giovedì 17 marzo 2016

Mercoledi scorso i ragazzi dell’ A.S.A. DEL NORD OVEST erano in campo a Settimo Torinese in un allenamento molto impegnativo, in quanto in quel momento sulla provincia torinese era in corso una consistente nevicata. L’Attività di Selezione per le Accademie prosegue nel suo cammino e, dopo due allenamenti svolti a Recco, uno a Grugliasco, e quest’ultimo “innevato” a Settimo Torinese, sono previsti ulteriori appuntamenti. 


MATTEO MAZZANTINI, Responsabile Tecnico dell’Accademia FIR di Torino, ed anche dell’attività A.S.A., ha seguito logicamente questo allenamento traendo buone prospettive: “Purtroppo è già la seconda volta che in queste occasioni – dice l’ex mediano di mischia degli Azzurri – che i ragazzi di Torino e della Liguria si ritrovano ad impegnarsi in condizioni meteo piuttosto proibitive, ma nonostante qualche precedente rinvio non siamo riusciti ad evitarci questa nuova nevicata. Del resto siamo costretti a seguire un programma ben preciso, tanto che entro il mese di maggio dovremo concludere ufficialmente questa attività. Sono previsti altre quattro incontri, uno dei quali in Liguria, gli altre tre in Piemonte, con un confronto tra i due Centri di Formazione.”
MATTEO MAZZANTINI, livornese, classe 1976, figlio d’arte in quanto figlio di Franco ex Azzurro anni ’60 ha difeso i colori dei grandi club della Benetton Treviso, con la quale ha vinto lo scudetto tricolore nel 1997/98 e tre Coppe Italia, poi ha giocato a L’Aquila, a Rovigo, Viadana, Gran Parma, Livorno allenando infine la squadra biancoverde.
(Ecco Matteo Mazzantini mentre dirige l'allenamento degli A.S.A. a Settimo Torinese nella foto di MARIO CAMPI)

“Le Accademie di Milano e Remedello – afferma Mazzantini -  svolgono il nostro lavoro ma su di un bacino di utenza molto piu’ vasto, e questa attività ASA qui a Torino assume maggiore importanza di una semplice partita tra i rispettivi Centri di Formazione, e sicuramente prendere parte a questi appuntamenti è molto importante per la crescita tecnica dei ragazzi.”
Giovani che devono fare dei sacrifici, ed al giorno d’oggi sappiamo bene quanto sia importante dedicarsi con serietà a qualsiasi attività sportiva, per trarne benefici agonistici. Ma questi ragazzi dell’Accademia di Torino e gli A.S.A. sanno sacrificarsi?
“Sono a dir poco eccezionali – afferma candidamente MATTEO MAZZANTINI – sotto questo aspetto, anno dopo anno, appaiono sempre piu’ motivati, e determinante soprattutto per gli A.S.A. è il ruoloche hanno  i rispettivi genitori, se non ci fosse l’appoggio dei propri familiari si potrebbe fare proprio poco. Tra l’altro non è certo agevole partire dalla Liguria, come è successo questa settimana, con un clima quasi primaverile, ritrovandosi sotto le Alpi in un specie di bufera invernale! Non è mancato l’impegno da parte di tutti i ragazzi piemontesi e liguri, e anche questo aspetto è da valutare in termini di impegno, anche se ultimamente stiamo generalmente perdendo certi valori del rugby di una volta. Prima mi parlavi della C2 – riprende il tecnico toscano -  e su quello che puo’ ancora rappresentare, e approvo la base di questa teoria, ma troppo spesso si parla di campi in materiale sintetico, lasciando da parte l’aspetto principale del gioco del rugby fondato sulla pura lotta, sulla guerra in campo, nei limiti del regolamento ovviamente, sulle partite giocate nel fango, insomma al giorno d’oggi ci siamo tutti un poco imborghesiti. Certo che per la Liguria è una situazione molto particolare, con pochi spazi a disposizione e praticare rugby come in altre regioni non è del tutto semplice, ma generalmente certi valori comunque, e questo ovunque, si stanno in ogni modo perdendo."
(Ancora un'immagine di MARIO CAMPI tratta dall'allenamento di mercoledì scorso a Settimo Torinese)

Nello splendido libro di Matteo Mazzantini – L’uomo nero gioca a rugby -  in uno dei numerosi interventi di famosi rugbisti italiani citiamo una frase espressa da Salvatore Perugini, ex pilone degli Azzurri, ben conosciuto con il soprannome di TOTO’, che dice in riferimento al rugby di una volta “ Quello era un rugby pane e frittata, composto da tanti amici, dall’unione, alimentato da tantissimi episodi goliardici, scherzosi ma anche seri e profondi. Generazione fortunata avendo avuto la possibilità di vivere quel rugby sia il professionismo, che ormai domina il nostro sport.”
“ E’ un libro che contiene molti aneddoti, molti miei ricordi rugbistici – afferma MAZZANTINI – alcune interessanti fotografie con atleti, me compreso, resi irriconoscibili dal fango che immancabilmente e spesso ci rendeva poco individuabili dagli stessi arbitri. Ma ora pensiamo ai giorni nostri alle attività dell’ Accademia ed agli A.S.A., che ogni quindici giorni avranno l’impegno di questi allenamenti. In ogni modo posso solo confermare che di anno in anno abbiamo riscontrato una crescita tecnica continua, ma terrei a sottolineare ancora un fatto. L’altra sera abbiamo fatto una riunione con i ragazzi, e siamo venuti alla conclusione che se uno di questi ragazzi non segue a modo le lezioni scolastiche, non potrà piu’ seguire le attività dell’Accademia. Ai miei tempi le varie Società ci facevano allenare la mattina, al pomeriggio ed alla sera, senza interessarsi minimamente ai nostri impegni scolastici, ma ormai tutti sanno che di solo rugby è molto difficile vivere.”



Il messaggio è chiaro: senza seguire un serio impegno a scuola, niente Accademia!

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