martedì 30 giugno 2020

RUGBY GIOVANILE - Grande successo al Summer Camp dei Lions Amaranto


Sta riscuotendo un grande successo la prima edizione del ‘Lions Summer Camp’. Si tratta di una lodevole iniziativa, promossa dalla società Lions Amaranto Rugby, sviluppata tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, all’interno dello spaziosissimo plesso sportivo ‘Emo Priami’ di Stagno.






 A guidare l’iniziativa, alcuni giocatori della prima squadra e allenatori delle under, con esperienze in ambito educativo. I corsi, dedicati alla cultura dello sport, allo sviluppo del bambino e all’apprendimento della lingua inglese, sono iniziati lunedì 15 giugno e si concluderanno venerdì 11 settembre. Sono aperti ai tesserati e ai non tesserati amaranto e sono dedicati a giovanissimi e giovanissime tra i 4 e i 13 anni. Non mancano, nelle intense mattinate del ‘Priami’, momenti per attività polisportive, per attività ludico ricreative e, soprattutto, per tanto divertimento. Tra gli ideatori del progetto, Sergio Cortesi, allenatore degli under 14 dei Lions, preparatore atletico ed espertissimo giocatore della prima squadra amaranto. «Dopo l’emergenza Covid - illustra Cortesi - abbiamo deciso di organizzare un qualcosa di educativo per i bambini che ci aiutasse a valorizzare il nostro impianto sportivo.







 Gli scorsi anni come società sportiva abbiamo organizzato solo un percorso di allenamenti estivi per i ragazzi tesserati che dovevano prepararsi per la successiva stagione sportiva. Quest’anno invece abbiamo creato questa iniziativa del Summer Camp dedicata a tutti i bambini e ragazzini di età compresa tra i 4 ai 13 anni. I partecipanti sono stati suddivisi per gruppi in base all’età denominati Sharks, Dragons, Tigers e Maori. Il tutto è ovviamente improntato sull’attività sportiva, ma, nonostante il nostro background rugbistico, abbiamo deciso di svolgere attività dedicate allo sport a 360 gradi, come la pallacanestro, il calcio e la pallavolo.
Il programma è strutturato con due giornate a settimana dedicate ad una “full immersion” di attività sportiva e laboratori di inglese, altri due giorni dedicati interamente ai laboratori di lingua ed il venerdì che è invece dedicato esclusivamente all’attività ludico-ricreativa con vari giochi. Questa turnazione di attività è stata anche pensata per evitare assembramenti e tenere i vari gruppi di bambini e ragazzi in aree distinte del complesso sportivo. Ci tenevamo inoltre a ringraziare Ingrid Mazzolena, che in qualità di madrelingua inglese ci ha permesso di arricchire la nostra iniziativa, con i laboratori da lei organizzati, andando ad integrare l’aspetto ludico-sportivo con quello puramente educativo. Sicuramente cercheremo di organizzare questa attività anche per i prossimi anni». Ad illustrare i dettagli relativi all’apprendimento della lingua inglese è proprio Ingrid Mazzolena. «In qualità di madrelingua inglese - dice - sono stata coinvolta in questo progetto per organizzare degli “English Labs” da affiancare all’attività sportiva. Sono dei laboratori in cui si fanno vari giochi e attività. Il tutto, ovviamente, in lingua inglese. Inizialmente i bambini e ragazzi che hanno partecipato a questa attività erano abbastanza “spaventati” dal fatto che io interagissi con loro soltanto in lingua inglese, ma con il passare dei giorni ho visto che incominciavano ad interessarsi sempre di più a questa attività e ad esserne entusiasti ed io, ovviamente, non posso far altro che dirmi molto soddisfatta dal riscontro ottenuto e per l’interessamento mostrato verso questa attività». (FabioGiorgi)

RUGBY GIOVANILE - Ad Asti Festa finale per l'Accademia del Monferrato.


Si è svolta sabato 27 giugno presso la splendida cornice di Villa Badoglio la festa conclusiva dell’anno accademico del Monferrato Rugby.




L’Accademia è stata attivata due anni fa in seno al Club astigiano, grazie alla determinazione e alla lungimiranza di Lupo Franchi da una parte ed Enzo Carafa dall’altra.

Il primo anno i ragazzi e lo staff sono stati ospiti presso la struttura degli Oblati di corso Alfieri, mentre dallo scorso mese di settembre l’accademia è stata trasferita a Villa Badoglio, struttura di proprietà della Provincia e sita in San Marzanotto.





Quest’anno sono stati 15 gli Atleti che hanno frequentato l’accademia, alcuni di loro della zona e altri provenienti anche da regioni diverse dal Piemonte, come Liguria, Calabria e Valle d’Aosta.

I ragazzi, che giocano nell’under 18 e nell’under 16, vivono in Villa con lo Staff, che è composto, oltre che dal direttore Lupo Franchi, dal preparatore Gonzalo Gasparre e dall’assistent Lupi Rinero; al mattino frequentano le varie scuole superiori della città, per pranzo rientrano in Villa con i mezzi del Club , al pomeriggio studiano, 2 volte a settimana anche attraverso il supporto di 3 insegnati, e dopodichè vanno al campo da Rugby ad allenarsi, dove cenano anche prima di rientrare in Villa per dormire

Alla serata hanno partecipato anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero ed il Presidente della Provincia Paolo Lanfranco, che hanno premiato i 4 ragazzi che quest’anno hanno concluso il loro percorso in accademia, in quanto dall’anno prossimo faranno parte della categoria senior.








Per la prossima stagione molti Ragazzi sono già stati riconfermati; per i nuovi invece si svolgeranno i trials dal 6 al 10 luglio a cui si sono iscritti 14 ragazzi.


BENETTON RUGBY - Dal Sud Africa, dopo il lockdown, è rientrato Dewaldt Duvenage.

DEWALDT DUVENAGE: “TREVISO ORMAI È LA MIA CASA”

 

Tornato a Treviso dal Sudafrica, Dewaldt Duvenage da circa dieci giorni ha ricominciato ad allenarsi in Ghirada con il resto dei Leoni. “DD” è uno dei giocatori più esperti della rosa biancoverde e ha parlato con noi soffermandosi sul ritorno a pieno ritmo agli ordini di coach Crowley e sul PRO14 che verrà.

Dewaldt, sei rientrato a Treviso dopo alcuni mesi di permanenza in Sudafrica per il lockdown. Come procede il tuo ritorno all’attività in Ghirada?
“Sono stato in Sudafrica alcuni mesi per il lockdown, non è stato molto facile e sono tornato a Treviso appena era possibile, perché in Sudafrica gli aeroporti erano chiusi. È bello tornare qui con i ragazzi, gli allenamenti in queste settimane sono faticosi, dall’inverno all’estate chiaramente le temperature sono diverse; gli allenamenti comunque stanno andando bene con il resto dei ragazzi”.


Come hai trascorso il lockdown in Sudafrica e come ti sei mantenuto in forma?

“Il lockdown è stato una sorta di sfida, perché siamo stati chiusi in casa per tanto tempo e non potevamo uscire. Fortunatamente usavamo l’app Zoom, questo mi permetteva di allenarmi rimanendo in contatto con i ragazzi del gruppo RTP (“Return to performance”) e restavo in forma insieme a mia moglie, lavorando ogni giorno per essere in forma per la prossima stagione”.

Sei uno dei giocatori con più esperienza del gruppo biancoverde. Che annata ti aspetti?
“Non vedo l’ora di iniziare, penso dovrebbe essere il mio quindicesimo pre-season. Come giocatore esperto posso dire che la squadra sembra molto buona, è molto bilanciata tra giovani che portano nuove energia e potenzialità e ragazzi più esperti; è un ottimo mix. Ci dobbiamo mettere alle spalle la scorsa stagione e pensare alla prossima. Credo i ragazzi siano in gran forma e pronti.

Hai rinnovato la tua permanenza a Monigo per altre due annate, Treviso ormai è la tua nuova casa?
“Ho rinnovato il contratto qui a Treviso, come hai detto è la mia casa ora, ormai mi sono pienamente ambientato qui. Sto imparando l’italiano, ci sono quasi, lo capisco abbastanza e mi sto affezionando alla cultura italiana. Mi piace molto e non vedo l’ora di continuare a conoscerla nei prossimi anni”.


 

 

 

FEDERICO ARIGANO


RUGBY MERCATO - A Piacenza arrivano Salvetti e Scarsini.

 

Il 1° Luglio inizia ufficialmente la stagione sportiva 2020/2021, e i Lyons si fanno trovare pronti. Dopo aver confermato buona parte della rosa della scorsa stagione, nonostante qualche dolorosa dipartita come quella di Guillomot, i Leoni sono pronti ad annunciare i primi innesti in vista del prossimo campionato, che vanno a colmare alcuni dei “buchi” lasciati dai giocatori in partenza.

(Luca Scarsini)



 Si inizia a puntellare la rosa a partire dal reparto degli avanti, con un nuovo pilone e una nuova terza linea: si tratta di Luca Scarsini, proveniente dal Petrarca Padova, e da Jacopo Salvetti, che lascia il Verona Rugby. 

Jacopo Salvetti ha 27 anni, ma un palmares e un’esperienza di altissimo profilo: Terza linea milanese e formatosi nel Rugby Sondrio, ha frequentato l’Accademia FIR nella stagione 2011/2012, per poi passare al Calvisano tra il 2012 e il 2015, con cui vinse due scudetti consecutivi nel 2014 e 2015 nelle storiche finali contro Rovigo, oltre che a una Coppa Italia. 

(Jacopo Salvetti) 









Salvetti è poi passato al Petrarca Padova, dove ha militato per tre stagioni togliendosi un’altra grande soddisfazione, conquistando lo scudetto del 2018. Nelle ultime stagioni ha sposato il progetto del Verona Rugby, rimanendo nel Club anche dopo la dolorosa retrocessione in Serie A. Nella sua carriera vanta anche due Junior World Cup con la Nazionale U20, di cui è stato anche capitano, e un’apparizione con la nazionale 7s. Terza linea dal grande fisico (192cm x 100kg), può all’occorrenza essere schierato in seconda linea: il suo arrivo puntella la rimessa laterale, che nell’ultimo anno ha visto partire i due “registi” Pedrazzani e Masselli, e offre un apporto fisico e tecnico importante in tutto il campo. "Dopo un anno in Serie A - ha dichiarato Salvetti - avevo voglia di tornare nel massimo campionato italiano, e quando si è presentata l'offerta dei Lyons ho avuto pochi dubbi. A Verona molti ragazzi sono passati di qua e tutti mi hanno parlato bene dell'ambiente e della società, che è una delle più affidabili del panorama italiano attuale. Un altro aspetto di cui mi hanno parlato bene è il gruppo, che per me è una cosa importantissima. 

C'è sicuramente un ambiente molto unito e i giocatori condividono esperienze anche fuori dal campo, e non vedo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni."

Salvetti ha anche analizzato la situazione della squadra in vista del prossimo campionato:"Mi aspetto grandi cose dalla squadra: molte formazioni hanno smantellato l'organico, mentre i Lyons hanno tenuto lo zoccolo duro dello scorso anno e stanno aggiungendo ottimi elementi, parlando con la società ho notato grande competenza e ottime idee per il futuro. Se devo fare una previsione, voglio puntare in alto: il nostro obiettivo deve essere arrivare a metà classifica."

Luca Scarsini è un altro innesto molto importante per la mischia bianconera: è un pilone sinistro naturale dotato di ottime doti fisiche (183cm x 123kg), che dovrà prima di tutto garantire solidità alla mischia chiusa, fase di gioco dove nella scorsa stagione i Leoni hanno evidenziato qualche difficoltà, parzialmente risolta con l’arrivo del pilone neozelandese Stewart, che però è ritornato in patria allo scoppio della crisi sanitaria. Scarsini compirà tra poche settimane 27 anni, e condivide con Salvetti gran parte del percorso di rugby ad alto livello. Cresciuto nel Rugby Udine, anche Scarsini frequenta l’Accademia FIR, prendendo parte alla Junior World Cup nel 2012. Approda subito al Calvisano, dove milita per quattro stagioni e contribuisce alla conquista di due scudetti e alla Coppa Italia, prima di trasferirsi al Petrarca Padova nel 2016, ricongiungendosi con Salvetti. Insieme i due avranno l’occasione di alzare al cielo un altro scudetto, con Scarsini che rimarrà nelle fila Patavine fino all’ultima stagione.

(da sin. coach Garcia, Salvetti e Scarsini) 




 "Dopo due lunghe esperienze avevo voglia di rimettermi in gioco - ha raccontato Scarsini - e provare un nuovo ambiente e nuove esperienze. Ritrovo due grandi amici come Rómulo Acosta e Jacopo Salvetti, e sono pronto a dare il mio contributo per questa società, che si merita grandi cose per il lavoro fatto negli ultimi anni." Scarsini ci ha anche raccontato di cosa si aspetta dallo staff tecnico, in particolare da Gonzalo Garcia:" Non conoscevo Gonzalo di persona, ma solo come giocatore. Credo che abbia l'esperienza giusta per migliorare il gruppo e di fare le scelte giuste nei momenti delicati. Mi aspetto grandi cose e sono molto curioso di lavorare con due uomini di rugby come Gonzalo e Carlo Orlandi."

A proposito di questi due acquisti, abbiamo chiesto al Direttore Sportivo Stefano Nucci di fare il punto della situazione in vista di un'estate lunga e complessa:" Siamo molto soddisfatti dell'arrivo di questi due ragazzi che riteniamo due giocatori di ottimo valore e che possono darci una grossa mano, in due ruoli dove abbiamo perso alcune pedine importanti come Parlatore e Stewart. Il nostro mercato non è ancora chiuso, stiamo principalmente cercando un'apertura per sostituire Guillomot e tornare a pieno organico. C'è ancora molta incertezza riguardo alla prossima stagione, e solo quando avremo ben chiaro il quadro generale ci muoveremo a completare la rosa con gli ultimi innesti."

 

Ecco i primi due colpi, che dal prossimo mese saranno a disposizione di Garcia e Orlandi, in vista di una stagione che si prospetta durissima. I Leoni vogliono farsi trovare pronti, e iniziano la propria costruzione ora.


VENJULIA RUGBY TRIESTE - Il ritorno del coach Luca Lombardo e il progetto Italian Districts.


Vogliamo dare il bentornato a Luca Lombardo, che torna a Trieste, dopo l'esperienza con i

Gorizia Rugby "Cinghiali" ad allenare la nostra prima squadra assieme a Sebastiano Cecco, con il sostegno di Vincenzo Capozza come preparatore atletico. Desideriamo ringraziare il coach Sergio Kelemenic che assieme a Maurizio Pribaz ha guidato la nostra prima squadra in questi due anni intensi, e che resterà in Società come allenatore della nostra Under 18 e supervisore delle Under 14 ed Under 16.Ci rivediamo all’ERVATTI! 

Italian Districts è nato da una visione che guarda al mondo da una diversa prospettiva, in modo semplice ed innovativo. Crediamo nei rapporti umani e nelle nuove opportunità, nell'empatia e nella bellezza di fare le cose insieme. Crediamo nell'Italia e nella sua gente, nella solidarietà come contributo all'impresa.

Italian Districts è l'opportunità di creare una comunità di persone che credono nella visione di un mercato nuovo, orientato al futuro, etico e inedito.

Vuoi farne parte? Se sei un’associazione, una società sportiva o culturale, o un esercizio commerciale e vuoi far parte del nostro progetto.


RUGBY GIOVANILE Una storia dell'Under 10 della Primavera di Roma.

È stato l’anno del doveva essere che non è stato, l’anno del rimando che poi non si è fatto, l’anno dell’attesa che poi si è spersa, dissolta in quell’aria già così contaminata.





“Ci rivediamo tra poco”, ci siamo detti mille volte, “per ripartire da dove si è interrotto…” ma il tempo, che ahimè non è per niente un gentiluomo, è andato avanti imperterrito, fagocitando giorni annoiati e interminabili.

E finalmente arriva quel momento in cui, dopo mesi di chiusura, ti riaffacci timidamente alla vita e torni al campo. Te lo ricordi arido e polveroso, invece c’è l’erba, bella fitta e rigogliosa. Ti guardi intorno, gironzoli come facevi da bambino quando, dopo giorni di vacanze, tornavi nella tua casa di città tra le tue cose. Ti riprendi i tuoi spazi, i tuoi amici, le tue abitudini, tranne il tempo che è volato via.

E poi ti imbatti in un gruppetto di ragazzetti, che si stringono in barba alle regole, li noti perché si scrutano come per ritrovarsi, per riconoscersi. E poi ti accorgi che c’è qualcosa di familiare, strizzi gli occhi per mettere a fuoco… eh già, sono proprio i tuoi bimbetti o quel che ne rimane, solo nei tuoi ricordi.

Quindi si ripartirà, ma non da dove si è interrotto perché in mezzo si sono infilati centimetri, muscoli e peluria. Si riparte dai salti di categoria per chi è costretto a lasciare un vecchio, che non sembra poi così vecchio, per il nuovo che forse quest’anno fa più paura. Sarà diverso persino il campo e forse saremo ancora costretti a rispettare regole e restrizioni, ma c’è una cosa che non cambierà mai: un pallone ovale che t’ingannerà sempre nel ribalzo, ma che se passi non cambierà mai direzione. (Loretta D’Amico)


MOBILITY PRO PRESARO RUGBY - Il nuovo DirettoreSportivo è Marco Sanchioni.

Marco Sanchioni nuovo direttore sportivo della MobilityPro Pesaro Rugby

E' Marco Sanchioni (nelle due foto) il nuovo direttore sportivo della MobilityPro Pesaro Rugby. Il club pesarese scommette su un giovane di casa per uno dei ruoli cardini all'interno della società, come spiega il presidente Simone Mattioli: “Andiamo incontro a un anno particolare a causa dell'emergenza legata al Coronavirus e ancora non sappiamo quando e se inizieranno i nostri campionati. 





Per questo ci è sembrato il momento giusto per iniziare un nuovo cammino, puntando su uno dei ragazzi del nucleo dei giocatori più anziani per investirlo di un compito e di un ruolo che dovrà imparare a conoscere passo dopo passo. Abbiamo pensato a Marco perché da tempo aveva manifestato la disponibilità e la volontà ad impegnarsi in un ruolo dirigenziale e ci è sembrato potesse essere questo il momento giusto. Marco ha soli 35 anni, ma tanto rugby giocato alle spalle, dalle giovanili, alla serie C alla A, con una interessante esperienza lo scorso anno a Jesi dove ha potuto toccare con mano un'altra bella realtà marchigiana, comprendendo le difficoltà di tutti i club. Un grande ringraziamento ad Angela Pisegna, che la scorsa stagione ha ricoperto il ruolo non semplice di Diesse e che mi auguro possa rimanere a dare una mano alla società”.





 Una Pesaro Rugby che quindi riparte da un pesarese che ha sangue giallorosso nelle sue vene e che proprio per questo non ha esitato un attimo quando gli è stata avanzata la proposta. “Come potevo dire di no? - afferma Sanchioni – Ormai come giocatore ho fatto il mio e non ero sicuro di avere gli stessi stimoli nel continuare ad andare in campo. Così in questo momento difficile a causa della pandemia, con una società che deve allargare la base di persone che aiutano e possono dare una mano per far crescere ancora il club, mi son sentito in dovere di dare il mio contributo. Un ruolo che vado a ricoprire senza presunzione, con la ferma volontà di farmi aiutare da chi mi ha preceduto e con grande voglia di imparare. Ci tengo a ringraziare Nicola Mazzucato che in questi ultimi anni mi ha fatto comprendere ancora meglio il valore del fare squadra e di mettersi a disposizione del gruppo”. Come immagini il tuo ruolo? “Voglio dialogare quanto più possibile con tutti per cercare la maggiore collaborazione, non solo all'interno del rugby pesarese, ma di tutta la regione. Pur non sapendo se e quando la stagione ripartirà, la volontà è di ragionare come se tutto ripartirà normalmente in ottobre, con la certezza di voler puntare sui ragazzi del nostro vivaio nei confronti dei quali ho grande fiducia, e su quei ragazzi che ormai sono pesaresi d'adozione. A livello giovanile dovremo fare di tutto per allargare la base dei praticanti, facendo crescere i numeri”.


BENETTON RUGBY - Gian Marco Lucchesi dai Lions Amaranto ai "Leoni" biancoverdi!




 

GIANMARCO LUCCHESI: “SFRUTTERÓ AL MASSIMO QUESTA POSSIBILITÀ”

 

Tallonatore dalle belle speranze classe 2000, Gianmarco Lucchesi da qualche settimana sta vivendo la nuova esperienza da permit player del Benetton Rugby. Insieme al resto del gruppo biancoverde sta rispettando gli ordini di coach Crowley e del suo staff. Lucchesi che è intervenuto ai nostri microfoni.

Gianmarco, puoi raccontarci il tuo percorso giovanile in ambito rugbistico?
“Il mio percorso rugbistico è iniziato a Livorno nei Lions Amaranto dal minirugby, avevo 7, 8 anni. Ho fatto tutte le trafile giovanili fino all’Under 16, per poi andare a giocare al Granducato Rugby, una franchigia creata a Livorno e formata dai Lions Amaranto e dagli Etruschi. 




Ho giocato il campionato nazionale Under 16 fino ad arrivare in semifinale, poi ho fatto tutta l’Under 18 facendo le finali. Nel frattempo, facevo l’Accademia di Prato. Dopodiché sono approdato a Remedello dove ho fatto due anni, il primo anno ho dovuto recuperare da un infortunio alla caviglia abbastanza lungo mentre il secondo anno ho fatto le partite del Sei Nazioni Under 20, peccato ci sia dovuto fermarsi prematuramente. Adesso sono qua e dobbiamo iniziare questo percorso, speriamo sia il più prolifico possibile”.

Ora per te l’opportunità da permit player in maglia Benetton. Come la sfrutterai?
“Questa opportunità penso che dovrò cercarla di sfruttare nel migliore dei modi, nel senso di cercare di migliorare sia fisicamente, perché credo che debba migliorare molto, per giocare a un livello come il Pro14  che dovrebbe essere la mia ambizione. E tanto tecnicamente, sulla tecnica di ruolo, su tutte le piccole sfaccettature del rugby, perché essendo giovane devo e posso migliorare”.

Conosci già diversi permit player in quanto avete militato insieme in Italia Under 20. Ciò può essere un elemento di supporto per l’inizio di questa tua nuova avventura?
“Conosco altri cinque compagni con cui ho avuto un percorso di quattro anni partendo dalla Nazionale Under17, penso che sia determinante e importantissimo perché già vedere facce comunque conosciute ti aiuta, entrando in un ambiente così importante poteva essere difficile essere soli, quindi penso sia importantissimo”.

Hai già parlato con Hame (Faiva) e Tomas (Baravalle), i tuoi colleghi di reparto più grandi?
“Ho parlato con Hame e Tomas, soprattutto con Tomas perché siamo in gruppo insieme. Penso siano due persone che mi daranno una mano in questo percorso, soprattutto per l’esperienza, sono due giocatori di altissimo livello e cercherò il più possibile di imparare tutti i segreti del mestiere da loro”.

 

 

FEDERICO ARIGANO


RUGBY SOCIALE - A Torangius brutto episodio per il Rugby Oristano.

Oggi non è una bella giornata. Da ormai due settimane stavamo lavorando tutti insieme per rimettere a nuovo il campo sportivo di San Paolo a Torangius, che abbiamo avuto in concessione dalla parrocchia e che vorremmo diventasse la nostra nuova casa. Non è un lavoro facile, ma stava cominciando a dare risultati e dopo aver levato via quintali di erbacce e rifiuti accumulatisi in anni di abbandono la struttura stava iniziando a prendere una forma accettabile.

Stavamo lavorando tutti insieme: giocatori di tutte le categorie, dirigenti e famiglie. Stavamo cominciando a fare i conti sui lavori che sarebero stati necessari per rimettere a posto la struttura. Ma domenica notte è successo un fatto molto grave: qualcuno ha appiccato le fiamme nella club house che stavamo ripulendo, devastando l'andito e facendo molti danni.

Questo allungherà i tempi necessari alla riqualificazione e comporterà nuovi costi, ma potete star certi che non ci arrenderemo. Siamo rugbisti, quello che facciamo, nello sport come nella vita, è andare avanti fino alla meta, sempre.

Il nostro obiettivo non è solo quello di costruire una bella casa per noi e per tutti gli amanti della palla ovale. 

Noi vorremmo quel campo rinascesse non solo per noi, ma anche per tutti gli oristanesi e gli abitanti di Torangius. Soprattutto i più giovani, che vorremmo coinvolgere nel nostro progetto e includere nel recupero di uno spazio che è stato così importante per il quartiere negli anni scorsi e che da anni è totalmente abbandonato. A loro ci rivolgiamo e ci rivolgeremo nei prossimi giorni, chiedendogli di entrare a far parte di questa grande famiglia e di lavorare insieme per ricostruire quanto è andato distrutto.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno manifestato la loro solidarietà in queste ore e vi invitiamo a stare sintonizzati, perché nei prossimi giorni ci saranno nuove notizie e aggiornamenti.


lunedì 29 giugno 2020

RUGBY MERCATO/FEMMINILE - Sara Tounesi emigra a Clermont Ferrand nel Romagnat.

IL RUGBY COLORNO SALUTA SARA TOUNESI: HA FIRMATO CON L’ASM ROMAGNAT

29 Giugno 2020

C’è la Francia nel futuro di Sara Tounesi e in particolare l’ASM Romagnat, prestigiosa squadra femminile di Clermont-Ferrand che milita nel massimo Campionato Nazionale. La seconda linea classe ’95 di origini cremonesi, lascia il Rugby Colorno dopo 5 anni di altissimo livello, vissuti da protagonista e coronati dalla conquista del primo scudetto nella storia delle Furie Rosse (2018).

“Sono davvero contenta di poter cominciare questa nuova avventura”, commenta un’emozionata Sara Tounesi. “In Francia mi aspetta un tipo di vita completamente diverso da quello che facevo qui, nel quale si alterneranno allenamenti, studio, lavoro e ancora allenamenti. Non vedo l’ora di mettermi alla prova. Voglio ringraziare due persone in particolare: la mia procuratrice Ilaria Rossi, che mi ha seguito e continua a tutelarmi in questo percorso attraverso ISC Italian Sport Consulting, e la mia ex compagna di Nazionale Claudia Salvadego, che mi ha fortemente consigliato Clermont e l’ASM Romagnat. 








Inutile dire che Colorno rimane la mia seconda casa, dove ho conosciuto decine di persone splendide e ho potuto provare sulla mia pelle cosa significa entrare a far parte di una famiglia. Devo tantissimo al club, agli allenatori e alle mie compagne, che mi hanno sempre sostenuto e appoggiato. Uno su tutti ovviamente Ivano Iemmi … Senza di lui il movimento femminile italiano non avrebbe raggiunto il livello a cui si trova oggi. Spero tanto di poter tornare un giorno e chiudere la mia carriera in Biancorosso”.

“Che dire di Sara Tounesi … E’ arrivata a Colorno grazie al tutoraggio con Cremona e al consiglio di Stefano Varrella, che l’ha sempre seguita in questo percorso”, commenta il Presidente della Rugby Colorno F.C. Ivano Iemmi. “E’ arrivata giovane e inesperta, fisicamente arrogante e ora, dopo essere cresciuta fino a diventare una delle migliori atlete a livello Nazionale, se ne va per un’esperienza in Francia in un grande Club, consapevole di essere all’altezza di poter affrontare qualsiasi sfida. A Sara va il mio in bocca al lupo, conscio che non si tratta di un addio ma solo di una tappa del percorso della sua vita. Come rugby Colorno siamo consapevoli di aver fatto un buon lavoro e aver dato a Sara l’occasione di esprimersi ad alto livello raggiungendo la convocazione nazionale e uno scudetto con la Rugby Colorno 2017/2018. Sara ti aspettiamo a Colorno quando vuoi, ma non da avversaria, non abbiamo bisogno di altri infortuni. A presto”.  

 

Manuel Piazza


RUGBY IN SARDEGNA - La parola al Presidente regionale FIR, Gianni Atzori.

Anche la Sardegna ha subito un forte contraccolpo a livello sanitario, sociale ed  economico, e logicamente anche le attività dedicate allo sport hanno trascorso momenti piuttosto imbarazzanti, con l’obbligatorio blocco di tutti i campionati. GIANNI ATZORI, Presidente del Comitato FIR Sardegna, lo ammette apertamente: “ Infatti per noi è stato uno dei placcaggi piu’ duri che potevamo subìre, un vero placcaggio pericoloso che ci ha messo a terra!”

La Sardegna prima del lockdown aveva impegnati nel Campionato Nazionale di Serie A l’Amatori Alghero e l’Amatori Capoterra in Serie B, mentre in quello di Serie C/1 era in gara l’Olbia, tornei in ogni modo tecnicamente di buon livello.










“ Le nostre Società, soprattutto come Alghero e Capoterra – dice il dirigente isolano -  con le loro formazioni senior si stanno già allenando intensamente, anche se con le logiche limitazioni imposte dal Governo e dalla Federugby. L’isola ci gratifica con splendide possibilità per praticare attività all’aria aperta, e pertanto i ragazzi hanno continuato con grande volontà  a seguire pratiche lezioni di atletica. 






Al momento non è stato emesso alcun decreto regionale in merito alla ripresa delle attività per lo sport di contatto, come invece è stato in altrie zoine dell’Italia, pertanto al momento si proseguirà le attività come nei gironi precedenti. Oltretutto noi siamo anche legati alle disponibilità degli impianti sportivi, di proprietà delle varie Amministrazioni locali, in quanto i club al momento non sono ancora pronti per proseguire in questo senso senza rischiare possibili conseguenze.”





La Sardegna conta numerosi club che pratica rugby a vari livelli e categorie, con una certa attività anche nei settori delle squadre giovanili. I club del rugby sardo sono Amatori Alghero, Amatori Capoterra, Olbia, 7 Fradis Sinnai, Sassari, Bulldog Sassari,  Chironi Shardana Nuoro, Corvi Orosei, Ogliastra, Oristano, Accademia Cagliari, Cagliari e la Società al femminile del Grazia Deledda di Cagliari.









“ Anche noi ci siamo organizzati utilizzando le possibilità offerte dal web, portando avanti video conferenze, come hanno fatto anche alti comitati regionali, trattando argomenti tecnici, ma soprattutto la volontà di tenere sempre vivo il contatto fra le varie Società, e valutando le problematiche sui team giovanili. Pure gli arbitri e i tecnici hanno sviluppato questa opportunità on line, e la risposta è apparsa in ogni modo costruttiva. Questo ultimo venerdì, quindi, abbiamo chiuso queste attività, ma comunque noi saremo sempre presenti al bisogno. Di recente fra l’altro sono stat5o a rendere visita all’Olbia, che ha ripreso le attività, come le regole anti Covid 19 permettono, e sono veramente soddisfatto come questo club si sta attrezzando per i futuri impegni. Del resto non sono da meno anche Alghero, Capoterra, Cagliari, Sinnai.”





La Sardegna ha assicurato presenze nei tre principali campionati nazionali, confermando un certo lavoro della classe arbitrale, con il Coordinatore e designatore Giuseppe Piscedda e con il Responsabile della Didattica Matteo Bertocchi.....

” Per il movimento arbitrale è un momento positivo, anche se siamo costantemente alla ricerca di nuovi tesserati – conclude GIANNI ATZORI – sono ormai due anni che il coordinatore e il reponsabile della didattica si sono impegnati a programmare ed eseguire dei corsi presso tutte le Società dell’isola trovando buona accoglienza da parte di tutti. Gloi aggiornamenti sul regolamento sono essenziali per giocare un buon rugby.” (rr)

RUGBY SERIE A GIRONE 3/Al "CarloMontano" arrivano gli abruzzesi del Paganica, ed il Livorno punta a vittoria e bonus.

Comunque vadano le cose da qui al 5 maggio, in questi ultimi 240 minuti di mischie e placcaggi, il bilancio dell’Unicusano Livorno Rugby sar...