giovedì 26 luglio 2018


 Enea Gaggino, imprenditore alessandrino nel settore alimentare, ex giocatore, è il nuovo presidente del Monferrato Rugby. Sostituisce l’astigiana Raffaella Mura Carafa.
La sua elezione, avvenuta martedì 24 luglio, rientra nella politica dell’alternanza tra le diverse espressioni territoriali che costituiscono la franchigia.

(nella foto Enea Gaggino, neo Presidente della Franchigia del Monferrato Rugby)


Archiviato l’ultimo campionato di Serie B - dove pur essendo stato per gran lunga capolista, alla fine si è visto sfuggire la promozione terminando quarto (sono state promosse Cus Milano e Biella Rugby) - il Monferrato è pronto a ricominciare.
“Prima con un lavoro fisico dettagliato, quindi con il campo. Insomma, la solita routine. Voglio però sottolineare un aspetto importante: quando sono arrivato al Monferrato ci siamo dati tre anni per salire in Serie A. Nello scorso campionato ci siamo ambientati nella categoria, nell’ultimo abbiamo provato ad osare testando i nostri limiti, nel prossimo dovremo farci trovare assolutamente pronti per raggiungere l’obiettivo” fa sapere Roberto Mandelli, che sarà ancora giocatore-allenatore.
È sul concetto della programmazione delle tappe che ci si sofferma al Monferrato.
Si parla di un progetto che sta iniziando a dare i suoi frutti. La franchigia è un modello di sviluppo e formazione che ha fatto il suo debutto in Italia solamente pochi anni fa.
“Il nostro obiettivo è quello di avere una formazione di vertice ma nel contempo fornire servizi e opportunità alle squadre del territorio secondo uno schema molto semplice. Noi vogliamo dare un punto di arrivo di buon livello per chi gioca a rugby nelle province di Alessandria e Asti” spiega Gaggino.
Nella rosa della prima squadra lo scorso campionato ci sono stati tanti ragazzi dei vivai. Innanzitutto è motivo di orgoglio e segno che il progetto dà i suoi frutti. La Serie B è un campionato strano, con società che fanno scelte diverse l’una dall’altra. Certamente chi non decide di ingaggiare giocatori dal grande nome spendendo parecchio sul mercato, in un primo momento sembrerebbe penalizzato. Ma aver fatto un simile progetto, in un periodo generale comunque di ristrettezza, ha certamente aiutato e aiuterà.

“Anche perchè se un domani non avrai più la possibilità economica per permetterti certi giocatori, potrai comunque contare su delle fondamenta solide - aggiunge il neopresidente - I ragazzi credono nel progetto? Dobbiamo dire che sono molto attaccati alla maglia e sono molto attaccati al progetto del Monferrato. Noi glielo spieghiamo, loro ci tengono, e tutta l’attività viene fatta in funzione di mantenere nelle nostre zone un rugby il più professionale possibile”.
Ed è anche in quest’ottica che il Monferrato Rugby ha rafforzato l’offerta tecnica ai propri tesserati juniores inserendo la figura di Claudio Franchi dedicata alla crescita ed allo sviluppo dei giovani affinchè abbiano l’opportunità di crescere e di giocare ad un livello più alto nell’immediato futuro attraverso lo strumento di una vera e propria accademia.

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