(intervista con Antonio Zanichelli allenatore del Rugby Verona)
Antonio Zanichelli, allenatore e deus ex machina del Verona Rugby, è nato e cresciuto rugbisticamente a VIADANA,
targato Melegari. A Verona, poi, ha invece costruito la sua seconda casa e la
sua rivincita tecnica.
1. Quali
similitudini tra il Viadana di Silvano Melgari e il Verona di Raffaella
Vittadello?
[[ Diciamo che
il fil rouge che unisce le due esperienze è la grande passione per il rugby che
anima ed ha animato i due imprenditori. Oggi i tempi sono cambiati e il Top12
di oggi è molto differente dal Super10 di allora. Devo dire che Raffaella
Vittadello ha improntato la società sportiva con gli stessi principi di
managerialità necessari per dirigere un impresa e questa caratteristica la si
respira in ogni dove all'interno della società]]
2. Le due
partite con Viadana che partite saranno per Lei?
[[ Sarà impossibile
per me restare impassibile su di un campo che mi ha fatto conoscere e amare il
rugby, ma al tempo stesso cercherò di dimostrare, con le armi che avrò a
disposizione, tutto il valore tecnico e agonistico della mia nuova squadra. Per
di più con l'arrivo di Sinclair come aiuto allenatore, l'accoppiata di ex
viadanesi è completa]]
3. Che squadra
sarà il Verona Rugby della stagione di Top12 2018/19?
[[
Sull'ossatura della squadra neo promossa abbiamo fatto investimenti mirati di
ragazzi esperti e altri giovanissimi. Alla fine saranno una decina i ragazzi
'96-'97-'98 nella rosa della prima squadra. La squadrà dovrà costruire la sua
identità ed essere in grado di dare filo da torcere a tutte senza alcun timore
reverenziale. Le prime amichevoli con Petrarca e San Donà e il torneo
precampionato di Badia ci dirà a che punto siamo in questa costruzione]]
4. La
proprietà vi ha posto obbiettivi o pressioni particolari?
[[ Nulla di particolare, come del resto aveva fatto l'anno scorso.
Noi giocheremo dando il massimo nella serenità più completa e accetteremo i
risultati che verranno]]
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