mercoledì 16 settembre 2015

Ieri sera, sul sintetico dello Stadio Carlini, c’era grande affollamento dei “pulcini” del rugby in prova al CUS Genova. Una prova del tutto gratuita, che da poche settimane ha coinvolto un numero incredibile di bambini dai sei anni ai ragazzi di sedici. Quest’anno il club universitario ha deciso di separarsi dal Genova Rugby, prima R.C. Lagaccio, per anni partner attivo nelle categorie giovanili, ed a giudicare dalle prime presenze il cammino sembra aver preso una buona strada. E lo conferma Stefano Bertirotti, Responsabile della sezione rugby del CUS Genova:
“ Siamo certi che il nostro bacino d’utenza, confortato da l’appeal di una Società che ha una storia lunga settantacinque anni – ribadisce il dirigente cussino, ex rugbista del CUS allora sponsorizzato Vagabond -  siano tali da farci credere di possedere numeri molto importanti, quelli che in precedenza non abbiamo mai avuto. E’ per questo motivo che abbiamo scelto di allargare l’offerta ai giovani che vogliono fare sport. “
(a sin. Stefano Bertirotti all'entrata storica del Carlini)

Tutti i lunedì ed i mercoledì pomeriggio sono in campo per le prove del CUS almeno una settantina di giovanissimi, seguiti da un gruppo di allenatori ed educatori di prim’ordine. Intanto il club biancorosso prosegue l’attività nel minirugby orfano del Genova Rugby!
“ Il Genova Rugby per una trentina di anni ha fatto un certo tipo di attività – afferma Bertirotti -   noi abbiamo deciso di affiancarli, per raddoppiare il numero  ma, dobbiamo tenere presente che la città puo’ anche triplicare i numeri.  Noi  puntiamo ad arrivare a questo obiettivo. Il Genova Rugby ha vissuto questa nostra scelta in modo traumatico, poichè per tutti questi trent’anni sono stati monopolisti. Noi aiuteremo se necessario  qualsiasi ragazzo e soprattutto proveniente da quel club in quanto li riteniamo parti della nostra famiglia di rugby. Il monopolio al giorno d’oggi è  anacronistico,  bisogna invece avere la volontà di concedere sempre piu’ servizi ai giovani.”                                                                    
E’ dunque iniziata l’avventura per il settore giovanile del CUS, ed Achille Borzone, altro ex rugbista targato Vagabond anni 80 – è il responsabile di tutto questo movimento, che sicuramente ha dato un forte scossone al mondo della palla ovale regionale.
“ Dopo che a luglio abbiamo presentato il nostro progetto di rinnovamento – dice Borzone – che vuole portare avanti attività dai bimbi di sei anni in su, siamo passati alla pratica sul campo offrendo ai giovani l’opportunità di provare gratuitamente questo nostro sport. “
Giovani e giovanissimi, ma come sono arrivati a questa prova, e quali percorsi hanno effettuato prima ?
“ C’è qualche bimbo che è del tutto neofita – ammette Achille Borzone, Chicchi per gli amici – qualcun’altro che è arrivato a noi per la pubblicità che abbiamo effettuato durante questa estate, altri arrivano dalle attività nelle scuole, e alcuni provengono dal Genova Rugby. Le prove sono aperte a tutti e gratuitamente, e se gli stessi giovani vorrano proseguire con noi il cammino agonistico ben vengano. Entro queste tre settimane avremo piu’ chiari i numeri, e le conseguenti adesioni, ed in ogni modo la nostra finestra rimmarrà sempre aperta, e chi vorrà  provare piu’ in la lo inseriremo con gli altri ragazzi o bimbi.”
(foto a destra Achille Borzone)

Mauricio Espasa, Federico Ghiglione di Rugby Toots, Roberto Omoboni, Francesco Berlinghieri, Fabio Marsano, con l’aiuto di Pessana, Edoardo Repossini e Sebastian Quiroga lavorano assiduamente sul campo di San Martino per il futuro del CUS, un CUS sempre piu’ autonomo, e sempre piu’ vicino alle esigenze dei giovani. E proprio l’oriundo argentino Sebastian Quiroga, ex atleta della Pro Recco Rugby, ha in mano l’incombenza di seguire tecnicamente l’Under 14 e l’U 16 biancorossa, una incombenza piuttosto ardua di questi tempi! (prove di minirugby, affollato, con il CUS al Carlini) 



“ Certo non sarà  tutto facile – ammette il tecnico  - in quanto siamo partiti con ragazzi che quasi tutti non hanno mai giocato a rugby, pertanto bisogna lavorare con attenzione e coscienza, senza bruciare le tappe.
(foto a sin. Sebastian Quiroga, allenatore CUS U/14/16)

 Il percorso  è lungo ma sono certo che qualche ragazzo anticiperà i tempi e gradualmente lo  si potrà inserire nelle squadre di categoria. Personalmente sono felice di avere queste incombenze, ed in ogni caso non possono che migliorare il mio bagaglio tecnico. Mi auguro che saranno proprio tanti i ragazzi che proseguiranno con la carriera rugbistica.”

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