Il faccia a
faccia stavolta è con il presidente del CRC Andrea D’Angelo che sta vivendo
come tutti questa difficile quarantena. “Sono chiuso dentro casa con la mia
famiglia, cercando di superare questo momento complicato. E’ una vita diversa,
ma dobbiamo attenerci a queste regole, solo così riusciremo a superare più
velocemente possibile questo momento storico. Tutti saremo segnati da questa
esperienza. L’unica cosa che possiamo fare è continuare a rimanere a casa. Un
presidente di rugby in queste condizioni cerca di avere contatti con tutti
coloro che rappresentano la struttura della società, che resta viva e piena di
valori. C’è un grande movimento dei gruppi, genitori che portano avanti delle
iniziative, i ragazzi della prima squadra che si allenano a casa. Cerco di
essere in contatto con tutti per dimostrare vicinanza e senso di appartenenza.
Nel tragitto che mi porta a fare la spesa ho dato un’occhiata al Moretti della
Marta. Il nostro impianto è triste perché è un po’ abbandonato, ma speriamo di
ritrovarlo presto. Lo sport in questa fase è ovviamente in secondo piano. La
storia del virus cambierà un po’ tutto, saremo diversi, anche nel rugby.
Il
nostro è uno sport di contatto, di combattimento, questo chiaramente resterà un
pilastro. Ma dal punto di vista del comportamento all’interno dell’impianto
verranno adottate delle normative per essere più sicuri. La prima cosa è il
rispetto della salute dei nostri atleti, dei bambini e di tutti quelli che
frequentano il campo. Al primo posto c’è e ci sarà sempre la
salute".
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