Emanuele Piras, terza linea centro
classe ’99, è l’avanti biancoverde ‘più prolifico’. Al suo attivo, nell’arco
del campionato di B 2019/20 girone 2 (il raggruppamento del centro Italia),
concluso (anzitempo, dopo appena 11 partite), lo scorso 16 febbraio, ben cinque
mete. Alta la sua percentuale di realizzazione: i suoi 25 punti sono giunti
nell’arco di sole nove gare disputate (due le ha saltate per infortunio) ed
appena 540 minuti globali. Solo tre le partite da lui giocate per intero. Per
completezza, da segnalare che, tra gli uomini del pacchetto labronico, Merani
(il capitano, peraltro impiegato a lungo sui trequarti) e Ravalle hanno siglato
due mete a testa, mentre Bertini, Leo, Busquets, Bufalini, Tommaso Campanile e
Giacomo Gragnani si sono fermati ad una meta.
Piras, relativamente alle
marcature siglate da uomini della mischia, taglia corto. “In una squadra di
rugby – dice – non è importante chi va a bersaglio. Normalmente le mete sono
frutto del lavoro collettivo. Le iniziative personali servono a poco. Giocando
terza centro, ho forse più possibilità di sfruttare il lavoro dei compagni di
reparto e trovare le segnature”. Tutto vero. Resta il dato di fatto che le
cinque mete siglate da Piras sono state tutte quante preziose. “Al momento
dell’interruzione dettata dall’emergenza da Covid-19 – aggiunge il giovane
rugbista – occupavamo una brillante posizione in classifica. Eravamo secondi,
con un ruolino di nove successi e due sconfitte. Ci temevamo da matti a
confrontarci, di fronte al nostro pubblico, il 29 marzo, con il Florentia,
primo e imbattuto. Il distacco dalla vetta (10 lunghezze, ndc) era
notevole, ma, vincendo lo scontro diretto, potevamo ancora sperare nella
promozione. Con nove gare, derby toscano incluso, ancora da giocare, tutto era
ancora possibile”. Sarà per la prossima stagione.. “Intanto la nostra speranza
è di ripartire con allenamenti mirati, già a giugno. Per tutti quanti noi è
dura, in modo così brusco, avere interrotto l’attività”. Piras, che a livello
giovanile ha militato nelle selezioni regionali ed è stato invitato, da
esterno, ai ‘lavori’ del Centro di Formazione di Prato, è uno degli elementi
dello ‘zoccolo duro’.
E’ nato e cresciuto nel florido vivaio biancoverde ed è
stato capace di ritagliarsi ben presto spazio nel quindici titolare della prima
squadra. “Ho cominciato a giocare – ricorda – da bambino, nell’under 7. Poi ho
effettuato la classica trafila. In under 16 e under 18 ho disputato i
campionati élite di categoria. Si tratta di tornei importanti, che consentono
di acquisire preziose esperienze ed arrivare rodati alle ruvide lotte tipiche
dei campionati seniores. Insieme a me, tanti giocatori miei coetanei o comunque
miei compagni nelle varie formazioni giovanili (oltre ai classe ’99, dunque,
gli atleti nati nel 1998 e nel 2000, ndc) sono entrati stabilmente
nel giro della prima squadra”. Uno ‘zoccolo duro’ che, dopo il terzo posto del
2018, il quarto del 2019 e il secondo di questo 2020, vuole effettuare il
definitivo salto di qualità. “Il nostro obiettivo è quello della promozione in
A. Sono convinto che le partite giocate in questi tre tornei nei quali siamo
stati stabilmente nella parte alta della classifica ci possono dare ulteriore
slancio e ulteriori stimoli”. A Piras non mancano neppure gli stimoli per
insegnare rugby ai giovanissimi. “Da due anni – annuisce – sono
aiuto-allenatore delle categorie biancoverdi under 6 e under 8. Mi diverto non
poco, insieme a questi piccoli-grandi atleti che hanno iniziato l’attività da
poco tempo. Spero realmente, anche per loro, che ben presto avremo il permesso
di riprendere le sedute. Non vediamo l’ora di ritrovarci, con il pallone ovale,
sul sintetico del ‘Maneo’..”
FOTO: PIRAS IN AZIONE ED UNA DELLE SUE CINQUE METE
STAGIONALI
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