GLI ADOLESCENTI SONO TRA I SOGGETTI
PIÙ COLPITI DAGLI EFFETTI INDIRETTI DELL’EMERGENZA SANITARIA
Alcune riflessioni per aiutare le famiglie a comprenderli e supportarli
Nella nostra provincia, le attività sportive si
sono interrotte ormai due mesi fa. I
Centurioni Rugby, all’indomani della sospensione di ogni competizione
disposta dal Comitato regionale lombardo della Federugby decretata per il
weekend del 22 e 23 febbraio, hanno optato per una contestuale interruzione totale di ogni iniziativa corale.
La normativa, divenuta solo nelle settimane successive più stringente, non
aveva, secondo il giudizio del presidente Bugatti e dei suoi consiglieri, mai
consentito uno svolgimento di sessioni di allenamento che garantissero una
sicurezza sanitaria per i propri atleti e tecnici. Aspetto fondamentale in
questi mesi di emergenza per la diffusione del coronavirus nei nostri
territori.
Da allora il club rossoblù ha continuato un percorso formativo per tutte le proprie categorie, con
obiettivi ludici e di socializzazione per gli infanti e le loro famiglie,
atletici e culturali per le categorie Juniores e Seniores. Per gli allenatori,
si sono intensificate le sedute di formazione interna, anche con la
collaborazione di professionisti esterni per un’esperienza ancora più completa.
Nonostante l’impegno e un programma cadenzato su scala settimanale, è emerso
con forza un elemento parso sin da subito nevralgico nella gestione di questo
lungo tempo segnato da inattività, timori, incertezze. Scuola, sport e socialità sono
venuti a mancare pressoché contemporaneamente, creando un senso di smarrimento che ha
colpito in prevalenza i soggetti che, più di tutti, in questi elementi fondano
il loro percorso di sviluppo: gli
adolescenti.
Per questo motivo, la direzione tecnica de I Centurioni Rugby gestita
da Alessandro Geddo (foto sopra), con la
preziosa collaborazione di Giorgio
Cavagna, già giocatore dal DNA rossoblù, dottore in Psicologia degli Interventi clinici nei
Contesti sociali e frequentante il master post universitario
in Sport e intervento psicosociale,
hanno ideato uno strumento dedicato alle famiglie.
Una guida
per decodificare i comportamenti, i disagi, i rischi che corrono i figli
adolescenti, fornendo al contempo qualche strumento per sostenerli ed
aiutarli. Cavagna, oltre ad essere da tempo uno degli educatori rossoblù del
settore Mini Rugby e istruttore scolastico nel programma di alfabetizzazione al
rugby («Progetto Scuole», diretto da Roberto Parisi), da questa stagione ha
assunto un ruolo di primaria importanza. Collabora con lo staff tecnico su più
fronti: ne controlla e ne indirizza i metodi di insegnamento, lo supporta nella
gestione di eventuali criticità, lo affianca nel percorso di apprendimento di
giovani Centurioni che manifestino situazioni di disagio di vario genere (crisi
temporanee, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione ecc.).
Inoltre, è punto di riferimento delle famiglie che necessitano di collaborazione nell’affrontare il disagio dei propri figli. Con gli stessi famigliari Cavagna (foto sotto) sostiene colloqui periodici con l’obiettivo di mettere in campo una strategia comune volta al raggiungimento degli obiettivi e del superamento delle difficoltà del giovane.
Inoltre, è punto di riferimento delle famiglie che necessitano di collaborazione nell’affrontare il disagio dei propri figli. Con gli stessi famigliari Cavagna (foto sotto) sostiene colloqui periodici con l’obiettivo di mettere in campo una strategia comune volta al raggiungimento degli obiettivi e del superamento delle difficoltà del giovane.
Il documento fornisce una panoramica delle principali
mutazioni nel quotidiano dell’adolescente occorse all’indomani dell’inizio di
questa lunga quarantena, un identikit delle caratteristiche specifiche in
termini di bisogni e debolezze della delicata fase di sviluppo dei giovani.
Infine Cavagna ha stilato un elenco di consigli rivolto proprio agli adulti,
alcuni dei quali versano in profonda difficoltà nella comprensione e nel
sostegno dei propri figli in questo momento caratterizzato da incertezze e
paure.
Un breve vademecum che, negli auspici del club, potrebbe rappresentare uno strumento di supporto per ragazzi e famiglie nell’attraversamento di questo drammatico periodo per il nostro Paese e, in particolare, per le nostre comunità, messe duramente alla prova. Per questo motivo I Centurioni Rugby hanno inviato il documento a tutti gli altri club bresciani di rugby, con l’augurio che quanto in esso contenuto possa rappresentare uno strumento di aiuto per tutti i giovani atleti della nostra provincia e per le loro famiglie.
«Impossibilitati a calcare i campi da gioco, dove mettere concretamente in atto
i princìpi della disciplina del rugby – commenta il presidente de I Centurioni Rugby Ottorino Bugatti -, riteniamo che
sia doveroso adoperarci per mantenere quotidiani i nostri gesti sportivi che,
proprio nel concetto di sostegno, trovano un cardine insostituibile per il
raggiungimento di ogni obiettivo, singolo e collettivo. Siamo tutti
coscienti dell’incognito che ci aspetta all’indomani di quanto sta accadendo.
Siamo però al contempo certi che, per rimetterci in modo, serviranno energie e,
soprattutto, serviranno sostegno e unità di intenti. Infine, crediamo che solo
stando vicini e remando nella stessa direzione avremo la forza per tornare a
come eravamo e, chissà, scoprirci anche migliori». (Fiorenza Bonetti)
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