Microfono a disposizione di Michele
Ceccherini (FOTO SOTTO), il tecnico del Livorno Rugby. L’allenatore biancoverde traccia un
bilancio del torneo concluso anzitempo, parla del ‘lavoro’ attuale, purtroppo
limitato a call conference, e lancia segnali incoraggianti per il futuro
(‘spero a giugno di poter riprendere l’attività con sedute e ragazzi in
campo’). Come noto, per l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, lo scorso
26 marzo la FIR (prima federazione sportiva in ordine di tempo) ha decretato la
sospensione e l’annullamento di tutti i campionati. Il torneo di B, girone 2,
del Livorno Rugby si è dunque concluso il 16 febbraio, con la sofferta vittoria
(26-31, con meta in extremis del trequarti Menicucci) colta sul terreno
dell’Imola.
Al momento dell’interruzione, diventata poi definitiva, del
campionato, Merani e compagni occupavano la seconda posizione in classifica,
con all’attivo 44 punti, frutto di 9 vittorie (7 quelle condite dal
bonus-attacco) e 2 sconfitte (che hanno fruttato, in tutto, solo 1 punto).
DISPIACE PER BUSQUETS. “Sono
parecchio dispiaciuto - è la sintesi di Ceccherini - non per i risultati
conseguiti, in linea con i programmi di inizio annata. Il rammarico è relativo
al non aver saputo consolidare il nucleo di 25-30 giocatori necessari, indispensabili
e fondamentali per affrontare un torneo di un certo livello. Sono dispiaciuto
per aver perso, già a dicembre, il pilone catalano Busquets. Il suo serio
infortunio al collo lo ha costretto a lasciare la squadra anzitempo.
Era per
noi un ‘pilastro’, fondamentale per il presente e per il futuro. Si era messo a
nostra completa disposizione e si era perfettamente adattato al mio tipo di
lavoro. Anche fuori dal rettangolo di gioco, aveva stretto un ottimo legame con
i ragazzi del nucleo storico”.
LO ZOCCOLO DURO. “Dispiace anche
aver perso, strada facendo, due o tre ragazzi, che per scelta personale,
motivata da impegni extra-sportivi, hanno ‘lanciato la spugna’.
Al contempo,
capisco che non è facile affrontare determinati sacrifici e allenarsi con
grande continuità solo per l’attaccamento alla maglia. Per questo ringrazio
pubblicamente quei ragazzi livornesi, nati e cresciuti nel vivaio, che
rappresentano il vero zoccolo duro. Tali atleti, al terzo-quarto anno in prima
squadra, hanno maturato significative esperienze. Sono loro i veri
protagonisti: grazie a loro si possono effettuare determinati programmi”.
LE 9 PARTITE CHE SALTANO. “Dispiace
tantissimo non poter finire il torneo. Nelle nove partite dell’ultima fase del
campionato, avremmo sicuramente consolidato il nostro gioco e saremmo
cresciuti, ‘come squadra’. Ci eravamo preparati in particolare a quello sprint
che ci avrebbe visto protagonisti, dopo Pasqua, a sei gare consecutive, ogni
domenica (addirittura le partite di fila sarebbero diventate sette, per
l’iniziale spostamento degli incontri del primo marzo al 31 maggio, in quella
che era stata la prima decisione dettata dall’emergenza coronavirus, ndc).
Sono molto contento del lavoro svolto dalla nostra rappresentativa under 18.
Tanti sono gli atleti provenienti da tale formazione (grande protagonista nel
campionato élite di categoria e, prima della sospensione del torneo, lanciata
verso traguardi di primissimo piano a livello nazionale, ndc),
pronti al salto in prima squadra”.
A GIUGNO IN CAMPO? “Se ci
sarà, come ipotizzato, un passaggio ad una nuova fase in questa emergenza che
stiamo tutti quanti vivendo, a giugno saremo pronti a ripartire. Siamo, con il
presidente Riccetti, con gli allenatori delle squadre under 18, 16 e 14 e con i
miei collaboratori più stretti, in costante contatto, in call conference. Tutti
quanti siamo vogliosi di ripartire al più presto, fermo restando che la
priorità resta la salute dei nostri tesserati e dei loro familiari. Stiamo
studiando il modo migliore per una ripartenza, che coinvolga tutti i giocatori
biancoverdi: i bambini del settore propaganda, i ragazzi delle under 14, 16 e
18 e ovviamente gli atleti della prima squadra”. (FabioGiorgi)
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