sabato 25 aprile 2020

RUGBY MERCATO - Alberto Chiesa nuovo D.T. dei Cavalieri.


Alberto Chiesa è il nuovo direttore tecnico dei Cavalieri Union.

Novità importante sul fronte societario.
Dopo sette stagioni in forza al Rugby Calvisano, 4 scudetti vinti e una carriera da giocatore professionista distribuita fra le selezioni nazionali giovanili, Italia A, Cavalieri Prato, Capitolina e Zebre, Alberto Chiesa, classe 1988 nato e cresciuto a Livorno, torna in area Prato Sesto per intraprendere un percorso di direzione tecnica che prevede la conduzione della prima squadra e la supervisione del gruppo cadetto insieme a tutto il settore giovanile composto dalle categorie under 14, under 16 e under 18. 







L’accordo di collaborazione tecnica avrà una durata triennale, mentre lo staff che lo affiancherà nella conduzione della prima squadra vedrà il Responsabile Tecnico della squadra under 18 Elia Guastini al suo fianco e uno specialista della mischia in fase di definizione. Alberto Chiesa proseguirà anche l'attività da giocatore.
Alberto, questa è la tua prima esperienza da Direttore Tecnico, ci racconti come sei arrivato a ricoprire questo nuovo ruolo?
Negli ultimi cinque anni a Calvisano ho iniziato l'avventura da allenatore prima con la categoria under 18, poi lavorando con la squadra cadetta e l’under 18 insieme, infine durante l'ultima stagione sportiva ho assistito Massimo Brunello curando il reparto dei trequarti della prima squadra.
Una serie di esperienze progressive che rientrano nel desiderio, peraltro sempre avuto, di poter diventare un tecnico al termine della carriera agonistica. Ho analizzato tutte le opzioni disponibili e tornare stabilmente a Prato dove vivo con la mia compagna, mi è sembrata la cosa migliore da fare adesso.
Quali sono i tuoi obiettivi principali da DT dei Cavalieri Union Rugby?
Sono ottimista, voglio pormi degli obiettivi di crescita che facciano leva sul' eccellente vivaio giovanile espresso dal territorio. I numeri sono incoraggianti e dobbiamo lavorare affinchè i ragazzi juniores arrivino più in alto possibile. Poi dovremo concentrarci anche sul gruppo seniores cercando di costruire un ambiente che si avvicini alle esigenze sportive ed umane dei giocatori, rimanendo coerenti con le possibilità economiche del club. Credo che Carlo Pratichetti abbia lasciato un contesto completamente diverso rispetto a quando sono andato via, ha lavorato in maniera eccellente sulla mentalità e sulla cultura del lavoro. I ragazzi con lui sono migliorati tanto e credo che il gruppo adesso sia molto più consapevole dei propri mezzi. Oggi inizia una nuova avventura. Ho una mia idea di rugby e voglio condividerla con un gruppo di allenatori solido, che dovrà confrontarsi costantemente per aiutare i ragazzi a migliorare e per sostenere tutto il club a proiettarsi verso il futuro. La molla che deve muovere i nostri atleti, facilitati appunto dallo staff, deve essere quella di raggiungere il vertice societario, di impegnarsi a fondo per vestire la maglia più ambita, quella della Prima Squadra.
Le comunità locali di Prato e Sesto Fiorentino sono saldamente vicine al rugby. Ti aspetti un incremento del sostegno alla squadra?
Mi auguro che il grande interesse del territorio possa essere una logica conseguenza delle prestazioni in campo. L’ambiente è predisposto a sostenere una squadra competitiva, e questo l’ho percepito ogni volta che sono tornato a casa incontrando amici e persone che ruotano intorno al mondo del rugby. Nel mio passato da giocatore ho vissuto il crescendo di emozioni che montavano dietro la squadra dei Cavalieri Rugby Club, è stato un momento esaltante anche se ormai appartiene al passato. Oggi il panorama è diverso, quella squadra non c’è più, ma abbiamo la fortuna di lavorare in ottica futura con una realtà nuova e costruita sui tanti atleti provenienti dai due club costituenti dell’Unione. E’ una opportunità per rilanciare le ambizioni del gruppo, per far parlare della squadra. Prato e Sesto hanno tutte le carte in regola per portare allo stadio un pubblico numeroso. La voglia di rugby c’è e c’è sempre stata, dovrà essere un nostro obiettivo primario quello di ricreare l’entusiasmo necessario per attirare attenzione su di noi. Ed è una avventura che non vedo l'ora di iniziare.

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