martedì 28 aprile 2020

EMERGENZA RUGBY - Esemplare e costruttivo lo "Sportello di ascolto psicologico on line".



Come anticipato qualche giorno fa, ricordiamo che lo Sportello d'ascolto Psicologico, già attivo presso le strutture di Biblipaganica e Polisportiva Paganica Rugby, continua ad esserlo Online, tramite Skype, Chiamate e Videochiamate WhatsApp.
"Ad oggi possiamo sostenere che i meno colpiti dal Coronavirus ma probabilmente tra i più colpiti dagli effetti dell'isolamento sono proprio i bambini ed in particolare gli adolescenti.
Mentre durante i primi giorni hanno potuto sperimentare gli effetti positivi della permanenza forzata a casa, ricaricare le proprie energie e prendersi una pausa dalla frenesia della vita quotidiana, dopo oltre 45 giorni iniziano a manifestare segni di disagio e insofferenza psicologica anche rispetto all'obbligo di stare a casa.
A loro modo i genitori, oltre a dover affrontare nuove sfide familiari e personali, si trovano a dover gestire le emozioni sperimentate dai più piccoli.
Purtroppo l’emergenza Coronavirus non si risolve nell’immediato e l’isolamento è qualcosa che si vive giorno per giorno: ricordiamoci di parlare delle nostre sensazioni ed emozioni ai figli, senza alcun timore o paura.
È importante ricordare che ognuno di noi ha tempi e modi diversi di affrontare e reagire agli eventi e le emozioni possono cambiare nel tempo non solo per noi adulti ma anche per i nostri bambini.
Creiamo per loro un luogo di riferimento sicuro dove sapranno di poter trovare risposte o, semplicemente, comprensione.
Importante è validare ed accogliere i loro stati emotivi in particolare in questo periodo.
Ai genitori spetterà il compito di empatizzare con i figli attraverso un atteggiamento di apertura e condivisione. Evitiamo comunicazioni che banalizzano o ridicolizzano i sentimenti negativi, come ad esempio dire al bambino che non ci sono motivi per cui essere nervosi e/o agitati. Questo, oltre a non essere in linea con la realtà che stanno vivendo, potrebbe portarli a sperimentare confusione ed inadeguatezza rispetto alle loro emozioni e percezioni della realtà.
Aiutiamo i nostri figli ad esprimersi liberamente attraverso il disegno o il gioco come strumenti per comunicare e metabolizzare sentimenti che altrimenti sarebbe difficile affrontare. Possiamo parlare al bambino delle emozioni senza dimenticare il coraggio, che non vuol dire assenza di paura ma piuttosto ricorrere alla forza interiore che ci permette di affrontare situazioni difficili.
Si potrà quindi disegnare questa emozione che ci è ora molto utile. Queste iniziative stimolano un senso di autoefficacia personale che permette di abbassare i livelli di stress e ansia.
Sarà bene spiegare ai bambini che anche dalle difficoltà si può trarre del positivo, così anche in questo caso.
Provate a trovare, insieme ai bambini, quali sono o potrebbero essere i vostri punti di vista.
I bambini e più in generale tutto il sistema familiare ha subito un radicale cambiamento a livello organizzativo. Questo aspetto può risultare stressante anche per i più piccoli che necessitano di stabilità e prevedibilità in particolare in momenti di stress e cambiamento. Per questo è necessario ristabilire delle routine, ad esempio, possiamo creare insieme al bambino su un foglio o un cartoncino una sorta di planning (in verticale i giorni della settimana e in orizzontale le fasce orarie con le relative attività da inserire).
La prevedibilità rispetto all'andamento della settimana e la ripetitività delle attività all'interno della stessa fornisce al bambino punti di riferimento quotidiani.
Fondamentale è prevedere dei momenti dedicati alle attività scelte da loro e che dovranno svolgere in autonomia affinché possano sperimentare la propria iniziativa, problem solving e creatività.
La condivisione eccessiva delle attività, dovuta alla maggiore vicinanza fisica alle figure genitoriali, potrebbe portare i bambini a un'eccessiva dipendenza dagli adulti nel progettare e svolgere le attività.
Dobbiamo cercare di mantenere i rapporti interpersonali attraverso strumenti di comunicazione online che permetterà anche ai più piccoli di non rinunciare a dimensioni di condivisione, dialogo, empatia, confronto e solidarietà tra pari. Questa opportunità rappresenta un fattore protettivo rispetto all'insorgenza di sentimenti di solitudine dovuti alla lontananza fisica dai loro compagni.
Per quanto molto difficile, sarebbe opportuno modulare e scandire i tempi di utilizzo dei dispositivi elettronici come cellulare, tablet e Playstation.
I bambini non sono in grado di stabilire autonomamente quali siano i limiti di tempo da rispettare in questo ambito e molti rischiano di abusare dell'utilizzo di questi dispositivi se non supervisionati.
Sarebbe preferibile, quindi, inserire all'interno del planning delle fasce orarie in cui è concesso accedere ai dispositivi.
Confidiamo, infine, che il genitore stesso possa monitorare e accorgersi dell'eventuale necessità di rivolgersi ad uno specialista laddove siano presenti difficoltà per cui fosse necessario l'intervento di un aiuto."
Dott.ssa Calenzo Vanessa
Dott.ssa Noviello Luisiana

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