mercoledì 13 settembre 2017

IN LIGURIA le scuole dell’obbligo sono ancora ferme, pertanto le Province dell’Ovest ne hanno profittato per sviluppare un proficuo allenamento mattutino al campo Branega di Prà. Sul tintetico della delegazione ponentina si sono impegnati molti ragazzi della Under 14, 16 e 18 del club capitanato da Paolo Ricchebono che, alla fine del medesimo, ci ha confermato la buona prova offerta dalla propria Under 16 che ha espugnato il campo del Varese qualificandosi per il secondo turno dei barrages per accedere al girone Elite: “ Una bella squadra, si è mossa molto bene in campo,  con ancora grosse lacune  su cui lavorare, e proprio questa mattina  abbiamo provato a cercare di limitare questi problemi, anche se siamo ancora lontani dall’idea di gioco  che abbiamo in mente. 
(da sin. Coralie Cabaret e Paolo Ricchebono al campo Branega)

Lavoreremo tanto per concretizzare questo nostro programma.  Un’idea di gioco  che comunque andrà a finalizzarsi in Under 18  dove il CUS Genova, ed in particolare con Alessandro Bottino, con qui abbiamo tante affinità,  e abbiamo la possibilità di lavorare su di un progetto molto bello, molto importante, con un’idea di gioco simile,  e che potremo costruire portando importanti frutti in seno al club. “
A Cernusco, nel secondo turno dei barrages Under 16, giocherete con un ostico avversario che domenica scorsa ha regolato i pari età della Franchigia ProRecco/LaSpezia!
“ Abbiamo il Cernusco – riprende RICCHEBONO – non sappiamo che squadra sarà, pero’  ogni volta l’alternativa della vittoria  alla sconfitta è sempre prevedibile,  e messa in conto quindi vedremo, importante è pero’ che i ragazzi s’impegnino  su questo progetto di gioco, su questo modo di giocare, insieme a Coralie Cabaret,  che proviene da Tolosa, in Francia,  che è la fonte del rugby francese, e così sarà anche la fonte del nostro rugby, considerando che noi deriviamo tecnicamente dall’impostazione che è quella di Pierre Villepreux, maestro della palla ovale trandalpina, lei fa parte della Terra di Pierre di conseguenza del loro modo di giocare, di vivere e di proporsi. Noi lavoreremo proprio su questo.
Noi ovviamente cercheremo di fare il meglio che si potrà, in base alle forze degli avversari, logicamente, ma come tutti del resto. Cercheremo di crescere in questo progetto a prescindere dai risultati, il nostro modo di giocare deve differenziarsi da tutti, perchè deve risultare uno stile  che sempre ci contraddistingue. Ci ha ha contraddistinto negli anni, e ci contraddistinguerà in futuro, questo è il progetto che abbiamo impostato. I risultati si vedranno a lungo termine,  se i risultati dovessero accompagnarci anche durante l’anno  ben vengano, se non la nostra idea è quella del lungo termine in quanto è la che dovremo recuperare l’ultimo obiettivo.”
CORALIE CABARET, aiutante di Ricchebono per il settore tecnico delle Province dell’Ovest, ha già una buona esperienza avendo fatto parte del Comitato transalpino del  “Tarbes". Le Province di anno in anno partecipano allo stage in Francia nel Campus di Pierre Villepreux, e ho deciso di seguire da vicino tecnicamente questi giovani. Personalmente ho lavorato nel Comitato di Tarbes, in Francia, e desideravo pero’ farmi una esperienza in Italia, per rendermi conto come il rugby cresce in questo paese,  ed ho constatato che di anno in anno tecnicamente si va in ogni modo  a migliorare. “
Giovani rugbisti francesi, giovani rugbisti italiani, quali le differenze sostanziali fra questi due mondi materialmente vicini, ma a livello di rugby ancora tecnicamente lontani?

“ La differenza principale per me  è che per i giovani francesi praticare rugby è naturale, spontaneo, mentre  i giovani italiani riuscendo a venire a giocare a rugby hanno già ottenuto una grande opportunità – dice l’allenatrice francese – in quanto il rugby per voi italiani non fa parte della vostra cultura, pertanto presentarsi in campo a giocare a rugby è già una grande affermazione. C’è molta grinta da parte dei ragazzi italiani e soprattutto negli stage e negli allenamenti, ma durante la partita ci si trasforma in modo piu’ arrendevole. “

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