venerdì 17 agosto 2018



C'è un silenzio surreale, a Genova/Certosa!        
La "porta d'ingresso della Valpolcevera" è sbarrata, proprio sul confine tra i vecchi comuni di Rivarolo e Sampierdarena.
Di là, la Città della Lanterna, di qua, un silenzio che non si sentiva dai tempi dei monaci.
Nel mezzo, gli abitanti di via Porro, via Capello, via Campi: in attesa di poter rientrare nelle loro case, a turno, scortati dai vigili del fuoco.

Stanno sul lato nord di via Fillak, un'attesa a un tempo composta, dignitosa e straziante, per paradosso il punto più vivo del quartiere è ai piedi del gigante ferito dal gemello crollato.
Si entra solo da nord, con la macchina, a Certosa. Per andare a Genova (per noi il centro è Piazza Petrella) c'è solo la Metropolitana.
Quella Metropolitana che tante volte voi genovesi, voi delle altre delegazioni e voi foresti prendete in giro, oggi è il nostro solo legame col mondo, il nostro cordone ombelicale con la madre Genova.
Sia benedetta la Metropolitana, e il religioso silenzio di Certosa.

Così si esprime sui Social Fabio Franchini, Referente Regionale Arbitri Rugby della Liguria, alla vigilia della funzione funebre delle vittime del crollo del ponte che noi tutti genovesi avevamo soprannominato “Ponte di Brooklyn”. Domani alle ore 11,00 alla Fiera del Mare di Genova, al Padiglione Blu “Jean Nouvel”  si svolgerà, dunque, il rito religioso celebrato dall’Arcivescovo Angelo Bagnasco.

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