mercoledì 13 dicembre 2017



Serie B: cresce l’attesa per il big match tra il Monferrato Rugby e il Biella Rugby 1975 Biella Rugby 1975 Derby piemontese e sfida d’alta classifica: tutto questo sarà Monferrato RugbyBiella Rugby 1975, in programma domenica 17 dicembre ad Asti (Cittadella del rugby, Lungotanaro), con fischio d’inizio alle ore 14,30. Si troveranno di fronte la prima della classe, la franchigia monferrina (che è al comando del girone 1 della Serie B con 35 punti) e la terza forza del campionato cadetto, che insegue a tre lunghezze. 
(Immagine da repertorio precedente test fra Monferrato e Biella)

In mezzo c’è l’Amatori Alghero, a 33 punti, che sempre domenica se la dovrà vedere in trasferta con l’Amatori Novara. Domenica scorsa il Monferrato ha vinto 20-34 sul campo dell’Amatori&Union Milano, non senza qualche difficoltà: i meneghini hanno chiuso in vantaggio il primo tempo, cedendo il passo alla capolista solo nell’ultimo quarto di gara, quando è emersa la maggiore consistenza degli ospiti. Il Biella, in un confronto ricco di spettacolo e marcature (ben 9), ha invece avuto la meglio su uno Chef Piacenza indomabile. È proprio sulla valutazione degli errori commessi a Milano che sta modulando gli allenamenti il giocatore-coach del Monferrato Roberto Mandelli, che ha strutturato il programma settimanale in maniera tale da tenere sotto pressione tutti i reparti, vista la posta in gioco contro il team laniero. A fare da sparring partner sono i giovani dell’Under 16, utili a provare gli schemi e la manovra di gioco. “Il Biella è una squadra molto completa, forte praticamente in tutte le fasi di gioco. Noi stiamo recuperando fiducia nelle nostre potenzialità e sappiamo benissimo l’importanza di dover fare risultato. Per quanto riguarda l’infermeria stiamo recuperando al meglio i nostri giocatori” ha sottolineato Mandelli. Che entrando nello specifico del Biella, ha voluto evidenziare il lavoro nello staff tecnico del neozelandese Andrew Douglas e dell’italo-inglese Aldo Birchall. Ma il giocatore gialloverde che Mandelli teme di più è l’inglese Connor Dever, ventenne, mediano di mischia, 84 kg per 182 cm di altezza.

(da repertorio)

 Nel passato Dever ha giocato nella selezione North of England in U18 e due stagioni con i Sale Sharks con i quali si è affacciato al campionato National One ed ha ottenuto, nella stagione 2015 il titolo di miglior realizzatore del campionato oltre a diverse nomine in qualità di man of the match. “Domenica a Milano a tratti abbiamo giocato un rugby molto buono. Abbiamo regalato agli avversari qualche opportunità di troppo, questo è stato il nostro errore. Dobbiamo imparare a giocare per ottanta minuti. Il nostro è un gioco che contempla velocità e avanzamento insieme, un gioco rischioso, che ci espone maggiormente alla possibilità di compiere errori, ma che quando funziona, ci premia con abbondanza. Stiamo lavorando duramente negli allenamenti, ho apprezzato sul campo l’atteggiamento, ed è con questa attitudine che spero di vedere in campo i ragazzi domenicacontro Biella” conclude Mandelli. Dal canto suo, il tecnico biellese Douglas, fa sapere: “La cosa che mi è piaciuta di più, oltre all’attitudine, è stato il nostro attacco veloce domenica contro il quale Piacenza non riusciva a competere. Solo i nostri errori hanno permesso agli avversari di rimanere in partita. Migliore in campo, Corrado Musso che ha giocato in un nuovo ruolo ed è comunque riuscito a controllare e comunicare molto bene per tutta la partita”. Guardano ai confronti passati, spicca quello del 6 novembre 2016 quando Biella ospitò sul proprio campo il Monferrato, squadra neopromossa dalla Serie C, ma di fatto, compagine tutta nuova, assemblata con il dichiarato intento di salire alla serie superiore nel più breve tempo possibile. Alla guida dei monferrini c’era già Mandelli: nove caps con la Nazionale maggiore e uno scudetto in Serie A con conseguente promozione all’Eccellenza, allora appena conquistato con il Rugby Reggio. L’incontro terminò con il successo per 21-19 del Monferrato. Non si trattò di una semplice sconfitta sotto il break, per il capitano Musso e per i suoi compagni, quella sconfitta significò un obiettivo mandato in frantumi, quello che si erano prefissati ad inizio stagione che non prevedeva disfatte sul proprio terreno.

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