Imperia Rugby under 12
ancora una volta emerge a Savona: cronaca di una bella esperienza
A questo punto non contano le vittorie o i grappoli di mete. Non contano a
priori perché è rugby propaganda, quindi è una fase fondamentale della vita
educativa di un bambino e di un ragazzino. Va detto che vincere fa piacere a
tutti, ma conta il “come” e la formazione personale. E nella under 12 Imperia
Rugby si vede tutto. Altra controprova è il raggruppamento di categoria
nell’algido stadiolo della Fontanassa di Savona. Compaiono società con
tradizione rugbistica regionale di livello: Savona, Cogoleto ed una mista dei
Salesiani Vallecrosia e le Api del Sole di Masone. Imperia Rugby incontra
subito Cogoleto: a livello di under 10 e under 12 è spesso questo un mantra dell’eccellenza
di categoria. Partita equilibrata, Imperia va sotto ma recupera in fretta pareggiando
con Cerlienco e poi sorpassa on le mete di Luvoni e Cristina Arquà (che
tempra di ragazzina!), subisce il rientro del Cogoleto ma il pugnace arrosciano
Pelle ristabilisce le distanze. Inutile la terza meta avversaria, che serve
soltanto a fissare il punteggio finale di 4 a 3 per Imperia.
Il percorso
dell’Imperia è in crescendo, perché c’è subito il Savona. Va detto. Savona è
una realtà che a livello giovanile sta lavorando molto bene fino alla under 18
e i risultati si riflettono nel contesto sociale. La compagine savonese è ben
impostata a livello tecnico e presenta strutture fisiche già sviluppate. Per
l’Imperia rimane a riposo Luvoni, leggermente infortunato. In più non sono
disponibili Wolff, Bocchi e Gandolfi. All’Imperia manca dunque la forza
dell’impatto. E il primo tempo non va molto bene: 2-0 a per i padroni di casa.
Entra in gioco a questo punto la sapienza tattica e psicologica di due tecnici
di rilievo. In primo luogo del sagace Ezio Reitano, una figura che sa leggere
il rugby come pochi in Liguria. E Patrick Oliviero fa la sua parte, da fratello
maggiore. Rientra Luvoni, pur zoppicante: come nella vita, in certi casi vanno
tirati fuori gli attributi. E così l’incontro si ribalta: secondo tempo con
Savona a secco e Imperia arrembante con tre mete: Luvoni, Alessandro Arquà e la
meta della vittoria che è in “coabitazione” tra Musso ed Olivieri…si avventano
in due, infatti, sulla palla da schiacciare. La circostanza la dice lunga: c’è
voglia di giocare e di combattere, di credere e di osare. Il concentramento si
chiude in agilità di fronte alla compagine mista Vallecrosia e Api, che
“acquistano” sul campo qualche giocatore imperiese per completare i ranghi
decimati dalle precedenti partite. Il rugby è fratellanza, giocano tutti e a
questi livelli il prestito di giocatori è la regola. E il ragazzino impara
l’adattamento. Finale scontato con dieci mete a tre per Imperia: segnano ancora
un Pelle incontenibile come Cerlienco, Serrano e infine Papone e Goggi. Piccoli
atleti, questi ultimi, che giocano solo da un paio di mesi a rugby. In
particolare, Papone appartiene a quella dinastia torrese che ha scritto pagine
importanti nella pallapugno e ora si propone come protagonista multisportivo.
Eccellente bottino finale di tre vittorie su altrettante partite giocate. Bravi
tutti. Presenti: 1) Tommaso Olivieri, 2) Tzegà Musso, 3) Pietro Luvoni, 4) Alex
Arduino, 5) Alessandro Arquà; 6) Cristina Arquà 7) Giada Mesiano 8) Giorgio
Papone 9) Valerio Goggi 10) Alessio Faccio 11) Luca Morgante 12) Luca Oliviero
13) Samuele Ceccarelli 14) Ennis Pelle 15) Giuseppe Serrano 16) Filippo
Cerlienco.
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