mercoledì 30 agosto 2017

Coach Umbero Casellato ad Imperia: il rugby dal basso visto dall’alto del professionismo

Come promesso, è arrivato. Ed ha iniziato puntuale. Umberto Casellato, coach di livello internazionale, uno dei pochi riconosciuti in tal senso in Italia, ha portato il suo verbo anche nell’estrema regione dell’Italia settentrionale. L’occasione si configura nell’esportazione del progetto Rugbymeet che il tecnico sta portando in giro per l’Italia, forte di una esperienza pluriennale a tutti i livelli. Casellato appare subito come una specie di figura di antirugbista. Li pensi grossi e muscolosi e ti trovi di fronte un normolineo, però tutta energia, anche comunicativa e pratica. La prima lezione, sulle tre previste, si articola su due momenti: teoria e campo. Presenti oltre venti tra tecnici ed addetti ai lavori, tra cui spicca tutto lo staff Imperia Rugby e Union Riviera Rugby, oltre al gruppo del Vallecrosia. Dunque si lavora in modo corale. Il distillato delle comunicazioni di Casellato è di per sé complesso. 

(Un momento della riunione ancora in corso)

Questo perché è in grado di orientare i lavori non solo dei seniores, ma anche quelli delle categorie giovanili. Che sembra frequentare ancor più rispetto al gruppo dei professionisti. Di fatto, la sintesi di quanto detto è possibile, ma ovviamente se ne approvvigionano i presenti. I temi toccati sono molti: la psicomotricità dei più piccoli, l’avvicinamento al rugby in età puberale, le tematiche psicologiche, l’organizzazione aziendale, la soddisfazione di atleti visti come partecipanti ad un progetto, le grandi tematiche del gioco moderno, la cura delle attitudini fin dalla più tenera età, dunque più esercizio e meno contatto, più corsa e meno corpo a corpo, sovvertendo un dogma ancor fin troppo vivo in Italia e in qualche sacca di resistenza a livello mondiale (Sudafrica ?). Alla fine si pensa a qualcosa di molto divertente e dinamico e tutto ciò si concretizza in campo. Qui Casellato allena la under 18 e la seniores della Union, con il corollario degli astanti e di qualcuno che si mette in gioco. Ne risulta un turbine di esercizi che mette alla prova anche i più scafati. Dagli spazi stretti alla manualità, alle abilità, fino a grandi tempi di gioco offensivo a tutto campo. E alla fine le cose riescono. In  questa mattinata  alcuni tecnici della seniores hanno affrontato approfondimenti. In particolare Castaldo e Pallini, che pure hanno già una esperienza di livello, sono coinvolti in prima persona. Quindi c’è da aspettarsi davvero qualcosa di nuovo e molto divertente nello spettacolo che verrà offerto sul posto nella prossima stagione. Tutto si conclude in club house, come sempre efficiente. Ma il pensiero sorge spontaneo: e se un corso di tale livello fosse stato frequentato anche da cui si occupa di attività manageriali o della cosa pubblica? Sicuramente avrebbe fatto bene. Il solo concetto della programmazione stagionale, attuata da Casellato e da tutti gli staff con cui ha lavorato, non fa mischia, ma a pugni (e nel rugby i pugni sono puniti severamente) con il costante lavoro “in emergenza” di molta macchina economico-direttiva ligure. Meditate, gente, meditate.

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