mercoledì 26 luglio 2017

Il presidente Massimo Ferrarin: “ L'Udine Union Fvg sarà una squadra al novanta per cento made in Friuli Venezia Giulia.  Preferiamo investire in immagine, impianti e rugby di base, piuttosto che in mercenari che prendono i soldi e scappano, come avvenuto in precedenti, sciagurate gestioni”

L'annunciata riforma dei campionati di Eccellenza e serie A con allargamento per entrambi del numero delle squadre, sarà anticipato dal blocco delle retrocessioni nelle due categorie per la stagione 2017-'18. “Una novità che capita a puntino – spiega il presidente della Rugby Union Udine Fvg, Massimo Ferrarin – senza l'assillo della classifica potremo concentrarci sulle priorità che ci siamo dati in questa stagione, ossia completare la cittadella dello sport che sta nascendo ad Udine Est (nella zona di via Riccardo di Giusto ndr) e continuare nella nostra politica di regionalizzazione della squadra. Il nostro obbiettivo nel medio termine sarà infatti quello di avere una formazione che stia in serie A da protagonista per ambire anche ad un ulteriore salto di categoria, composta al novanta per cento da atleti provenienti dai vivai regionali. Insomma, una squadra autoctona, che abbia un radicamento nel territorio e un forte senso identitario. Udine, durante precedenti, sciagurate gestioni non così lontane nel tempo, ha avuto fino a 14 giocatori professionisti, tra italiani e stranieri, meteore costose e non sempre di qualità, che non hanno lasciato nulla al club e al territorio. Non hanno cambiato la posizione di classifica della squadra, non hanno aumentato le presenze del pubblico allo stadio. Investimenti perduti, che hanno portato tra l'altro al fallimento del club”.

(nella foto Massimo Ferrarin)

“Questa è storia passata – continua Ferrarin – ma dalla storia si può e si deve sempre imparare qualcosa. Noi vogliamo conquistare la città, farci conoscere, portare mille persone alla domenica al Rugby Stadium e vogliamo farlo con atleti made in Friuli Venezia Giulia e con qualche stranger davvero di qualità. Preferiamo investire in immagine, impianti e rugby di base piuttosto che in mercenari che prendono i soldi e scappano”. Parole pesanti come macigni quelle di Ferrarin, che evidentemente ha più di qualche sassolino nella scarpa da togliersi. “Per raggiungere il nostro obbiettivo chiediamo la collaborazione di tutti gli altri club della regione. Dobbiamo crescere assieme. Penso e spero che anche il neo costituito comitato regionale della Fir sia d'accordo con questo progetto e lo sposi. In fin dei conti sarà un'opportunità di sviluppo per tutto il movimento del territorio, che poi è, o dovrebbe essere, il primo target del comitato stesso”.
“La collaborazione che chiediamo non significherà saccheggiare i club dei loro migliori atleti senza dare nulla in cambio; daremo loro tutto il supporto in uomini e mezzi che ci sarà richiesto. Lo dico per anticipare i detrattori e le malelingue”.
“Io credo – continua Ferrarin – che nelle nostre squadre regionali ci siano diversi atleti che possano stare in campo in serie A. Abbiamo avuto i recenti esempi  di Tiziano Picchietti ed Alessandro Del Tin, due ragazzi di Montereale, club di C2, che dopo un anno di prestito a Pordenone in C1, sono approdati da noi e, dopo una prima stagione di rodaggio, oggi sono due colonne della rosa di serie A”.

Nel frattempo sono già in corso trattative per alcuni giocatori del Venjulia Trieste, mentre sotto osservazione ci sono anche atleti di Pordenone ed Azzano Decimo. L'inizio ufficiale della preparazione è prevista subito dopo Ferragosto. 

Nessun commento:

Posta un commento

RUGBYTOTALE & SOCIALE - EVENTO/ A Genova ritorna il "Genova Wine Festival."

Enogastronomia, torna il “Genova Wine Festival” a Palazzo Ducale, il 4 e 5 maggio 50 cantine da tutta Italia con le eccellenze vitivinicol...