RUGBY COLLEFERRO dal fango del "Maurizio Natali" di casa della domenica precedente, e
sconfitta di misura 0/3 con Frascati Rugby Club, al sintetico del "Casignano" salernitano dei
“Dragoni” degli Arechi, suffragata da
una vittoria che regala ossigeno alla
classifica. GIAMPIETRO GRANATELLI, Direttore Tecnico del club rossonero,
impegnato in un interessante campionato di Serie B, ha accolto ovviamente bene
l’affermazione in campo esterno:
(nella foto Giampietro Granatelli, una vita dedicata al rugby)
“ Dalla lotta nel fango al sintetico
modificato – dice, appunto il coach laziale – il nostro è un classico terreno
erboso che nelle giornate di pioggia diventa tremendamente fangoso, mentre a
Casignano, campo dei salernitani, si è giocato su di un campo sintetico nato
per il calcio ma utilizzato anche dal rugby. Un campo idoneo per il rugby,
tracciato con particolare nastro che assolutamente resta al suo posto per tutta
la partita. Meglio così, quindi, che praticare campi dove il gioco del rugby
diventa inguardabile.”
Della partita con gli Arechi se ne parla in altro articolo presente sul
sito della Società, ma a noi interessava soprattutto sapere come si sviluppa
l’attività in seno a questo club, che in ogni modo nel tempo ha pure
partecipato a campionati nazionali di un certo livello.
“ Personalmente sono ritornato dopo trenta anni a Colleferro – riprende GRANATELLI
– dopo aver recentemente lavorato con il Civitavecchia Centumcellae ed aver
sfiorato per due anni consecutivi la promozione in Serie A.
Qui a Colleferro stiamo portando avanti un
progetto molto chiaro e concreto, e mentre a Civitavecchia avevo in formazione
atleti provenienti da Roma, dalle Fiamme Oro, con dei professionisti, qui
invece, dove nel 1987 proprio qui a Colleferro iniziai a lavorare come
allenatore, gli atleti sono tutti giovani e ragazzi del posto, senza alcun
professionista.”
Colleferro una squadra fatta in casa, quindi ? “ Certamente – replica il
coach - e dal giugno 2016 sono di nuovo
a casa mia, in quanto la mia abitazione dista centocinquanta metri dal nostro
terreno di gioco. Nel mio progetto per prima richiesta c’era la disponibilità
di una palestra da mettere a disposizione dei ragazzi di Colleferro, una
Società che ha una grossa tradizione. In pratica siamo ritornati a svolgere
attività come nei primi anni ottanta, quando qui a Colleferro riuscivamo a
inserire in formazione rugbisti provenienti dall’Australia, in quanto con i
club di questo lontana terra siamo in buonissimi rapporti. Siamo ripartiti con
una squadra di ragazzi, di ventenni, e
quindi chiaramente è difficile ottenere posizioni da alta classifica, è
improbabile piazzarsi fra le prime quattro/cinque societa’ in classifica in un
girone come il nostro, piuttosto competitivo.
In ogni caso è un campionato che
non ci penalizza in quanto quest’anno non ci sono retrocessioni. Noi facciamo
il nostro lavoro, la crescita c’è comunque stata e quando dobbiamo vincere non
ci tiriamo indietro. Certo qualche problema attualmente lo abbiamo anche noi,
in quanto questa essendo zona industriale molti ragazzi hanno obblighi di lavoro con i turni,
ma non molliamo di un centimetro, l’attività va avanti ugualmente con tanta
volontà, a ruota libera. “
L’esperienza di Granatelli è ben nota, e l’essere riuscito a a ottenere
buoni risultati prima con le Fiamme Oro Roma in Serie A, poi sempre come
direzione tecnica aver guidato il CUS Roma, la Primavera, oltre che aver
collaborato con FIR come coordinatore tecnico per la Nazionale Italiana
Femminile, vuole significare qualcosa! Questo non è chiaramente rugby da
riflettori accesi, da scenari internazionali, E L’IMPEGNO PER ANDARE AVANTI è
SICURAMENTE DI SACRIFICO!
“E’ un rugby diverso – dice il trainer del Colleferro – fatto come
dicevamo prima in casa. Personalmente prima ed in questi ultimi anni facevo 120
Km all’andata e 120 al ritorno per
andare ad allenare il Civitavecchia, ora sono a casa. E sono fiero di poter
dare una mano a questa Società dove nel lontano m1976 cominciai a giocare a
palla ovale a nove anni di età”
E questo la dice tutta sulla passione, oltre che sulla preparazione
tecnica di questo personaggio che, del
rugby ne ha fatto uno stile di vita!
(le foto delle azioni del test sono di Loris Ale Carlan)
(le foto delle azioni del test sono di Loris Ale Carlan)
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