Montallegro ai tempi del coronavirus
La struttura è aperta
per le urgenze e si è resa disponbile a lavorare col pubblico nell'emergenza.
Partono i teleconsulti gratuiti
Montallegro ai tempi del coronavirus. Ne parliamo con Francesco Berti Riboli (nella foto),
amministratore delegato di Villa Montallegro spa.
– Montallegro è aperta?
«Sì è aperta, ma con limitazioni che ci siamo imposti (#iorestoacasa, DPCM 9 marzo 2020) alle
attività diagnostiche e chirurgiche non differibili. Continuiamo dunque a
trattare patologie oncologiche e funzionali che mettano a serio rischio il
nostro organismo. Questo vale per i ricoveri per interventi chirurgici, se
l’intervento non è rinviabile e così per la diagnostica strumentale (radiologia,
ecografia, TAC, RM, etc.), la riabilitazione e per il poliambulatorio di
visita, con operatività limitata ad attività urgente. Per garantire questo
nostro impegno, vorrei ancora una volta ringraziare i nostri medici, tutti i
dipendenti e i fornitori che ci consentono di proseguire nella nostra attività
con grande professionalità e in estrema sicurezza».
– Facciamo qualche esempio?
«Le patologie ortopediche invalidanti (fratture,
lesioni artromuscolari compressione da ematomi) che necessitino di riparazione
per evitare danni permanenti oltre ovviamente per contribuire alla guarigione e
quindi all’eliminazione progressiva di sintomi quali il dolore. Le visite e gli
interventi ginecologici (per sanguinamenti, compressioni) e urologici
(emorragie, difficoltà a urinare, dolori a colica, sensazione di peso),
l’otorinolaringoiatria (rumori ronzii o fischi, sordità monolaterale
improvvisa, vertigini persistenti senza altri sintomi), i problemi gravi di
oculistica e così via. Naturalmente la chirurgia generale (addominale) per
dolori acuti da infiammazione e altri problemi urgenti».
– Per quanto riguarda il Covid 19?
«Soprattutto nella fasi di insorgenza e diagnosi,
operano le strutture sanitarie pubbliche con i protocolli nazionali (medico di
medicina generale, 112 o 1500)».
Il rapporto con il Servizio sanitario
– Montallegro è una struttura privata autorizzata, non
accreditata. Quale rapporto ha in questo momento di emergenza con il Servizio
sanitario nazionale?
«All’inizio di marzo, quando la pandemia ha cominciato
a mostrare la propria virulenza, ci siamo subito messi in contatto con la
Regione Liguria e A.Li.Sa, l’Azienda ligure sanitaria, dichiarandoci
disponibili – come tutte le strutture private italiane – a collaborare,
prendendoci carico di pazienti non Covid. In pratica per l’eccezionalità del
momento, disponibili a operare come servizio pubblico a favore di tutti i
pazienti che ne avessero necessità. Un accordo emergenziale, di tipo
straordinario. Credo che per un’azienda come la nostra sia importante offrire
la nostra esperienza e capacità al servizio della comunità locale in cui
viviamo».
– Quale è il rapporto tra sanità pubblica e privata?
«La sanità pubblica, che andrebbe rafforzata, copre le
necessità universali, cioè di tutta la popolazione. La sanità privata
accreditata (ovvero la componente di diritto privato del servizio pubblico,
come ci definisce la mia presidente nazionale AIOP, Barbara Cittadini) è partner del
Servizio sanitario nazionale, assolvendo alla funzione pubblica. Le Strutture
come la nostra, private autorizzate non accreditate, si rivolgono sempre di più
a quella crescente platea di oltre 11 milioni di coperture garantite da Fondi e
assicurazioni, oltre alle cosiddette attività “out of pocket”, cioè pagate
direttamente di tasca propria dai pazienti. In Italia il ricorso a coperture
private (collettive) di sanità integrativa è sempre più vasto».
Teleconsulti gratuiti con Montallegro
Teleconsulti gratuiti con Montallegro
– Montallegro, oltre alla possibile collaborazione
straordinaria con la Regione, propone altre iniziative?
«Siamo sempre alla ricerca di nuove proposte da offrire
ai nostri clienti: in queste ore stiamo attivando un servizio quotidiano di
teleconsulto grazie ai nostri medici di guardia e con l’impegno volontario di
una serie di specialisti nelle varie discipline mediche e chirurgiche. Un
servizio completamente gratuito: inviteremo chi ci consulta a fare un versamento
direttamente all’Irccs Policlinico San Martino –
emergenza Covid-19. Per ogni euro versato da chi riceve un nostro consulto,
Montallegro farà altrettanto: anche così pensiamo – insieme ai nostri medici –
di offrire un aiuto».
Argomenti: Aiop, coronavirus, Covid19, Francesco Berti Riboli, Montallegro, Policlinico San Martino, teleconsulto
Mario Bottaro
Giornalista,
è consulente per la comunicazione di Villa Montallegro
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