Eri il degno erede di Aldo Castellani
"pancino."
Burbero dal cuore grande, anima della nostra
famiglia. Stavamo ore ad ascoltare le tue storie di viaggi con il camion, di
mangiate e di bevute, di donne e motori, seduto sulla panchina o sul tuo amato
trattorino come un re sul suo trono, mille volte hai detto non ci vengo più al
campo e poi eri sempre li accanto a noi, con il freddo, con la pioggia, sotto
il sole cocente. Te ne sei andato in questo periodo così strano dove tutti
dobbiamo stare distanti, senza poterci stringere, abbracciare. Non ti
dimenticheremo Gisberto
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