Ghelardini: "fra studio e nuove forme di allenamento ho riscoperto il gusto di stare in famiglia"
Il periodo di
quarantena come misura di contenimento rispetto al virus Covid - 19 è stato
prolungato da poche ore.
Abbiamo scambiato
qualche parola con Lorenzo Ghelardini, capitano della squadra Under 18 elite
che come i suoi coetanei sta affrontando questo momento storico fra studio e
tentativi di socialità virtuale.
Ciao Lorenzo, come
procede la vita fra le mura di casa?
Tutto bene. Mi sto
abituando alle restrizioni. La sveglia è al mattino alle 9.00 e coincide con le
lezioni scolastiche in modalità di videoconferenza. Sto affrontando l’ultimo
anno di scuola superiore e anche i docenti cercano di organizzare l’esame di
maturità senza che ci siano lacune significative nel programma. Fino ad oggi
sono riuscito a stare abbastanza in linea con tutte le attività didattiche,
però ammetto che almeno per me è difficile gestire questa nuova forma di
apprendimento a distanza. In casa le distrazioni sono tante e non posso dire
che la lezione seguita in classe o in salotto sia proprio la stessa cosa. La
routine comunque ha degli spazi liberi che riempio con un film in tv,
l’allenamento individuale e dei giochi in scatola con la mia famiglia.
Come per la scuola
anche l’allenamento lo fate in videoconferenza?
Tutti i giorni ci
confrontiamo con lo staff inviando un video di skills tecniche fatte in
autonomia oppure eseguendo degli esercizi a corpo libero inoltrati all’inizio
della quarantena dai preparatori. C'è un quiz che periodicamente viene
riproposto da Elia, Steno e Lorenzo. Si è creato un sistema di sfida virtuale
che ci serve a mantenere una buona forma fisica e a tenere viva quella rete di
contatti multimediali che sono necessari per mantenere saldi i rapporti
all’interno della squadra.
In campionato vi
siete fermati con una striscia di risultati utili che si stava facendo
interessante. Cosa ti manca di più adesso fra l’agonismo delle partite e i
rapporti di amicizia all’interno della squadra?
Il clima dello
spogliatoio è l'elemento che mi manca di più. Il campionato si è interrotto
proprio nel momento in cui la crescita delle prestazioni si stava unendo ad una
crescita sempre maggiore del gruppo. Certo, lo stop alle competizioni ci ha
tagliato un po’ le gambe ed è un peccato che la stagione finisca così, senza
che ci sia la possibilità di dimostrare ancora il nostro valore. Però sappiamo
che è una precauzione adottata dalle autorità nell’interesse di tutti.
E’ cambiato il tuo
modo di approcciarti alla vita in famiglia?
C’è molto tempo
per riflettere quando si sta a casa. Anche senza uscire o andare in discoteca
sto bene lo stesso, anzi ho riscoperto il piacere di passare del tempo con i
miei cari, cosa che durante la stagione sportiva non faccio spesso.
Che cosa allieta
il tuo tempo oltre agli impegni adattati di scuola e sport?
Mi sono
concentrato sulla visione di film sportivi, gli ultimi due in ordine di tempo
sono Never Back Down e Warrior, due storie che mettono in forte risalto la
motivazione degli atleti a dare il massimo nelle loro prestazioni. Fra i libri
invece cito “Per la libertà. Il rugby oltre le
sbarre” di Antonio Falda. Una storia di speranza in cui i
dentenuti cercano il riscatto personale attraverso il rugby.
Ufficiale
l'interruzione del rapporto.
La società
Cavalieri Union Rugby Prato Sesto dopo aver appreso dalla Federazione Italiana
Rugby della fine anticipata della stagione sportiva 2019/20 comunica che
l'accordo di collaborazione tecnica con Carlo Pratichetti non proseguirà nella
stagione 2020/21 in cui non sarà più in carica come allenatore e direttore
tecnico del club.
A Carlo Pratichetti
vanno i ringraziamenti per aver condotto al meglio la squadra negli anni
trascorsi alla guida dei Cavalieri Union Rugby Prato Sesto.
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