PROVARCI
COMUNQUE
L’Under16
del Ragusa domenica sarà di scena sul campo della Capitolina Roma. Una
trasferta sulla carta proibitiva. Ma perché non sognare?
C’è
una gran bella differenza tra lo stato d’animo di chi va ad immolarsi ed invece
la condizione divertita di chi non vede l’ora di misurarsi, anche soltanto per
verificare i progressi compiuti. Quella sana ed allegra consapevolezza che
magari si uscirà sconfitti dal campo: ma non prima di aver dato del buon filo
da torcere.
Quando
la Capitolina Rugby sbarcò a Ragusa, sembrò d’altro pianeta, in tutti i sensi:
era la seconda partita in un campionato di mostri, la prima in casa, i
giallorossi parvero sovrumani, eppure i nostri ragazzi lasciarono intravvedere
alcune delle potenzialità che adesso, grazie al costante lavoro dei tecnici,
stanno venendo fuori con costante prepotenza.
I
romani confermano un campionato di vertice, spalla a spalla con quel Frascati
contro il quale i giovanotti iblei hanno disputato una delle migliori gare in
assoluto della stagione d’andata: e che loro fossero compagine accreditata alla
vittoria finale non sposta adesso una virgola. L’Under16 del Ragusa Rugby, al
contrario, ha iniziato col passo timido e incerto della matricola: adesso,
però, ha preso coscienza dei propri mezzi, sta consolidando i propri punti di
forza, con una crescita a livello mentale che la porta a giocarsi ogni singola
gara con grande concentrazione – da un lato – e altrettanta leggerezza –
dall’altro.
La
vittoria tra le mura amiche di domenica scorsa, contro il Benevento, non ha
fatto altro che puntualizzare l’attuale status. Sebbene reduci dalle festività
natalizie, con allenamenti più blandi e meno ravvicinati, i ragazzi hanno
deciso di vedersi, di giocare, di divertirsi insieme alla faccia dei panettoni.
All’ingresso in campo contro i campani si è vista una sola squadra in grado di
aggredire prato e pallone, lasciando ben poca cosa agli avversari.
Di
certo la Capitolina, in quel di Roma, costituirà impegno ben più probante. Ma
anche Frascati, in dicembre, lo era: e sappiamo come finì.
Adesso,
il sorriso dei nostri ragazzi, che restano a giocare ben oltre l’orario
d’allenamento, scherzando e inseguendosi per il terreno di gioco – costringendo
coach Fumarola a spegnere tutte le luci e i riflettori per farli uscire! – è
balsamo per i nostri animi di genitori e di addetti ai lavori.
E
chissà – schiamazzano in coro – che non riusciamo a fare un brutto scherzo alla
Capitolina: magari uno scherzo da dedicare al nostro Antonio Lopes (operato ieri
per una frattura all’ulna, ndr), sperando che torni a giocare quanto prima
possibile.
Domenica
pomeriggio lo sapremo. Un grosso in bocca al lupo, intanto, e non alla Lupa...
(Giuseppe Cusumano)
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