venerdì 10 aprile 2020

EMERGENZA RUGBY - Treputium e Salento XV il binomio vincente per il rugby del domani!











RUGBYTOTALE segue metodicamente le vicende del rugby da ormai cinque anni, ed anche se la terribile pandemia del Coronavirus ha seminato morte e disgrazie, noi cerchiamo di continuare a proseguire nel nostro impegno. Non è certo facile parlare di attività sportive quando sul territorio nazionale è ancora alto il pericolo di un simile contagio, e soprattutto quando quotidianamente la lista dei decessi e dei riceoveri numericamente stenta a calare. Nel segno del rispetto assoluto per chi non c’è piu’ e la completa solidarietà per chi ha subìto questi lutti, desideriamo proseguire il nostro lavoro augurando di ritrovarci presto a trattare questi argomenti di stampo sportivo in momenti piu’ sereni.














Tutti i Campionati del rugby, dalla Top 12 alla Serie C/2, i tornei giovanili maschili e le attività femminili e del minirugby, sono stati opportunamente bloccati dalla nostra Federugby, e gradualmente sembra proprio che anche tutte le altre federazioni nazionali sportive ci stanno seguendo. 
Tutto questo con l’unico scopo di preservare la salute degli atleti, dei nostri giovani, ma anche di tutte quelle persone che in un modo o nell’altro potrebbero subire un letale contagio.
Intanto nel Campionato di Serie C Girone H quest’anno la F.I.R. ha cambiato rotta, formando piu’ gironi, con quello campano (Girone A) con team appunto della Campania, della Calabria e del Molise, con l’altro girone campano (Girone B) campano/calabrese, quello pugliese/lucano (Girone C), e quello siciliano (Girone D). Nel raggruppamento pugliese/lucano era impegnato, prima della sospensione, il Rugby Treputium e Carlo Perrone, factotum del club giallorosso, ci ha confermato le sue preoccupazioni: “ Personalmente in merito a questa terribile pandemia – dice appunto PERRONE (foto sopra) – posso ritenermi fortunato in quanto il mio lavoro posso portarlo avanti comunque grazie all’ormai diffuso smart-working. La nostra prima squadra attualmente è ovviamente allo stop come tutte le altre formazioni del rugby, ed è fondamentalmente formata da due blocchi di atleti. Giovani o altri giocatori di età piu’ avanzata, e sempre nella senior quasi tutti sono occupati con un proprio impegno lavorativo. Attingiamo molto dalla giovanile Under 18, pertanto con qualche giovane occupato ancora negli studi, ma la maggior parte in ogni caso i nostri atleti sono quasi tutti lavoratori. Purtroppo alcuni ragazzi non sono fortunati come me, e rimanendo bloccati con le abituali occupazioni, le preoccupazioni si fanno sempre piu’ pressanti.










(in foto gli Under 18 del Salento XV insieme ai senior dell'Appia Rugby)
 Logicamente ci manca il campo, soprattutto per chi ha difeso i colori del Salento negli anni precedenti, ma non si demorde. Mio parere personale dopo questo periodo oscuro  l’acerbato professionismo subirà un contraccolpo, e tutto sommato ritengo sia uno dei pochi lati positivi per il nostro movimento.”
Ritorno all’antica, allora ?
“ Ovviamente i mezzi di sostentamento da parte degli sponsor saranno sempre utili – prosegue CARLO PERRONE – e questa banalmente è una verità assodata, in quanto per prendere parte  anche ad un Campionato regionale come il nostro, e ben si sa che la nostra Puglia è la Regione italiana piu’ vasta, il dover effettuare trasferte da Trepuzzi alla città di Foggia, almeno una volta a stagione con un pulman per la senior, un’altro per l’Under 18, per un club come il nostro che non si autofinanzia nemmeno, è piuttosto impegnativo.
Qua il rugby è stato sempre libero, gratuito per chiunque, ed ovviamente se qualche donazione è arrivata è stata sempre accolta con grande sollievo. Procediamo ora cercando di conservare il nostro gruppo e cercando di guardare con speranza al nostro futuro, e accettiamo questo obbligatorio stop. I problemi economici ci sono, e magari ci saranno anche piu’ in la, ma credo a questo punto che era giusto  fermare le attività come del resto è stato fatto anche a livello internazionale, e non avevamo dubbi che saremmo stati noi del rugby a dare per primi questo segnale.  E’ giusto e sacrosanto questo stop per la salute degli atleti e di tutti noi. Ora comunque ribadisco noi piu’ del nostro pur amato rugby stiamo pensando al lavoro, in quanto da ora in avanti negli anni precedenti andavamo incontro ad un periodo roseo, e si presume che il turismo subirà molto probabilmente un contraccolpo molto negativo. “ (rr)   

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