RUGBYTOTALE segue
metodicamente le vicende del rugby da ormai cinque anni, ed anche se la
terribile pandemia del Coronavirus ha seminato morte e disgrazie, noi cerchiamo
di continuare a proseguire nel nostro impegno. Non è certo facile parlare di
attività sportive quando sul territorio nazionale è ancora alto il pericolo di un
simile contagio, e soprattutto quando quotidianamente la lista dei decessi e
dei riceoveri numericamente stenta a calare. Nel segno del rispetto assoluto
per chi non c’è piu’ e la completa solidarietà per chi ha subìto questi lutti, desideriamo proseguire
il nostro lavoro augurando di ritrovarci presto a trattare questi argomenti di
stampo sportivo in momenti piu’ sereni.
Tutti i Campionati del
rugby, dalla Top 12 alla Serie C/2, i tornei giovanili maschili e le attività
femminili e del minirugby, sono stati opportunamente bloccati dalla nostra
Federugby, e gradualmente sembra proprio che anche tutte le altre federazioni
nazionali sportive ci stanno seguendo.
Tutto questo con l’unico scopo di
preservare la salute degli atleti, dei nostri giovani, ma anche di tutte quelle
persone che in un modo o nell’altro potrebbero subire un letale contagio.
Intanto nel Campionato
di Serie C Girone H quest’anno la F.I.R. ha cambiato rotta, formando piu’
gironi, con quello campano (Girone A) con team appunto della Campania, della
Calabria e del Molise, con l’altro girone campano (Girone B) campano/calabrese,
quello pugliese/lucano (Girone C), e quello siciliano (Girone D). Nel
raggruppamento pugliese/lucano era impegnato, prima della sospensione, il Rugby
Treputium e Carlo Perrone, factotum del club giallorosso, ci ha confermato le
sue preoccupazioni: “ Personalmente in merito a questa terribile pandemia –
dice appunto PERRONE (foto sopra) – posso ritenermi fortunato in quanto il mio lavoro posso
portarlo avanti comunque grazie all’ormai diffuso smart-working. La nostra
prima squadra attualmente è ovviamente allo stop come tutte le altre formazioni
del rugby, ed è fondamentalmente formata da due blocchi di atleti. Giovani o
altri giocatori di età piu’ avanzata, e sempre nella senior quasi tutti sono
occupati con un proprio impegno lavorativo. Attingiamo molto dalla giovanile
Under 18, pertanto con qualche giovane occupato ancora negli studi, ma la
maggior parte in ogni caso i nostri atleti sono quasi tutti lavoratori.
Purtroppo alcuni ragazzi non sono fortunati come me, e rimanendo bloccati con
le abituali occupazioni, le preoccupazioni si fanno sempre piu’ pressanti.
(in foto gli Under 18 del Salento XV insieme ai senior dell'Appia Rugby)
Logicamente ci manca il campo, soprattutto per chi ha difeso i colori del Salento
negli anni precedenti, ma non si demorde. Mio parere personale dopo questo
periodo oscuro l’acerbato professionismo
subirà un contraccolpo, e tutto sommato ritengo sia uno dei pochi lati positivi
per il nostro movimento.”
Ritorno all’antica,
allora ?
“ Ovviamente i mezzi di sostentamento da parte
degli sponsor saranno sempre utili – prosegue CARLO PERRONE – e questa
banalmente è una verità assodata, in quanto per prendere parte anche ad un Campionato regionale come il
nostro, e ben si sa che la nostra Puglia è la Regione italiana piu’ vasta, il
dover effettuare trasferte da Trepuzzi alla città di Foggia, almeno una volta a
stagione con un pulman per la senior, un’altro per l’Under 18, per un club come
il nostro che non si autofinanzia nemmeno, è piuttosto impegnativo.
Qua il
rugby è stato sempre libero, gratuito per chiunque, ed ovviamente se qualche
donazione è arrivata è stata sempre accolta con grande sollievo. Procediamo ora
cercando di conservare il nostro gruppo e cercando di guardare con speranza al
nostro futuro, e accettiamo questo obbligatorio stop. I problemi economici ci
sono, e magari ci saranno anche piu’ in la, ma credo a questo punto che era
giusto fermare le attività come del
resto è stato fatto anche a livello internazionale, e non avevamo dubbi che
saremmo stati noi del rugby a dare per primi questo segnale. E’ giusto e sacrosanto questo stop per la
salute degli atleti e di tutti noi. Ora comunque ribadisco noi piu’ del nostro
pur amato rugby stiamo pensando al lavoro, in quanto da ora in avanti negli
anni precedenti andavamo incontro ad un periodo roseo, e si presume che il
turismo subirà molto probabilmente un contraccolpo molto negativo. “ (rr)
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