lunedì 27 febbraio 2017

Esulta la Paspa Pesaro Rugby, gioisce Battisti: con la Capitolina va sempre in meta

La vittoria più importante al termine della settimana più delicata. Il successo ottenuto sull’Unione Rugby Capitolina è ossigeno puro per la Paspa Pesaro Rugby. Che con l’arrivo di Alan Edmond in panchina aveva otto finali davanti e ha vinto la prima. Che non stravolge la classifica (la Paspa resta ultima e ora avrà imprescindibile necessità di continuità di risultato), ma che ribadisce come la salvezza sia una missione possibile.
“Domenica è successo quello che ho sempre sostenuto: cioè che siamo una squadra forte – analizza la seconda linea Simone Battisti, da 12 anni nelle file della Pesaro Rugby - Un concetto che purtroppo troppe volte non siamo riusciti a dimostrare fino in fondo. Ma quella con la Capitolina è stata la vittoria conquistata con le unghie da un gruppo che credeva nei suoi mezzi e crede nella salvezza”

(Pesaro in azione nel test con l'Unione Capitolina - foto BAIONI)

Lo spogliatoio ha vissuto il cambio d’allenatore come una grossa assunzione di responsabilità: “I meriti di chi c’era prima non si discutono come non è pensabile che un nuovo allenatore si inventi qualcosa in pochi giorni – spiega Battisti – Però credo che Edmond in pochi allenamenti abbia saputo toccare i tasti giusti. E’ stato uno psicologo ancor prima che un allenatore. E ha fatto di tutto per metterci addosso una dose di tranquillità che si è rivelata decisiva. Con lui siamo ripartiti dall’abc del rugby: ci è stato chiesto di fare le cose più semplici, ma di aggiungere il cuore anche nella più elementare delle giocate”.
Cuore che è emerso in una vittoria difesa con le unghie: “La fotografia della nostra vittoria è tutta negli ultimi venti minuti – spiega Battisti – In quel momento abbiamo fatto una fase difensiva ottima nel respingere gli attacchi di una Capitolina che, non va dimenticato, per due-terzi del girone precedente è stata seconda in classifica per poi ritrovarsi a sorpresa in questa Poule”
Capitolina che è il curioso bersaglio preferito di Battisti. Tre mete segnate in serie A, tutte e tre segnate alla squadra romana. Ieri, la prima delle tre mete di partita (le altre realizzate da Villarosa e Micheli), a ottobre ben due mete nella bruciante sconfitta al Toti Patrignani: “Mi sto togliendo delle soddisfazioni personali – dice – Io sono un giocatore di quasi 120 chili e non è proprio nelle mie corde andare in velocità verso la meta. Solitamente ne segnavo una o due a stagione. In serie A mi ritrovo a farne tre. E le voglio dedicare alla mia compagna. Che mi sopporta quando il rugby mi tiene ogni sera lontano da casa”
Ora si cerca la continuità: “Non abbiamo fatto ancora nulla – chiarisce Battisti - ma finalmente iniziamo la settimana di lavoro con uno spirito diverso nel preparare la prossima gara. Andremo a Genova ad affrontare un avversario forte e ferito dall’ultima sconfitta. Ora non possiamo fermarci”.

Ufficio Stampa Pesaro Rugby

Daniele Sacchi

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