L’atto costitutivo del sodalizio dei ‘Leoni’ labronici è stato firmato nel gennaio 2000 e per un lungo periodo di tempo è stato curato - almeno in ambito maschile - solo il settore giovanile. L’allestimento della squadra senior - che peraltro nella stagione 2007/08 colse subito la promozione dalla C alla B - si rese necessaria come naturale ‘sbocco’ di quegli atleti, rugbisticamente nati nel vivaio, nel frattempo cresciuti. Da sempre gli atleti impiegati nella prima squadra - solo pochissime le eccezioni - sono, sportivamente parlando, ‘fatti in casa’, giocatori che dopo aver iniziato la loro attività nelle under amaranto, si innamorano della disciplina e di quei colori sociali e proseguono, per pura passione, a disputare gare anche tra i seniores. È evidente: i giocatori con grande talento, che possono ambire a importanti carriere professionistiche non vengono ‘trattenuti a forza’, ma anzi vengono agevolati nelle loro scelte sportive.
I casi di Gianmarco Lucchesi e Giacomo Bernini - tanto per menzionare gli atleti più noti al grande pubblico - sono significativi: i due avanti hanno sempre manifestato, in modo tangibile, la loro gratitudine a quei dirigenti e a quegli allenatori amaranto che hanno loro consentito di spiccare il volo verso le più prestigiose mete. Ricapitolando, la rosa della prima squadra dei labronici è composta solo da giocatori dilettanti. È evidente che tali atleti hanno tutto il diritto di mettere, nelle proprie gerarchie, il loro impegno sportivo alle spalle di impegni professionali e familiari e che determinati ruoli in campo possano risultare scoperti. Il tutto senza calcolare l’imponderabile, vedi problemi fisici - è stato il caso, nell’ultima stagione, dei trequarti Emilio De Libero e Marzio Freschi - che mettono fuori causa per lunghi mesi giocatori di qualità. Con tali caratteristiche ben precise, rivendicando una propria precisa identità, i Lions Amaranto stanno per preparare il loro nono campionato (il sesto consecutivo) di serie B. Anche nell’annata 2025/26 l’età media della rosa livornese sarà estremamente bassa: si è aperto negli ultimi tempi un nuovo ciclo, con l’inserimento massiccio di nuovi elementi provenienti dall’under 18. La volontà, nella nuova stagione è quella di dare sempre il massimo in tutte le 18 giornate in programma: indicare un obiettivo di classifica realistico, in vista della nuova annata - primo turno il 19 ottobre - risulta difficilissimo. Peraltro, per ora, non è stata resa nota la composizione dei cinque gironi territoriali della B (ciascuno sarà formato da dieci squadre). Appare però estremamente probabile, per i livornesi, la conferma del girone del centro Italia, che, oggettivamente, non vede al via formazioni di primissima grandezza.
È giusto ricordare, inoltre, che le rappresentative cadette di società che hanno la propria maggior compagine in A (è il caso dei Cavalieri Prato/Sesto, dell’UR Firenze e della Capitolina, protagoniste nella stagione 2024/25 dello stesso girone del centro Italia, e anche di altre due realtà romane, quella della Lazio e dell’Olimpic) non possono comunque ambire alla promozione nè all’accesso ai playoff. La promozione in A2 verrà colta dalla prima non cadetta, mentre l’accesso ai playoff verrà guadagnato dalle seconde (non cadette) e dalla miglior terza. In tutto otto squadre (ribadiamo: non cadette o al massimo di squadre cadette che hanno la loro prima squadra n A Elite) celebreranno il salto in A: cinque direttamente al termine della regular season e tre dopo i playoff.
Gli amaranto faranno di tutto per migliorare l’ottava posizione colta nell’ultima annata, ma, almeno a distanza di quattro mesi dallo ‘start’, non è proibito studiare la formula e provare ad alzare in modo sostanzioso l’asticella...
Foto della partita vinta in casa lo scorso 23 marzo con i Cavalieri Prato/Sesto cadetti a cura del circolo Crec Piaggio Pontedera.
(Fabio Giorgi)
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