Il mondo
della Palla Ovale questa settimana si occupa delle giovanili del Civitavecchia
Rugby in particolare gli educatori/allenatori ed
accompagnatori/dirigenti. Attraverso il loro racconto conosciamo Roberto Di Maio e Stefano Pergolesi
Roberto Di Maio ( foto allegata)
Essereaccompagnatore/dirigente di una squadra di Rugby è una tradizione in quanto
sono anni che svolgo questa funzione – inizia così la sua intervista Roberto Di
Maio – Ho fattoaccompagnatore/dirigente in prima squadra , nella UNDER 18 e da
qualche anno anche nelle giovanili in particolare quest’anno per la UNDER 10.
Svolgere questo compito significa portare i ragazzi a giocare , a farli
divertire e fargli conoscere da vicino questo sport. Far conoscere le regole
del Rugby ai genitori non è difficile , ci sono delle persone che ascoltano e
seguono molto volentieri le indicazioni. Il ruolo che svolgiamo noi
accompagnatori/dirigenti non è gratuito perché riceviamo tantissimo da questi
rugbisti ogni volta che li portiamo a giocare , vederli divertirsi è la
migliore ricompensa che una persona potrebbe avere, per questo ogni anno vorrei
ricoprire di nuovo questo compito. Giocare a Rugby mi ha insegnato parole come
amicizia, rispetto , gruppo , termini che tanti ragazzi non conoscono nel
significato. Sono valori che si stanno perdendo come rispetto dell’avversario ,
rispetto per l’arbitro, rispetto per l’amico in campo , chi svolge un qualsiasi
ruolo nel Rugby cerca di far ritrovare queste virtù.
Stefano Pergolesi ( foto allegata)
Un anno
fantastico il 2019 in quanto è stato l’inizio del percorso come allenatore al
Civitavecchia Rugby – parla Stefano Pergolesi uno degli allenatori della UNDER
10 - Ho iniziato ad allenare con Felice Raponi e Simone Di Giovanni nelle
giovanili del Civitavecchia Rugby e con loro ho avuto la soddisfazione di
vedere vincitrice la squadra al Torneo di Perugia nel 2019. Quest’anno spero di
poter vedere ed aumentare la qualità rugbistica delle nostre UNDER sia in campo
che fuori. Allenare nel minirugby è stata una avventura anche se conoscevo il
Rugby perché mio figlio gioca da sei anni. Mi dà uno stimolo incredibile veder
giocare i ragazzi , guardarli ed osservare come si divertono , come sono
felici anche in situazioni meteoriche avverse , freddo , gelo , pioggia,
vento , fango o altro non li fermano. La soddisfazione più grande sarebbe di
poterli vedere giocare in prima squadra e chissà qualcuno in nazionale. Il
Rugby per me è disciplina , rispetto , serietà per questo dico sempre che
questo sport deve essere provato infatti chiedo alla fine di ogni allenamento o
partita ai ragazzi se si sono divertiti.
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