giovedì 31 maggio 2018


LORENZO MICHELINI DOPO ANDRA’
ALL’ACCADEMIA U20 IVAN FRANCESCATO

Il sogno di entrare nell’Accademia U20 Ivan Francescato di Remedello (Bs), l’unica per ora in Italia dedicata alla categoria, da pochi giorni per l’atleta gialloverde Lorenzo Michelini, è diventato realtà. Dopo l’Accademia U18 di Torino e Milano, e la maglia azzurra recentemente indossata, con l’ultima convocazione Lorenzo entrerà a far parte a pieno titolo di quel circuito di atleti di élite, monitorati e seguiti dalla Federazione, quella rosa ristrettissima, dalla quale i tecnici federali attingono per formare la Nazionale Under 20.
Lui non ci crede ancora e rimane con i piedi ben piantati a terra e concentrato sulle ultime due partite che ancora dovrà disputare con la maglia gialloverde del Biella Rugby. La prima domenica a Biella contro Cus Torino, semifinale di ritorno, che se vinta sopra break lo porterà a concludere il ciclo con l’ultima gara secca nella finalissima giocata su campo neutro, che potrebbe portare la U18 biellese nel campionato di Élite per la prossima stagione. Poi per lui, la Serie A, ma con la casacca della Francescato, lontano da Biella e il miraggio di un luminoso e brillante futuro.
Lorenzo Michelini: “Questo a Milano, sarebbe stato il mio ultimo anno in Accademia Under 18, era chiaro, poi il mio futuro poteva prendere due sole direzioni: la Francescato, o il ritorno al club. La prima ipotesi non la tenevo quasi in considerazione, nel mio ruolo si liberava un solo posto, ambito peraltro da molti…non potevo essere io. Invece la mail di martedì mi ha cambiato la vita. Con il mio ingresso nell’Accademia U20, il mio cartellino diventerà della Federazione e con loro dovrò disputare il prossimo campionato di Serie A. Potrà essere per un anno o due se verrò confermato, successivamente lo sbocco naturale è l’Eccellenza. Mi dispiace lasciare il Biella Rugby, che si è occupato della mia formazione con grandi allenatori, i miei compagni, il mio presidente, che ringrazio di cuore, ma penso allo stesso tempo che quella che mi è capitata, è una grande opportunità per crescere, per migliorare come giocatore, puntando dritto alla Nazionale Under 20, che si forma proprio da quelli che saranno i miei compagni ogni domenica. Pensiamo al presente: ho una distorsione alla caviglia destra, ma da ieri ho sperimentato che con un’opportuna fasciatura, posso giocare senza sentire male, quindi domenica sarò in campo a Biella, e speriamo anche la domenica successiva, significherebbe che siamo in finale. I miei prossimi impegni saranno: con l’Accademia di Milano, un torneo di beach rugby a Livorno a metà del mese di giugno, dai primi di luglio, inizierà l’avventura a Remedello”.
Vittorio Musso, presidente Biella Rugby Club: “Innanzitutto sono davvero molto contento per Lollo perché se lo merita ed è giusto che faccia questo importante passaggio e prosegua nella sua carriera di giocatore. Come presidente di un club che ha cresciuto un atleta di questo livello, però, devo dire che il sistema adottato dalla Federazione non mi piace molto. Le società vengono messe di fronte a un fatto compiuto, senza essere coinvolte nella decisione, soprattutto nel caso in cui, come il nostro, salendo in Serie A, avremmo garantito al ragazzo di giocare ad un livello adeguato. Al di là di questo, trovo giusto che un giocatore prosegua la sua carriera verso la Nazionale, non sono solo d’accordo con questo sistema dove si esclude completamente il club da ogni decisione. Mi chiedo: le società che vogliono crescere con i propri giocatori dove possono arrivare se, quando ne hanno uno bravo, sono costrette a perderlo perché o gioca con l’Accademia oppure non può andare in Nazionale? Tra l’altro sembra che si metta in discussione la qualità degli allenatori del club. Capisco che andare in Accademia significa fare gruppo e giocare con tutti gli atleti che presumibilmente faranno parte della Nazionale, ma credo che il sistema di allenamento condiviso con quello della società da cui i ragazzi provengono, possa essere un’alternativa, soprattutto quando anche le società crescono di livello come abbiamo fatto noi”.  (Paola Giacchetti)

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