Il 2021 sta per terminare e con esso si conclude la prima parte, un terzo circa, del campionato di Serie B che vede la Rugby Parma al timone del Girone 2 con 6 vittorie su 6 incontri disputati e un totale di 28 dei 30 punti disponibili, avendo mancato il bonus offensivo in due occasioni soltanto, in casa con il Livorno 1931 e in trasferta a Roma con la Roma Olimpic. Per gli appassionati di statistiche, però, bisogna aggiungere che i numeri collezionati ad oggi dalla Rugby Parma sono davvero importanti con 51 mete marcate, un totale di 342 punti segnati contro soltanto 28 punti subiti, e quindi con una differenza punti di +315.
In chiusura d’anno abbiamo chiesto a due dei protagonisti del 1 XV gialloblù di tirare le somme di questo primo scorcio di campionato. Ecco come hanno risposto Marco Frati (FOTO SOPRA) e Claudio Borsi (FOTO SOTTO), rispettivamente head coach e capitano della squadra.
Il 2021 era iniziato malissimo, con il blocco dei campionati dovuto
all’emergenza sanitaria e gli allenamenti perlopiù individuali. Come avete
reagito?
Marco Frati: “E’ stata
una mazzata per tutti, ma abbiamo reagito da squadra, ci siamo guardati in
faccia e abbiamo deciso di proseguire gli allenamenti, ovviamente rispettando
le direttive che ci venivano via via impartite. C’è stata sempre una buona
affluenza agli allenamenti anche perché ho cercato di renderli più divertenti
possibile”.
Ora per fortuna il campionato è partito. Quali obiettivi vi siete posti a
inizio stagione e qual è il bilancio di questi primi mesi?
Frati: “Ad agosto, nel
meeting iniziale, ci siamo dati un obiettivo: vincere tutte le partite. Per il
momento lo stiamo centrando, quindi il bilancio fino a qui non può che essere
molto positivo. Abbiamo ancora però tante partite da giocare. Uno dei miei
obiettivi personali era portare all’interno del gruppo una cultura di squadra e
della vittoria; ci vuole tempo, ma direi che siamo sulla strada giusta”.
Cosa ti aspetti dai prossimi incontri, già a partire dalla sfida interna del 16 gennaio con una squadra del calibro di Florentia?
Frati: “Noi affrontiamo
ogni partita come se fosse la più importante della stagione, alcune fino ad ora
le abbiamo fatte sembrare semplici solo per merito nostro. Se continueremo ad
affrontarle con la giusta attitudine non dovremo preoccuparci di chi sono i
nostri avversari. Florentia era e resta la favorita per la promozione. I numeri
che ha ottenuto nelle ultime stagioni sono sotto gli occhi di tutti. Noi
comunque vogliamo restare sempre lì in alto e giocarci le nostre carte. Il 16
mi aspetto una partita durissima, non sarà decisiva ma dirà tanto sul prosieguo
della stagione”.
Quali sono gli aspetti più positivi del vostro gruppo e su cosa invece
pensi ci sia ancora da lavorare?
Frati: “Quando sono
arrivato ho trovato un gruppo coeso, ma che forse non credeva fino in fondo nelle
proprie potenzialità. Il mio obiettivo personale era creare una cultura di
squadra, basata sicuramente sui risultati, ma ovviamente anche sullo stare bene
insieme e sul credere negli obiettivi che ci siamo posti come squadra. C’è
tanto talento all’interno di questo gruppo, ma il talento senza il lavoro
quotidiano non porta a niente. Se siamo primi in classifica lo devo solamente
ai ragazzi e alla loro attitudine. Fare la formazione per la domenica risulta
sempre estremamente difficile, ma questo per un allenatore è molto positivo,
perché significa che il livello generale è alto”.
Prime 6 partite e primi 6 mattoncini impilati, soddisfatto o c’è ancora
lavoro da fare?
Claudio Borsi: “C’è
sempre qualcosa da migliorare e su cui lavorare. In ogni partita ci sono errori
da correggere. La struttura fin qui impostata si sta comunque rivelando ottima:
ci ha permesso di ottenere sei vittorie di fila; otto se contiamo anche le due
amichevoli pre stagionali contro squadre del calibro del CUS Genova di serie A
e del Rovato, capolista imbattuta nel Girone 1 di serie B. Stiamo crescendo
partita dopo partita ed è importante aver vinto non soltanto quelle sulla carta
più semplici, ma anche molto difficili proprio come quella contro Rovato,
oppure contro Livorno, o anche in trasferta a Roma”.
Quanto sono importanti la complicità e l’affiatamento all’interno del gruppo e il sostegno del pubblico?
Borsi: “Penso che le
persone che ci seguono e ci supportano siano il 16° uomo in campo. Anche a Roma
abbiamo avuto un bel gruppo di tifosi che, nonostante la distanza, ci ha fatto
sentire il suo caloroso sostegno. Penso che il sostegno del nostro affezionato
pubblico sarà fondamentale anche contro un avversario difficile come Florentia.
Siamo un bel gruppo unito, affiatato, in cui fa piacere essere inseriti e con
cui è bello giocare. Anche i ragazzi nuovi, arrivati quest’anno, si sono
aggregati benissimo. Esser riusciti ad andare in ritiro a inizio stagione, poi,
ci ha permesso di conoscerci meglio ed è stato di grande aiuto. Il nostro
gruppo è la nostra forza”.
Per un club che punta in alto è importante avere una squadra cadetta?
Borsi: “Non è
importante, è fondamentale! In campo si scende in 22, nella categoria seniores
della Rugby Parma siamo in tantissimi. Avere una squadra cadetta è molto
importante sia per i giocatori che per la società, perché permette di dare
spazio a tutti, a partire dai ragazzi che escono dalle giovanili e che hanno
così l’occasione di giocare e farsi vedere, e anche di far rientrare
gradualmente chi ha subito un infortunio ed è fermo da tempo. La Rugby Parma ha
delle giovanili fantastiche e i ragazzi che escono dall’under 19 sono
sicuramente molto più capaci di alcuni di noi quando hanno esordito in prima
squadra; almeno per quanto mi riguarda, non ero così tecnico alla loro età e
forse non lo sono nemmeno ora. Per questi ragazzi è molto utile giocare in
prima squadra.
(A sin. il capitano Claudio Borsi in azione, a destra il vice Davide Righi Riva)
Quando ho esordito io in serie A, ero così emozionato e le gambe
mi tremavano così tanto che non riuscivo ad allacciarmi le scarpe. Sono convinto
che anche per questi ragazzi sia così emozionante ed anche molto bello,
soprattutto quest’anno in cui il gruppo è affiatato e le cose stanno andando
per il verso giusto. E poi anche per noi ‘veterani’ è molto stimolante, perché
aumenta in modo positivo la competizione all’interno del gruppo”. (MarinaTragni)
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