venerdì 3 dicembre 2021

SOCIALE - I club del rugby livornese hanno donato sangue e plasma alla comunita' !

 














Il rispetto, l’altruismo, la lealtà, la stima, la fiducia e la partecipazione: sono molti i valori che si ritrovano nel Dna di un rugbista e di un donatore. In una società in cui assistiamo a nuovi muri dati dall’indifferenza e dalla diffidenza, è bello allargare quella mischia tanto cara ai rugbisti per dare una spinta e abbattere quei muri. 

Donare sangue dà molta più soddisfazione di una marcatura decisiva realizzata all’ultimo minuto. Nello sport della palla ovale, per andare in meta, è necessario il sostegno di tutti quanti. L’obiettivo del rugbista è lavorare per la squadra per arrivare allo scopo. Il successo di una partita non rappresenta la cosa più bella per un giocatore di rugby: la cosa più importante è aiutare il compagno ed essere sempre pronto a sostenerlo. Lo stesso spirito che anima i donatori di sangue, pronti ad affrontare qualche sacrificio per il bene del prossimo. 


È del tutto naturale per un vero rugbista stendere il braccio per far sì che il sangue venga dato ad altri. Ovviamente, ad un rugbista, non può ‘far paura’ un ago infilato nella vena. Appena si compie la maggiore età, è possibile recarsi al centro trasfusionale e dare il proprio sangue: il bene più prezioso, che non si compra e non si vende, ma si dona. 


Un gesto nobile indispensabile per la vita del prossimo: per il trapianto di midollo osseo, di fegato, di cuore e di rene, occorrono in media rispettivamente 80, 40, 10 e 4 donazioni di sangue e plasma; il sangue donato occorre inoltre per le cure di chemioterapia e di leucemie; per effettuare un parto cesareo è necessaria almeno una sacca di sangue intero. 


Di fronte a certi dati, è più che comprensibile l’iniziativa che coinvolgerà numerosi rugbisti già contattati e pronti a raccogliere l’invito di Fabrizio Bernini, Responsabile del gruppo Avis Rugby Livorno  Da concordare solo il giorno (o più probabilmente i giorni) della donazione collettiva. “Lo so – illustra Bernini  – che è crescente l’attesa da parte di tutti gli appassionati per il derby cittadino di serie B del prossimo 12 dicembre tra Lions Amaranto e Livorno Rugby. Ma, al di là del sano campanilismo e del logico attaccamento ai colori sociali dei giocatori che saranno protagonisti di questo evento e del tifo dei tanti sportivi che seguiranno la partita sugli spalti del ‘Priami’, credo che sarebbe bello riunire le forze per qualcosa di ben più nobile di una partita, sia pur tanto delicata.

Così come ci insegna lo sport della palla ovale, i valori vanno al di là dei punti in palio. E allora, più che mai visto che ci avviciniamo alle festività di Natale e che, anche a livello agonistico, ci sarà una lunga pausa, è bello che un grande gruppo di rugbisti, del Livorno e dei Lions, si presenti compatto al centro trasfusionale, magari qualche giorno dopo il derby”. “Nella lista di donatori legati al club biancoverde e comunque legati al mondo della palla ovale cittadina non figurano solo le 13 persone ufficialmente iscritte al gruppo Avis Rugby Livorno. Pochi mesi fa, hanno fatto notizia numerosi giovanissimi tesserati Lions, attivi nel Granducato under 19, poco più che maggiorenni, che, con vari accompagnatori, hanno donato il loro sangue. Ecco, l’appello che abbiamo rivolto non vuole coinvolgere solo i giocatori delle due prime squadre cittadine, ma tutti coloro, anche giovanissimi e magari i loro parenti più stretti, che orbitano nell’ambiente. Noi ‘veri rugbisti’ crediamo in determinati valori…”.  (FabioGiorgi)


FOTO: RUGBISTI LIVORNESI, DI VARIA ETA',  AL CENTRO TRASFUSIONALE.

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