La Paspa Pesaro Rugby festeggia la
serie A dicendo “No all’Omofobia”.
Al Toti Patrignani è pronta una
lunghissima domenica di celebrazioni
La Paspa Pesaro Rugby
conclude il suo trionfale campionato che la riporta in serie A celebrando
l’obiettivo centrato nella sua sede naturale. Quella del campo Toti Patrignani
in occasione della 22esima e ultima giornata del campionato di serie B fra
Pesaro Rugby e Giacobazzi Modena prevista per domenica 13 maggio alle 15.30. Ma
sarà una giornata di festa ben più lunga degli 80 minuti della partita. Una
festa che dalle 11 a tarda sera celebrerà il rugby pesarese tra partite (c’è
anche il match dell’Under 18 con il Collegium Bologna a partire dalle 12),
appuntamenti gastronomici (dallo ‘spazio-panini’ presente dal mattino, al
‘pranzo giallorosso’ dalle 13 alle 15 fino alla cena serale con grigliata) e
sottofondo musicale di diverse band che si esibiranno.
Ma il tutto sarà
accompagnato dal messaggio sociale, culturale ed educativo che la Pesaro Rugby
veicolerà sul campo per dire ‘no all’omofobia’. Un messaggio forte e chiaro che
sarà testimoniato dai calzettoni color arcobaleno che indosserà tutta la
squadra di Nicola Mazzzucato nella partita col Modena.
Un evento illustrato
questa mattina presso una conferenza stampa nella Sala Rossa del Comune di
Pesaro (nella foto) alla quale ha partecipato Simone Mattioli, presidente della Pesaro
Rugby, Massimiliano Ascolillo main sponsor della palla ovale con la Pagano
& Ascolillo, Elvio Ciccardini, presidente dell’Arcigay Agorà Pesaro-Urbino
e Maria Cristina Mochi presidente dell’associazione Agedo Marche (Associazione
Genitori Parenti e Amici di Omosessuali).
«Arriviamo a questo
atteso atto finale potendo finalmente esultare con enorme soddisfazione –
racconta il presidente Simone Mattioli
– Questa partita a risultato già acquisito ci consente di arrivare con tutti i
preparativi più adatti a celebrare al meglio questo splendido campionato con
tante iniziative. Ci aggiungiamo quella di rappresentare al meglio un messaggio
sociale importante. Che ci vede alleati per la prima volta dell’Arcigay Agorà e
che rappresenta quel senso del rispetto che deve veicolare lo sport».
Calzettoni
‘sponsorizzati’ dalla Pagano & Ascolillo: «E ci fa enormemente piacere –
dice Massimiliano Ascolillo -
accompagnare la squadra anche in questo passaggio nel quale ribadisce l’etica,
la correttezza e la sensibilità di uno sport che sa arrivare dove spesso le
famiglie e la scuola non riescono fino in fondo. La squadra sorprende anche in
questo dopo che ci ha sorpreso tutto l’anno. Non tanto per le qualità che hanno
portato alla vittoria strameritata quanto per l’impressionante concentrazione
che l’ha accompagnata tutto l’anno nel non mollare mai dalle pressioni del
primo posto. Ora è un onore essere anche il primo attore dello sport pesarese a
veicolare questo messaggio di cultura e inclusione».
Quella di domenica sarà
infatti la prima ‘discesa in campo’ pesarese del progetto nazionale
dell’Arcigay Agorà ‘In campo contro l’omofobia’: «E i ragazzi della Pesaro
Rugby ci hanno stupito da subito per come hanno dato un sì immediato e senza
riserve all’adesione a questo progetto – dice Elvio Ciccardini – Anzi. Sono andati oltre la nostra proposta che
prevedeva i lacci arcobaleno per le scarpe (quelli che per prime indossarono le
squadre di calcio del Liverpool e del Manchester United) rilanciando la loro
proposta dei calzini di maggiore impatto visivo. Lo sport è uno dei luoghi più
importanti per veicolare questo messaggio proprio perché il luogo del confronto
con sé stessi e con l’avversario fatto sempre nella forma del rispetto e della
coesione verso l’obiettivo. L’omofobia (che il 17 maggio avrà la giornata
nazionale dedicata alla lotta alla discriminazione) è un problema sociale e
come tale va affrontato attraverso quello che per noi è un doppio messaggio:
rivolto a formare uomini più attenti al rispetto della diversità come uno
strumento che migliora la società e rivolto a creare una rete fra società
sportive e istituzioni che sposino questi progetti».
Per Maria Cristina Mochi dell’Agedo: «Lo
sport è il luogo più incisivo per combattere l’omofobia e il rugby è uno di
quelli che dà il valore più alto al rispetto delle regole e dell’avversario. E’
la Pesaro Rugby a cominciare questo percorso sul nostro territorio, così come
in Italia fu sempre una squadra di rugby, quella di Trento, la prima a dire il
suo no all’omofobia scendendo in campo con una maglietta rosa»
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