martedì 8 maggio 2018



La Paspa Pesaro Rugby festeggia la serie A dicendo “No all’Omofobia”.
Al Toti Patrignani è pronta una lunghissima domenica di celebrazioni

La Paspa Pesaro Rugby conclude il suo trionfale campionato che la riporta in serie A celebrando l’obiettivo centrato nella sua sede naturale. Quella del campo Toti Patrignani in occasione della 22esima e ultima giornata del campionato di serie B fra Pesaro Rugby e Giacobazzi Modena prevista per domenica 13 maggio alle 15.30. Ma sarà una giornata di festa ben più lunga degli 80 minuti della partita. Una festa che dalle 11 a tarda sera celebrerà il rugby pesarese tra partite (c’è anche il match dell’Under 18 con il Collegium Bologna a partire dalle 12), appuntamenti gastronomici (dallo ‘spazio-panini’ presente dal mattino, al ‘pranzo giallorosso’ dalle 13 alle 15 fino alla cena serale con grigliata) e sottofondo musicale di diverse band che si esibiranno.
Ma il tutto sarà accompagnato dal messaggio sociale, culturale ed educativo che la Pesaro Rugby veicolerà sul campo per dire ‘no all’omofobia’. Un messaggio forte e chiaro che sarà testimoniato dai calzettoni color arcobaleno che indosserà tutta la squadra di Nicola Mazzzucato nella partita col Modena.
Un evento illustrato questa mattina presso una conferenza stampa nella Sala Rossa del Comune di Pesaro (nella foto) alla quale ha partecipato Simone Mattioli, presidente della Pesaro Rugby, Massimiliano Ascolillo main sponsor della palla ovale con la Pagano & Ascolillo, Elvio Ciccardini, presidente dell’Arcigay Agorà Pesaro-Urbino e Maria Cristina Mochi presidente dell’associazione Agedo Marche (Associazione Genitori Parenti e Amici di Omosessuali).
«Arriviamo a questo atteso atto finale potendo finalmente esultare con enorme soddisfazione – racconta il presidente Simone Mattioli – Questa partita a risultato già acquisito ci consente di arrivare con tutti i preparativi più adatti a celebrare al meglio questo splendido campionato con tante iniziative. Ci aggiungiamo quella di rappresentare al meglio un messaggio sociale importante. Che ci vede alleati per la prima volta dell’Arcigay Agorà e che rappresenta quel senso del rispetto che deve veicolare lo sport».
Calzettoni ‘sponsorizzati’ dalla Pagano & Ascolillo: «E ci fa enormemente piacere – dice Massimiliano Ascolillo - accompagnare la squadra anche in questo passaggio nel quale ribadisce l’etica, la correttezza e la sensibilità di uno sport che sa arrivare dove spesso le famiglie e la scuola non riescono fino in fondo. La squadra sorprende anche in questo dopo che ci ha sorpreso tutto l’anno. Non tanto per le qualità che hanno portato alla vittoria strameritata quanto per l’impressionante concentrazione che l’ha accompagnata tutto l’anno nel non mollare mai dalle pressioni del primo posto. Ora è un onore essere anche il primo attore dello sport pesarese a veicolare questo messaggio di cultura e inclusione».
Quella di domenica sarà infatti la prima ‘discesa in campo’ pesarese del progetto nazionale dell’Arcigay Agorà ‘In campo contro l’omofobia’: «E i ragazzi della Pesaro Rugby ci hanno stupito da subito per come hanno dato un sì immediato e senza riserve all’adesione a questo progetto – dice Elvio Ciccardini – Anzi. Sono andati oltre la nostra proposta che prevedeva i lacci arcobaleno per le scarpe (quelli che per prime indossarono le squadre di calcio del Liverpool e del Manchester United) rilanciando la loro proposta dei calzini di maggiore impatto visivo. Lo sport è uno dei luoghi più importanti per veicolare questo messaggio proprio perché il luogo del confronto con sé stessi e con l’avversario fatto sempre nella forma del rispetto e della coesione verso l’obiettivo. L’omofobia (che il 17 maggio avrà la giornata nazionale dedicata alla lotta alla discriminazione) è un problema sociale e come tale va affrontato attraverso quello che per noi è un doppio messaggio: rivolto a formare uomini più attenti al rispetto della diversità come uno strumento che migliora la società e rivolto a creare una rete fra società sportive e istituzioni che sposino questi progetti».
Per Maria Cristina Mochi dell’Agedo: «Lo sport è il luogo più incisivo per combattere l’omofobia e il rugby è uno di quelli che dà il valore più alto al rispetto delle regole e dell’avversario. E’ la Pesaro Rugby a cominciare questo percorso sul nostro territorio, così come in Italia fu sempre una squadra di rugby, quella di Trento, la prima a dire il suo no all’omofobia scendendo in campo con una maglietta rosa»

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