Il Presidente
della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi ha rilasciato la seguente
dichiarazione in vista della ripresa dei lavori del Consiglio Federale al
termine della pausa estiva: “In un momento storico senza precedenti non
solo per il rugby italiano, ma per il Gioco a livello globale e per tutto il
nostro Paese, non sarebbe mia volontà addentrarmi all’interno del dibattito
politico-sportivo. In un contesto altamente sensibile come quello in cui oggi
il Consiglio Federale si trova ad operare, devo però mio malgrado
rilevare come una ristretta componente del movimento ravvisi l’impellenza di
convocare l’Assemblea Ordinaria Elettiva. Da dirigente
sportivo di lungo corso, da imprenditore consapevole delle difficili
contingenze che il contesto attuale ci impone di considerare e, in ultimo, da
appassionato che da oltre un quarto di secolo presta la propria opera
volontaria all’interno dell’organo di governo del rugby italiano, sono
convinto di come, oggi, le priorità del nostro rugby siano ben lungi dal
riguardare la composizione del Consiglio, o l’urgenza con il quale questo sembri
dover essere rinnovato. Posto che, come
è pacifico, io ed i miei colleghi Consiglieri rispetteremo le indicazioni del
Ministero dello Sport e del CONI in tema di convocazione dell’organo preposto
al rinnovo delle cariche federali, posso affermare non senza un certo
orgoglio come il Consiglio che ho il privilegio di presiedere abbia operato,
in ogni sua azione, con misura, senso di responsabilità, unità e coerenza
negli ultimi travagliati mesi della pandemia. La fluidità
della situazione, considerato il protrarsi delle tempistiche della Legge
Delega per la riforma dello sport non definita entro la fine di luglio, ci
impone, prima di ogni legittimo intento politico, di continuare ad operare a
salvaguardia del sistema rugbistico del nostro Paese. Oggi le nostre
priorità sono molteplici, presuppongono una profonda conoscenza del panorama
internazionale e nazionale e, mai come nei mesi che ci attendono, le nostre
scelte determineranno il futuro e la sostenibilità economica del Gioco in
Italia negli anni a venire. Sul piano
nazionale, la ripresa dei Campionati 2020/21, dopo la sospensione definitiva
della passata stagione impostaci dalla pandemia, è alla base dei nostri
sforzi per la ripartenza e, in tal senso, la prossima riunione del Consiglio
ai primi di settembre sarà determinante per definire la
programmazione e far ripartire il nostro rugby domestico in modo sempre più
sostenibile ed inclusivo. Un’importanza
primaria hanno poi, sia sportivamente che sotto il profilo
economico-finanziario, la finalizzazione del Sei Nazioni 2020 e del
calendario internazionale d’autunno, la revisione del calendario globale con
una possibile competizione annuale che coinvolga anche le potenze
dell’Emisfero Sud, la disputa del Sei Nazioni 2021. L’accordo per la
cessione delle quote del Sei Nazioni al fondo di private equity CVC, infine,
costituisce un nodo centrale del nostro mandato: la vendita di un settimo
delle quote del Torneo - dopo il 28% di PRO14 - imprimerebbe forte impulso
alla patrimonialità di FIR e permetterebbe di pianificare con ampio margine
investimenti sull’intero sistema nazionale per molti anni a venire. Queste sono oggi
le tematiche di maggior rilievo che siamo impegnati a gestire per la
continuità del movimento. Ritengo sia essenziale far sì che il Consiglio
completi, nei mesi a venire, la messa in sicurezza del rugby italiano,
guidandolo fuori dalla crisi in cui la pandemia da COVID-19 lo ha
precipitato. La contesa
politica non può, oggi, che avere rilevanza secondaria". |
Nessun commento:
Posta un commento