“Se fosse qui Rebecca direbbe di dare
sempre il massimo per il rugby, Rebecca giocava sempre e le è sempre piaciuto
placcare, se lei fosse qui, e lei è qui, avrebbe detto che prima di tutto
è una rugbista e a voi avrebbe detto di dare il massimo nel rugby con la stessa
passione che ci metteva lei. E di usare bene la vostra vita, perché questa Dio
ci ha dato. Restiamo vivi finché restiamo nel cuore di qualcuno, e lei è con
tutti voi. Per cui giocate e date il massimo”.
È questo l’invito che Giuliano Braglia, il
padre di Rebecca, ha rivolto alle ragazze delle squadre femminili della regione
presenti ieri alla cerimonia in ricordo di Rebecca durante la tappa della Coppa
Italia femminile Seven.
Una giornata particolare quella vissuta ieri
alla Cittadella del Rugby con tutto il rugby femminile e non solo che si è
stretto insieme in questo difficile momento che ha profondamente segnato tutto
il movimento sportivo italiano.
Per salutare Rebecca erano presenti ieri a
Moletolo i rappresentanti della federazione nazionale e regionale e il
movimento femminile con l’allenatore della nazionale Di Giandomenico oltre alle
squadre della regione ma una spinta a continuare è venuta proprio da Giuliano,
il padre di Rebecca, che in questi giorni sta condividendo il proprio dolore
con tutti noi e con la sua Fede ci sta sostenendo per andare avanti insieme
proprio come in una grande famiglia.
Come in una famiglia anche la federazione
ieri ha voluto aiutare le proprie “figlie” non solo con la presenza e il
dialogo ma anche con un supporto per le ragazze e i propri allenatori che
all’inizio si sono riuniti in privato in gruppo e poi anche individualmente con
le psicologhe Maria Teresa Gaggiotti e Gaia Morri.
Toccante la cerimonia con tutte le
giocatrici abbracciate in campo per il minuto di silenzio, una corona con accanto
la maglia numero 15 di Rebecca e quelle delle sue compagne di squadra, poi il
cerchio delle ragazze di Francesco Messori riunite in un urlo liberatorio come
tante altre volte sui campi da rugby.
Alla fine spazio anche al campo con tutte le ragazze che seppur ancora scosse hanno trovato il coraggio di ritornare in campo, chi ha voluto giocare ugualmente la tappa della Coppa Italia e chi ha fatto un allenamento con il selezionatore della nazionale Andrea Di Giandomenico.
Alla fine spazio anche al campo con tutte le ragazze che seppur ancora scosse hanno trovato il coraggio di ritornare in campo, chi ha voluto giocare ugualmente la tappa della Coppa Italia e chi ha fatto un allenamento con il selezionatore della nazionale Andrea Di Giandomenico.
CARA REBECCA
IMPROVVISAMENTE TUTTO E’ CAMBIATO
AL DI LA’ DELL’IMMAGINAZIONE E SENZA ALCUN
PREAVVISO CI TROVIAMO TUTTI QUANTI A DOVERTI IMMAGINARE IN ALTRI LUOGHI E NON
QUI CON NOI
CI RESTA PERO’ IL RICORDO ,L’ARMA POTENTE
DEL RICORDO CONTRO L’OBLIO CHE VORREBBE LA MORTE
IL TUO SORRISO LA TUA GENEROSITA’ IL TUO
CORAGGIO E LA TUA DETERMINAZIONE RESTERANNO PER SEMPRE IMPRESSI
NELLA NOSTRA MEMORIA
I RICORDI SONO UN’ARMA POTENTE NESSUNO LI
PUO’ CANCELLARE E RIMANGONO AL DI LA DELLO SCORRERE DEL TEMPO
ORA VIVIAMO INSIEME AI TUOI GENITORI AI TUOI
AMICI ALLE TUE COMPAGNE DI SQUADRA MOMENTI DI SOFFERENZA E DI PIANTO ,E’
INUTILE NASCONDERCELO ,MA POI GUARDANDOCI INDIETRO PENSEREMO AL TUO SORRISO
,RICORDEREMO LE TUE PAROLE E COSI COME TU AVRESTI VOLUTO TORNEREMO ANCHE
NOI A SORRIDERE INSIEME A TE
VOLTANDOCI DI COLPO AVREMO LA CERTEZZA
DI SENTIRTI DIETRO DI NOI “IN SOSTEGNO “COME CI HA INSEGNATO LO SPORT CHE TANTO
HAI AMATO E CHE HA FATTO INCONRATRE I PERCORSI DELLE NOSTRE VITE COMUNI
CIAO REBECCA
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