IL RUGBY
COLORNO SALUTA E RINGRAZIA NICK SCOTT
E’ giunto al
termine il mandato triennale di Nick
Scott a Colorno, dove l’Inglese ha ricoperto, dal 2018 ad oggi, il
ruolo di Director of Rugby.
Il suo arrivo
all’interno dell’organigramma tecnico colornese aveva sin da subito portato una
ventata d’aria fresca, che col passare del tempo ha poi alimentato nuove idee,
nuovi metodi di lavoro e una collaudata programmazione della stagione sportiva.
Il tutto ha trovato riscontro, lato sportivo, prima nella promozione del club
dalla Serie A al Top12 e poi nella doppia conferma
ai vertici del panorama italiano. Lato societario l’immagine internazionale e
il know-how di Scott hanno fornito importanti contatti ai Biancorossi, che
hanno stretto una partnership coi Leicester
Tigers e sono diventati il polo centrale di una rete di
collaborazioni all’interno del mondo ovale italiano.
“Volendo fare
un paragone tra Italia e Inghilterra, a livello di rugby giocato non ho notato
grandi differenze, che si concentrano piuttosto nel modo di allenare e gestire
le situazioni”, ha esordito Nick
Scott. “Le skills dei giovani sono le stesse … Mi preoccupo invece
quando vedo che, mentre in Inghilterra gli errori sono visti come occasioni di
crescita, in Italia vengono puniti. Tutto questo crea un ambiente sportivo
diverso”.
“Il rugby
italiano ha molti punti di forza, soprattutto a livello di valori”,
continua Scott. “Nei club
che ho visitato ho percepito un calore e un senso di famiglia fortissimi
rispetto all’Inghilterra. In Italia regnano una grande passione, lo spirito di
sacrificio e il senso di appartenenza alla maglia e al territorio. Peccato per
un po’ di campanilismo di troppo, che a volte non permette una vera
collaborazione tra club limitrofi Sono convinto che quando riusciremo a
superare queste barriere, tutti quanti ne usciremo rinforzati … A Colorno ci
abbiamo provato, muovendo i primi passi insieme a club come Valpolicella,
Modena, Rugby Parma, Noceto, Amatori, Carpi e Formigine.
“Nei miei tre
anni a Colorno ho vissuto 18 mesi fantastici, durante i quali abbiamo
conquistato una storica promozione in Top12 e una meritata salvezza”, conclude
l’ex DoR colornese.
“Poi purtroppo la pandemia ci ha costretti a fermarci e gli obiettivi sono un
pochino cambiati. Ora che ne stiamo uscendo credo che Colorno possa
rappresentare uno dei 3 o 4 club italiani da cui prendere esempio per ripartire
alla grande. Raramente ho visto un programma a breve e lungo termine come il
loro, ben studiato e strutturato sia in ambito sportivo che societario, visti
gli innumerevoli progetti portati avanti anche extra-rugby.
“Voglio ringraziare
davvero di cuore tutto il Rugby Colorno per la passione e la voglia di crescere
che mi hanno trasmesso … In oltre 20 anni di rugby professionistico non mi era
mai capitata una cosa del genere e se l’obiettivo che ci eravamo preposti era
quello di diventare il miglior club di rugby in Italia per cui giocare,
lavorare e da visitare, posso dire che abbiamo tracciato una bella strada”.
“Chiudo
rivolgendo un saluto speciale ai miei cari amici dei Bufali Rossi, la squadra di Rugby Integrato colornese.
Volevo dirvi che niente mi aveva mai emozionato tanto come vedervi allenare e
giocare insieme. Siete una delle migliori storie di tutto lo sport italiano”.
(Manuel Piazza)
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