Salvo improbabili colpi di scena e salvo indicazioni differenti (eventualmente legate all’emergenza della pandemia), la stagione 2021/22 si aprirà, a settembre, con un inedito e particolarissimo ‘derby’ cittadino, dai mille significati extra-tecnici. La partita in questione vedrà opposte, sul campo in sintetico dell’istituto penitenziario de ‘Le Sughere’, la rappresentativa delle Pecore Nere, la squadra composta da detenuti del carcere labronico, e la rappresentativa dei RinoCerotti, la squadra Old dei Lions.
Sarà una partita amichevole tra due formazioni che hanno, a livello sportivo, le stesse radici: la stessa attività delle Pecore Nere è resa possibile dal lavoro dei Lions Amaranto: è stato il club dei ‘Leoni’ a ideare e portare avanti – insieme all’Associazione Amatori Rugby Toscana – il lodevole progetto di una palla ovale da far viaggiare nel carcere cittadino. In senso assoluto, l’ultima gara disputata dalle Pecore Nere risale a sabato primo febbraio 2020, alla vittoria, per tre mete a una sui Ribolliti Firenze. Il match era valido per la quarta giornata del campionato Old toscano, girone 2. La squadra dei detenuti è tuttora imbattuta in gare ufficiali: all’attivo di questa formazione del tutto speciale tre successi, un pareggio e nessuna sconfitta. Il progetto del rugby nel carcere livornese ha una sua precisa data di inizio: 27 settembre 2014.
In quel sabato di inizio autunno, 22 giocatori dei Lions Livorno, accompagnati dal presidente della stessa società amaranto Mauro Fraddanni, dall’allenatore Manrico Soriani (il vero promotore delle iniziative rugbistiche svoltesi nell’istituto penitenziario livornese) e dai rappresentanti del comitato toscano della FIR, Marco Bertocchi e Claudia Cavalieri, danno vita, sul terreno de ‘Le Sughere’, ad un allenamento piuttosto sostenuto, con tanto di partitella in famiglia. Durante la seduta, lunga circa 60 minuti, si sviluppano varie fasi di gioco e vengono mostrati i fondamentali dello sport della palla ovale. Un centinaio di detenuti, presente all’allenamento, mostra entusiasmo e grande partecipazione emotiva.
( FOTO : I GIOCATORI DEL VASARI AREZZO E RELATIVI ACCOMPAGNATORI DOPO LA PARTITA GIOCATA ALL'INTERNO DEL CARCERE (GENNAIO 2020). FOTO 3: I GIOCATORI DEL VASARI AREZZO, SUL CAMPO, INSIEME AL DIRETTORE DELL'ISTITUTO CARCERARIO MAZZERBO.)
Ecco l’elenco degli atleti Lions protagonisti di quella seduta-esibizione: Marco Lorenzoni, Dario Testi, Bryan Barresi, Leonardo Ciandri, Leonardo Demiri, Matteo Magni, Alessio Margelli, Andrea Filippi, Maurizio Sarno, Antonio Baselice, Davide Mantovani, Gabriele Saviozzi, Luca Baroni, Carlo Cantini, Andrea Bigongiali, Alessandro Lampugnale, Vittorio Abbiuso, Paolo Ciandri, Stefano Vestri, Andrea Caputo, Fabio Ciliegi e Claudio Morreale. Da quel giorno, grazie al lavoro dei Lions (ed in particolare grazie all’impagabile attività svolta dallo stesso Soriani e dai suoi colleghi-allenatori Michele Niccolai e Mario Lenzi) e all’Associazione Amatori Rugby Toscana, scattano veri allenamenti per i detenuti.
(Il Vasari Arezzo)
Ben presto viene allestita una squadra composta, appunto, da atleti reclusi nella casa circondariale livornese. La formazione, con grande autoironia, viene battezzata, dagli stessi detenuti, Pecore Nere. Tali giocatori, quasi tutti alle prese con detenzioni piuttosto lunghe, iniziano ad effettuare, una volta alla settimana (la domenica mattina), sul campo sportivo del carcere, sedute piuttosto intense. Grazie alla stretta collaborazione e alla grande sensibilità della direzione e del personale della casa circondariale stessa, l’intenzione di far disputare anche alcune gare amichevoli si trasforma in realtà. Varie squadre federali si presentano all’interno dell’istituto carcerario, per giocare partite senza punti in palio. Belle gare, nelle quali la formazione dei detenuti palesa buone qualità. Un’importantissima svolta nel percorso di crescita del progetto si registra martedì 24 settembre 2019, quando, nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni dell’istituto penitenziario di Livorno, viene ufficialmente annunciata una novità di portata ‘storica’ per il movimento rugbistico toscano, con una notizia che va decisamente oltre l’aspetto tecnico. “Grazie all’interessamento del Comitato Toscano della FIR – emerge – la rappresentativa delle Pecore Nere, la formazione composta da detenuti nel carcere labronico de ‘Le Sughere’, ha acquisito il diritto di partecipare all’imminente campionato toscano Old, girone 2”. All’incontro con i giornalisti, oltre ai tecnici delle Pecore Nere Manrico Soriani e Michele Niccolai, partecipano, tra gli altri, il direttore dello stesso istituto penitenziario Carlo Alberto Mazzerbo, il delegato provinciale del CONI Giovanni Giannone, il presidente del comitato toscano della FIR, Riccardo Bonaccorsi, il consigliere dello stesso comitato Luca Sardelli, l’assessore al sociale del comune di Livorno Andrea Raspanti e il garante dei detenuti Giovanni De Peppo. Presenti anche Arienno Marconi dell’Associazione Amatori Rugby Toscana e, per i Lions Amaranto Livorno, il consigliere Fabio Bizzi e l’addetto stampa Fabio Giorgi.
Nel campionato Old potrebbero militare solo atleti che hanno già compiuto 35 anni: prevista, per alcuni elementi della squadra dei detenuti, una deroga. Ovviamente tutte gli incontri delle Pecore Nere si disputano sul sintetico posto all’interno dell’istituto. I giocatori delle Pecore Nere, tesserati Associazione Amatori Rugby Toscana, mettono in evidenza doti notevoli. Le loro partite, viste le dimensioni del campo, piuttosto ridotte, si giocano con soli 13 elementi, senza flankers. Le Pecore Nere, nel proprio primo impegno ufficiale, pareggiano con gli Allupins Prato, per poi sconfiggere, nei tre successivi incontri, le rappresentative dei Sorci Verdi Prato, degli Zoo Vasari Arezzo e dei Ribolliti Firenze. Poi l’emergenza della pandemia del Covid-19 costringe la FIR a sospendere e annullare tutti i campionati federali. Saltato, sul sintetico de ‘Le Sughere’, anche il derby cittadino con la rappresentativa dei RinoCerotti, inizialmente previsto per sabato 4 aprile. Il 5 luglio 2020 ecco la notizia più brutta: ad appena 55 anni Manrico Soriani ci lascia. ‘Chico’, promotore e allenatore delle Pecore Nere (nonché capitano dei Rinocerotti) ‘passa l’ovale’. Con lui, scompare un rugbista dalla rara generosità. Significative, per ricordare Soriani, le parole di Riccardo Bonaccorsi, presidente del Comitato Toscano della FIR: “Persona unica, degna di stima e amicizia, ha lavorato sempre per il mondo del rugby con passione e dedizione, donando a tutti il suo tempo e il suo impegno. L’ultimo suo progetto con le carceri ha dato frutti insperati tra quei ragazzi, che hanno ricevuto da lui molta più attenzione e passione di quanto la vita avesse dato loro fino ad allora. Ci mancherà”. La squadra delle Pecore Nere, anche per onorare la sua memoria, riprende, dopo alcune settimane, gli allenamenti. A guidare le sedute, oltre a Niccolai e Lenzi, anche Vincenzo Limone, altro allenatore Lions che si è aggiunto nello staff tecnico. La loro opera viene appoggiata dai preziosissimi nuovi dirigenti Maurizio Berti e Massimo Soriani (fratello di Manrico). Poi la seconda ondata ed i nuovi contagi del Covid-19, ‘impongono’ il nuovo stop. Saltano tutti i campionati amatoriali 2020/21. Da una settantina di giorni, ovviamente rispettando i previsti protocolli, il pallone ovale è tornato protagonista degli allenamenti effettuati su quel terreno di gioco, posto all’interno dell’istituto de ‘Le Sughere’. Un terreno di gioco che potrebbe essere ben presto intitolato a Manrico Soriani e che salvo imprevisti, ospiterà, nel prossimo mese di settembre, un ‘derby cittadino’ davvero speciale… (FabioGiorgi)
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