

Costa (Panathlon Italia): “Mai come in
questo momento lo Sport è cultura”
Il Panathlon Distretto Italia è
tra gli enti patrocinatori di Stelle nello Sport. Il presidente nazionale Giorgio Costa (FOTO SOTTO) partecipa
agli eventi del progetto che valorizza lo Sport in Liguria, è membro di giuria
del Premio Fotografico “Nicali-Iren” e del concorso scolastico “Il Bello dello
Sport”.
In questo periodo di
isolamento il Panathlon non ha mai cessato di fare sentire la propria voce. Lo
ha fatto grazie al meraviglioso mondo di internet, che ha permesso ai numerosi
frequentatori di PANATHLON
PLANET di restare continuamente aggiornati sulle vicende
sportive del presente e sui racconti del passato. Un service a 360 gradi che ci
ha anche regalato, con ottimi risultati, la Webminar-mania, cioè le video
conferenze, la nuova via imboccata dai club per argomentare sulle diverse
problematiche dello sport.
Tutto ciò non nasce
per caso, ma dall’intento politico di questo Distretto Italia di affidarsi alla
comunicazione per divulgarne principi ed obiettivi con cui affermarsi nella
vasta platea dello sport italiano.
Abbiamo incontrato il
Presidente del Distretto Italia, una sorta di moto perpetuo di Paganini, cioè
sempre in fremente attività anche in questo periodo, per fare il punto della situazione.
In questi mesi il mondo si è
fermato…e il Panathlon?
“No, non direi proprio, dopo un primo momento di sconcerto per quello che stava accadendo, una tragedia epocale questa Pandemia, il Panathlon è stato vivo ed ha concretizzato i principi di solidarietà’, di vicinanza alla società civile con aiuti di ogni genere. Ci siamo scoperti tecnologici utilizzando le varie piattaforme con la voglia di portare la voce dello Sport, fortemente colpito, nelle video conferenze anche di livello nazionale grazie a soci di grande talento”.
“No, non direi proprio, dopo un primo momento di sconcerto per quello che stava accadendo, una tragedia epocale questa Pandemia, il Panathlon è stato vivo ed ha concretizzato i principi di solidarietà’, di vicinanza alla società civile con aiuti di ogni genere. Ci siamo scoperti tecnologici utilizzando le varie piattaforme con la voglia di portare la voce dello Sport, fortemente colpito, nelle video conferenze anche di livello nazionale grazie a soci di grande talento”.
Quali sono stati ad oggi le novità
più significative della sua presidenza?
“Avevo ben chiaro, fin dall’inizio,
che sarebbe stato fondamentale lavorare per ridare fiducia al nostro movimento,
impegnarsi per superare le problematiche del passato, creare le condizioni per
rilanciare il Distretto Italia attraverso la condivisione dei progetti, la
trasparenza delle decisioni, ma anche la fermezza necessaria per affrontare le
questioni più spinose che si sono presentate e vi assicuro non sono state
poche. Voglio ringraziare il Consiglio di Presidenza e gli altri
collaboratori, per il grande lavoro svolto, con i quali abbiamo fatto squadra
con coesione ed amicizia”.
E le prossime mosse?
“Andare avanti in questo percorso
avviato affrontando le nuove sfide con unità d’intenti insieme al
consiglio di presidenza, ai governatori, ai presidenti ed ai Panathleti per
quel senso di appartenenza che ci accomuna”.
Cosa ritiene il Panathlon debba
ancora fare, in concreto, per affermarsi nel mondo dello sport, come soggetto a
cui ispirarsi?
“Il Panathlon deve continuare nel grande lavoro che attraverso i propri club sta portando avanti con successo e riconoscimenti a tutti i massimi livelli sportivi, ha bisogno di strutturarsi ancora meglio per far fronte ai cambiamenti che anche lo sport sarà chiamato a vivere”.
“Il Panathlon deve continuare nel grande lavoro che attraverso i propri club sta portando avanti con successo e riconoscimenti a tutti i massimi livelli sportivi, ha bisogno di strutturarsi ancora meglio per far fronte ai cambiamenti che anche lo sport sarà chiamato a vivere”.
Lei è sempre più presente ai piani
alti dello sport, mai avvenuto nelle precedenti presidenze, se non
sporadicamente, e senza o quasi conseguenze che abbiano sdoganato il Panathlon.
“Devo dire che nel periodo precedente il COVID-19 ho viaggiato molto e sono stato invitato a parecchie riunioni dalle Istituzioni Sportive di vertice, il Panathlon deve poter esprimere le proprie idee costruttive sullo Sport ed avere la forza e la consapevolezza per contare di più in ambito sportivo”.
“Devo dire che nel periodo precedente il COVID-19 ho viaggiato molto e sono stato invitato a parecchie riunioni dalle Istituzioni Sportive di vertice, il Panathlon deve poter esprimere le proprie idee costruttive sullo Sport ed avere la forza e la consapevolezza per contare di più in ambito sportivo”.
A questo proposito, come stanno
funzionando i rapporti con Coni e Ministero dello Sport e Salute?
“Siamo stati invitati a video conferenze importanti dapprima con il Presidente Malagò poi con Cozzoli, Presidente di Sport e Salute ed in ultimo con il Ministro dello Sport Spadafora. La sintesi di questi incontri è questa: il momento è molto difficile ma bisogna ripartire dallo Sport di base, per le Società Sportive, per la Scuola, per i nostri giovani che sono il presente ed il futuro della Società”.
“Siamo stati invitati a video conferenze importanti dapprima con il Presidente Malagò poi con Cozzoli, Presidente di Sport e Salute ed in ultimo con il Ministro dello Sport Spadafora. La sintesi di questi incontri è questa: il momento è molto difficile ma bisogna ripartire dallo Sport di base, per le Società Sportive, per la Scuola, per i nostri giovani che sono il presente ed il futuro della Società”.
La sua è dunque una politica
improntata al dialogo diretto e continuo sia ad alto livello istituzionale sia
a livello dei club, che sono poi l’humus dell’intero movimento panathletico.
“Certamente il dialogo è la prima regola, non scritta, da seguire dicevo prima che per dialogare occorre saper ascoltare le esigenze, le proposte, le idee per poi poter realizzare gli obiettivi prefissati”.
“Certamente il dialogo è la prima regola, non scritta, da seguire dicevo prima che per dialogare occorre saper ascoltare le esigenze, le proposte, le idee per poi poter realizzare gli obiettivi prefissati”.
Potremmo definirla il “Presidente
della porta accanto? ”
“Direi il Presidente Amico, che ascolta ma si fa ascoltare. (Lo dice sorridendo)”
“Direi il Presidente Amico, che ascolta ma si fa ascoltare. (Lo dice sorridendo)”
Dunque un presidente che sa
comunicare
“Spero di esserci riuscito, la comunicazione è stato e sarà un obiettivo primario per la nostra Associazione”.
“Spero di esserci riuscito, la comunicazione è stato e sarà un obiettivo primario per la nostra Associazione”.
Lei è l’unico storico presidente del
Panathlon, anche in rapporto ad altri club service, ad avere messo in piedi una
redazione di 24 validi elementi che quotidianamente alimentano la
comunicazione.
“Dare forza alla comunicazione è fondamentale e grazie a Massimo, che mette competenza e passione nel suo lavoro, a cui avevo chiesto di far sentire con il megafono la voce del Distretto Italia: siamo riusciti ad avere personaggi importanti del giornalismo che scrivono divertendosi ed hanno contribuito a rendere meno cupo il periodo che abbiamo vissuto”.
“Dare forza alla comunicazione è fondamentale e grazie a Massimo, che mette competenza e passione nel suo lavoro, a cui avevo chiesto di far sentire con il megafono la voce del Distretto Italia: siamo riusciti ad avere personaggi importanti del giornalismo che scrivono divertendosi ed hanno contribuito a rendere meno cupo il periodo che abbiamo vissuto”.
Nel Panathlon si è tentata la via
dei club junior, con pochi o nulli risultati. A questo proposito darà vita ad
una politica che li valorizzi, offrendo loro un ruolo significativo sinora
ignorato?
“Riguardo ai Club Junior, riteniamo che questa sia una delle prossime sfide che dobbiamo dimostrare di saper affrontare, sono i nostri giovani, vanno valorizzati e motivati a darci il loro entusiasmo la loro freschezza e le loro idee”.
“Riguardo ai Club Junior, riteniamo che questa sia una delle prossime sfide che dobbiamo dimostrare di saper affrontare, sono i nostri giovani, vanno valorizzati e motivati a darci il loro entusiasmo la loro freschezza e le loro idee”.
Per chiudere, quale messaggio vuole
lanciare ai panathleti?
“Un messaggio di unità, di amicizia, di consapevolezza che siamo membri di una grande e valorosa Associazione che in questo mondo, confuso, insicuro può’ e deve portare un contributo di saggezza e di amore per lo sport che è uno strumento importantissimo per costruire un futuro migliore per la nostra Società”.
“Un messaggio di unità, di amicizia, di consapevolezza che siamo membri di una grande e valorosa Associazione che in questo mondo, confuso, insicuro può’ e deve portare un contributo di saggezza e di amore per lo sport che è uno strumento importantissimo per costruire un futuro migliore per la nostra Società”.





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