CAVALIERI UNION RUGBY
Lavoriamo per un 2019/20
da protagonisti: bilancio e prospettive nelle parole di Capitan Lunardi
Ad un mese dalla fine del campionato abbiamo tracciato un bilancio della
stagione di serie A insieme al capitano della Prima Squadra Alessandro Lunardi.
Un campionato terminato al terzo
posto. Molti giovani lanciati nel gruppo seniores. Un'imbattibilità durata
cinque mesi. Che voto dai alla stagione dei Cavalieri Union?
Il voto è un bel nove e mezzo. Sinceramente credo fosse difficile fare meglio
di così in una stagione partita con obiettivi di consolidamento e un
gruppo tanto giovane quanto inesperto a recitare il ruolo da protagonista.
A campionato concluso è giusto tributare il lavoro di tutti, dai giocatori
allo staff.
il 2 dicembre 2018 la squadra era ultima in classifica poi la vittoria di Alghero e una lunga serie di prestazione di qualità. Cosa è scattato nel gruppo dopo la sconfitta nel derby con I Medicei?
Se tanto sorprendente è stato il 2019, altrettanto deludente è stata la fine del 2018. I primi due mesi di campionato sono stati difficili, molti infortuni, ragazzi nuovi che dovevano crescere ed una classifica che faceva paura. E’ stato lo spogliatoio a fare la differenza, grazie ai senatori del gruppo che ci hanno messo tutta la loro esperienza e anche grazie ai giovani che hanno trasformato l’entusiasmo in vere e proprie prestazioni di qualità. Il momento di svolta però non è stato il derby, ma la presa di coscienza da parte di tutti sul fatto che non ci eravamo ancora espressi al cento per cento delle nostre capacità.
Come valuti il livello tecnico
espresso dalle squadre del campionato di serie A in questa stagione sportiva?
Per certi versi ho assistito a prestazioni sorprendenti. Catania e Capitolina su tutte mi hanno colpito per come sono riuscite ad esprimere un rugby che coniuga da una parte la qualità degli interpreti e dall’altra l’ efficacia nei risultati. In generale sia la serie A che il Top 12 non sono due campionati che esprimono un livello altissimo di competizione, ma sono due tornei che possono rappresentare un ottimo banco di prova per giovani giocatori in cerca affermazione. Un elemento che si sposa molto bene con il progetto dei Cavalieri Union.
Pensi che questo gruppo possa ancora competere per una serie A di vertice?
E' un gruppo di ragazzi che può fare grandi cose. Probabilmente sarà necessario allargare la rosa in termini numerici perché il campionato è lungo e solo attraverso la competizione interna si stimola la crescita. Ancora non conosciamo né la formula né la composizione dei gironi per la prossima stagione, ma ci basiamo su ciò che è accaduto in questa per puntare ad un campionato di vertice anche nella prossima.
Oltre al tuo ruolo da giocatore sei anche un riferimento per le giovani leve che prepari durante la settimana. Cosa vuoi dire ai ragazzi che si allenano per raggiungere la Prima Squadra nel prossimo futuro?
Esiste solo una ricetta per crescere. Il lavoro costante e quotidiano. Una strada che si rende necessaria per tenere botta in uno sport come il rugby dove le condizioni fisiche e le capacità tecniche vanno allenate ogni giorno della settimana. I ragazzi che stanno compiendo il percorso verso il mondo dei seniores devono ricordarsi sempre questo, basandosi anche sulla curva di miglioramento che ogni ragazzo può compiere nella sua carriera. Ho visto giocatori dal grandissimo potenziale che non hanno sfondato perché erano incostanti e viceversa giocatori dal potenziale ridotto che si sono affermati grazie ad una marcata etica del lavoro. Allenarsi sempre e alzare l’asticella delle proprie prestazioni deve essere l’obiettivo per tutti.
Quale è la sfida più grande che vi attende nel prossimo futuro?
Dare continuità al progetto e alla rinnovata competitività dimostrata nella
scorsa stagione con in testa un obiettivo chiaro anche se ancora prematuro:
provare a raggiungere i play-off.
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