Un
certo Michael Jordan, in sostanza il miglior giocatore di pallacanestro di
tutti i tempi, nel suo discorso di benvenuto in Hall Of Fame disse: “I limiti,
come le paure, spesso sono soltanto un illusione”. Un motto, uno slogan che il
nostro Alessandro Da Lisca deve
aver fatto proprio fin dal suo ingresso nel mondo ovale e che lo ha
accompagnato fino ad oggi, anno in cui ha raggiunto il traguardo delle 200 presenze in biancorosso.
E’
successo a 42 anni …
ripetiamolo nel caso in cui non fosse chiaro, 42 anni che il nostro
cyborg classe ’77 scendesse
in campo per la 200esima volta con la maglia del Rugby Colorno. Una favola che
ha trovato il suo lieto fine lo scorso 9 giugno, nella finale del campionato di
Serie A disputata al Beltrametti contro i Lyons Piacenza. Fascia da capitano al
braccio, portamento fiero e lacrime agli occhi per il grande Alessandro che,
durante l’Inno di Mameli, ha rivissuto in pochi minuti oltre vent’anni di
carriera. Quasi 1000 i minuti giocati in questa stagione, 997 per precisione, contornati
da 3 mete
e tante belle prestazioni. Fondamentale il suo contributo nel trasmettere ai
più giovani tutta l’esperienza e la sicurezza di un uomo che sui campi da rugby
ci ha vissuto a lungo, idratando l’erba col proprio sudore e facendo dei punti d’incontro
la propria colazione preferita.
“Andrebbe
clonato” dicono gli esperti … “E’ geneticamente modificato” ripetono da tempo
gli avversari … “Ci mette sempre il cuore”
gli riconoscono i tifosi. Di una cosa siamo certi: di Alessandro Da Lisca ce ne
vorrebbero a migliaia, di quei giocatori che hanno capito quanto contino
l’attaccamento alla maglia e la voglia di lottare, quegli uomini che non si
preoccupano del taglio di capelli e scendono in campo col coltello tra i denti.
E a chi interessano due mani buone o uno scatto da fenomeno a fronte di tanta
passione, a chi importa la tecnica quando puoi sostituirla con miglia e miglia
di cuore.
ALESSANDRO DA LISCA … L’IMMORTALE !
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