Per i tornei seniores e giovanili della palla ovale, il brusco stop imposto
dall’emergenza coronavirus è destinato a prolungarsi. Eppure, la volontà è
quella di non arrendersi e, se possibile - sempre nel rispetto della salute di
tutti quanti - cercare di concludere la stagione, magari disputando poche gare,
con spareggi playoff e playout. Il tutto a costo di giocare anche nel corso
dell’estate. Il comitato toscano della FIR sta effettuando, in merito, un
sondaggio con tutte le società della regione per conoscere la loro
disponibilità a disputare partite anche nel mese di luglio. Si naviga a vista,
sia per le categorie gestite dal comitato toscano, sia per i campionati
nazionali gestiti direttamente dalla FIR. Se fosse congelata la classifica
attuale - aggiornata alla prima di ritorno - di B, girone 2, i Lions Amaranto
Livorno chiuderebbero al sesto posto, con un bilancio di 6 vittorie (3 quelle
ottenute nelle ultime 3 uscite) e 5 sconfitte.
Promozione in A per il Florentia
(primo) e retrocessione in C per il Formigine (ultimo). Sarebbero da giocare ancora
10 giornate (9 le partite ancora da effettuare per gli amaranto labronici, che
devono osservare un turno di riposo). Intanto è da segnalare che, sia pur nel
rispetto delle normative, il Valorugby Emilia (tra le migliori realtà della
TOP12) sta svolgendo alcuni allenamenti. Una mossa che - a livello prettamente
sportivo - indica come la squadra reggiana ritenga molto probabile una ripresa
agonistica in tempi ragionevolmente brevi. Ecco in merito l’articolo uscito
mercoledì 18 sul giornale on line rugbymeet.com, che, a
sua volta, ha ripreso un pezzo della Gazzetta di Reggio.
(nella foto UNA DELLE SEI METE STAGIONALI DI ALBERTO GIUSTI)
Se tutte le squadre
di TOP12 hanno acconsentito all’invito riguardante la sospensione di tutte le
attività sino al 3 aprile, come da decreto ministeriale e dall’ordinanza della
Federazione Italiana Rugby, il Valorugby Emilia si sta allenando, ma nel
rispetto delle normative. Ieri a Reggio Emilia infatti il Valorugby ha ripreso
gli allenamenti dopo due settimane di stop ma, dopo l’inizio della seduta, al
campo sono arrivati i vigili urbani. A raccontare l’insolita (di
questi tempi) vicenda è la Gazzetta di Reggio.“Il Valorugby Emilia ieri si è
trovato i vigili urbani al campo di via Assalini, chiamati dai cittadini perché
verificassero che tutto fosse in regola con i decreti del premier Conte. Tutto
si sarebbe risolto in pochi minuti anche perché la società della Canalina
sarebbe riuscita a dimostrare che tutto si svolgeva nel rispetto delle regole.
E magari erano parse meno in regola le due signore che, passeggiando
sul vialetto pedonale, avrebbero dato l’allarme dopo aver visto i ragazzi
allenarsi”. A chiarire la situazione è il Direttore Sportivo nonché head coach
del Valorugby Roberto Manghi. Queste le sue dichiarazioni al quotidiano locale:
“abbiamo dato ai giocatori la possibilità di allenarsi al campo sotto lo
sguardo vigile dello staff che collabora con noi e che ritiene che i programmi
individuali siano, per certi versi, non sicuri. Perché il mantenimento di una
buona condizione fisica consente anche la tenuta psicologica rispetto allo
stato di tensione che si vive in queste settimane. Sin dai primi giorni
dell’emergenza abbiamo raccomandato ai ragazzi uno stile di vita “protetto”,
indicazioni che sono diventate poi leggi.
Abbiamo riavviato il programma di
allenamenti seguendo tutte le direttive e disposizioni previste dal
Governo, dalla Regione, dal CONI e da Federugby, perché la salute e la
sicurezza sono al primo posto. Abbiamo sanificato gli ambienti del centro
sportivo chiudendolo al pubblico sino al 3 aprile. Ci siamo organizzati con lo
staff per fare allenamenti a gruppi di massimo cinque giocatori che si
alternano tra sedute di palestra e campo. Prima di iniziare un membro dello
staff medico misura la temperatura a tutti i presenti”. Va chiarito che
gli allenamenti sono facoltativi, c’è chi ha risposto all’invito e chi ha
scelto di fare diversamente. Ieri una quindicina di ragazzi si è allenata
rispetto alla rosa di oltre 30 giocatori a disposizione del Valorugby. “Tutti
gli stranieri sono rimasti a Reggio - precisa Manghi -, segno che qui si
sentono più al sicuro che altrove”. La strada intrapresa dal Valorugby però si
potrebbe interrompere perché proprio ieri la nota dei medici di medicina
sportiva sconsiglia gli allenamenti di gruppo. Pronta la risposta di Manghi
“noi ci attendiamo alle direttive di CONI e Federugby. Se le direttive
cambieranno ci adegueremo, altrimenti continueremo ad allenarci nel rispetto
delle norme”. In effetti il famoso decreto consente gli allenamenti di squadre
sportive professionistiche solo
se in ambienti sanificati quotidianamente, in centri sportivi chiusi al
pubblico, e con un medico disposto a misurare la temperatura di tutti gli
individui prima dell’inizio delle sedute di allenamento. Ma il giocatore di
rugby in TOP12 ha un contratto di lavoro a tutti gli effetti? Per spostarsi da
un comune all’altro è necessario esibire chiare autorizzazioni e moduli
altrimenti si rischiano pesanti multe e processi giudiziari. Visto che molte
squadre del massimo campionato hanno giocatori residenti in comuni diversi da
quelli del centro sportivo questa potrebbe essere una grossa problematica.
Inoltre, fattore da non sottovalutare, gli ospedali e i personali medici di
tutta Italia in queste settimane stanno affrontando una grave
emergenza con i presidi medici vicini al collasso. Se un giocatore dovesse
infortunarsi non avrebbe la possibilità di accedere alle cure mediche.
Sicuramente la vicenda del Valorugby è un esempio di professionalità che però
lascia diverse riflessioni e interpretazioni. (FabioGiorgi)
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