Buongiorno a tutti.
La situazione relativa al COVID-19 è seria e non può essere sottovalutata.
Dalle Autorità Politiche e da quelle Sportive riceviamo “istruzioni” che richiamano criteri di cautela e di prudenza.
La situazione relativa al COVID-19 è seria e non può essere sottovalutata.
Dalle Autorità Politiche e da quelle Sportive riceviamo “istruzioni” che richiamano criteri di cautela e di prudenza.
Non è nostro compito commentare o interpretare i documenti ufficiali, né le
notizie che danno tv e siti di informazione.
Noi possiamo solo prenderne atto e decidere il da farsi, avendo ben chiaro lo scopo di tutto questo: la diffusione del
virus va contenuta.
Cautela e prudenza.
Aggiungo senso civico.
Dunque se ci raccomandano di “mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro", noi ci adeguiamo, e l’attività viene sospesa.
Il nostro è uno sport di contatto, e mi fa sorridere l’idea che qualcuno pensi che in campo chi gioca a rugby possa rispettare quella “distanza interpersonale” o che il Club possa “predisporre, a mezzo del proprio personale medico, le azioni di controllo... volte a contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto”.
La salute dei nostri atleti e dei loro amici e familiari, e in ultima analisi la salute della nostra intera comunità viene sempre al primo posto. Senza panico, è tempo di essere reponsabili.
Facciamo bene la nostra parte, e presto smetteremo di parlare di contagi e torneremo a parlare di rugby!
Un caro saluto.
Sergio Vicinanza
Cautela e prudenza.
Aggiungo senso civico.
Dunque se ci raccomandano di “mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro", noi ci adeguiamo, e l’attività viene sospesa.
Il nostro è uno sport di contatto, e mi fa sorridere l’idea che qualcuno pensi che in campo chi gioca a rugby possa rispettare quella “distanza interpersonale” o che il Club possa “predisporre, a mezzo del proprio personale medico, le azioni di controllo... volte a contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto”.
La salute dei nostri atleti e dei loro amici e familiari, e in ultima analisi la salute della nostra intera comunità viene sempre al primo posto. Senza panico, è tempo di essere reponsabili.
Facciamo bene la nostra parte, e presto smetteremo di parlare di contagi e torneremo a parlare di rugby!
Un caro saluto.
Sergio Vicinanza
(foto inserita da RUGBYTOTALE)
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