E’ già tempo di bilanci.
Le fatiche agonistiche della prima squadra dei Lions Amaranto Livorno si sono
concluse lo scorso 16 febbraio, con il successo interno con la Capitolina Roma
cadetta. Quella gara era valida ‘solo’ per la prima giornata del girone di
ritorno del raggruppamento 2 di serie B. Per colpa dell’emergenza legata alla
pandemia da Covid-19, che ha costretto la FIR a sospendere le attività ed a
considerare nulla la stagione (nessun scudetto assegnato in TOP12 e, nelle
varie categorie, nessuna promozione e nessuna retrocessione), è stata, quella
con i laziali, l’ultima gara ufficiale degli amaranto. Inciso: il 23 febbraio
era già previsto uno stop, per la finestra internazionale, da osservare in
concomitanza con il terzo turno del ‘Sei Nazioni’.
I Lions, dopo la promozione
del 2019, hanno dunque concluso questo campionato di B - lasciato.. a metà - al
sesto posto, con 27 punti racimolati in 11 incontri. Ruolino di marcia di 6
successi (4 ottenuti sul terreno amico ‘Priami’ di Stagno) e 5 sconfitte (2
quelle rimediate in casa). E’, nella storia del club labronico, il miglior
risultato di sempre. In precedenza, i Lions erano stati protagonisti nella
cadetteria per tre stagioni di fila (dal 2008/09 al 10/11): al massimo era
giunta la nona posizione.
La sesta piazza, per un gruppo giovane e ancora con
ampi margini di crescita, rappresenta un punto di partenza e non di arrivo.
Concrete le possibilità di centrare, in futuro, traguardi più importanti.
Giampaolo Brancoli, l’allenatore che ha ottimamente guidato in queste due
brillanti stagioni la squadra labronica (in totale, nel biennio, 20 successi,
dei quali 15 conditi dal bonus-attacco e 5 sconfitte, che non hanno fruttato
alcun bonus), commenta: “Per inesperienza, abbiamo lasciato per strada qualche
punto. Soprattutto potevamo cogliere qualche bonus-difesa, sfuggiti talvolta
per piccoli episodi. Insomma, potevamo anche ‘chiudere’ con qualche punticino
in più”. Non c’è la controprova, ma la sensazione è che, se il campionato fosse
proseguito, i Lions avrebbero potuto difendere la sesta piazza e forse anche
scalato la classifica di almeno una posizione. Jesi, quinto con una sola
lunghezza in più, doveva ancora render visita ai labronici… “Intanto - dice
Brancoli - avrei voluto affrontare il Livorno Rugby, al ‘Priami’ (il derby
cittadino del girone di ritorno si sarebbe dovuto disputare domenica 22 marzo,
ndc). Avremmo giocato contro i biancoverdi in un momento di grande entusiasmo,
sull’onda dei tre successi ottenuti nelle tre precedenti partite. Con un’eventuale
vittoria sul Livorno Rugby, avremmo poi potuto contare su un ulteriore slancio.
A quel punto, avremmo potuto toglierci importanti soddisfazioni nelle restanti
partite interne con Jesi, Valorugby Emilia cadetto ed Imola ed anche nelle
trasferte con CUS Siena, Formigine e Parma’31. Sei gare da vincere, o, almeno,
decisamente alla portata, visti i risultati registrati nel girone d’andata. Nel
programma stilato a tavolino, avevo previsto turnover nelle partite esterne con
Modena e Florentia, dove oggettivamente per noi sarebbe stata durissima. Il
tutto per giocare al massimo le altre sette gare, per noi più accessibili”.
“Non so se avremmo chiuso al quinto, sesto o settimo posto: la nostra
intenzione era comunque quella di arrivare più in alto possibile in
classifica”. “E’ evidente - aggiunge - che era da verificare come ci saremmo
presentati, a livello numerico, alle singole gare. Ciò che ci ha insegnato
questo torneo di B è che serve un consistente numero di atleti sullo stesso
livello per un progetto che possa permettere di ottenere un buon numero di
vittorie, anche in gare ravvicinate.
Rispetto alle cinque formazioni che hanno
chiuso il campionato dietro di noi in graduatoria, la nostra squadra ha potuto
contare su un organico più compatto, con un gruppo di atleti che puntano a dare
il massimo individualmente per metterlo al servizio di un progetto di gioco di
squadra. La mentalità è quella di dare il massimo, per fare sempre meglio”.
Concludendo… “Il bilancio è sicuramente positivo. Queste 11 partite ci sono
servite come rodaggio. Ora sappiamo cosa ci aspetta quando tutto rinizierà”.
(FabioGiorgi)
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