L’emergenza sanitaria
per contrastare il Coronavirus è attuata anche in Sardegna, e negli ospedali
dell’isola si combatte contro questo terribile nemico invisibile capace di
cambiare la vita a milioni di persone.
Nel piccolo mondo del rugby della nostra
penisola c’è sempre molta apprensione, ed anche in seno all’Amatori Alghero c’è
grande attesa per le decisioni che obbligatoriamente la Federugby dovrà
prendere al piu’ presto.
“Stiamo vivendo una
situazione irreale qui ad Alghero, come credo sia anche nel resto d’Italia - afferma ALESSANDRO PESAPANE(foto), dirigente del
club isolano – entrando subito nel personale io ho un ristorante con quindici dipendenti
fermi, sono tutti a casa, vivono nella costante incertezza, come così le loro
famiglie. Stiamo lavorando io e mio fratello. ed unicamente come consegna delle
pizze. Al campo del club abbiamo una dozzina di atleti professionisti
alloggiati nella nostra foresteria, escono a turno solo per consumare pranzo e
cena. Per fortuna possediamo un piccolo alberghetto limitrofo alla club house e
li vivono confinati. E’ una situazione terribile per la nostra Società e mi
auguro che la FIR dia subito una sistemazione a questo campionato, in quanto
rimandare di venti giorni in venti giorni non serve a nulla. Del resto ad oggi
l’Alghero ha garantito lo stipendio a tutti i giocatori, ma se si decidesse per
una sospensione definitiva, potremo lasciare tutti liberi di ritornare alla
loro case, alle loro famiglie e pensare di ricominciare da zero.“
L’Alghero è attualmente
impegnato nel Girone 1 della Serie A, ed è in piena battaglia nella lotta per
evitare la retrocessione. L’ultima partita giocata dal team è stata giocata
domenica 16 febbraio allo stadio Carlini di Genova.
“Il problema piu’
consistente pero’ lo abbiamo nella vita reale, nella vita di tutti i giorni –
ribatte PESAPANE – il rugby è un bel divertimento, una grande passione, ma
sappiamo bene che per portare avanti questo movimento bisogna metterci molti
capitali, e con dodici professionisti
le spese sono proprio tante. Non sappiamo proprio come andare avanti, e ci
auguriamo che si congelino tutte le attività come hanno fatto in altre parti
dell’Europa rugbystica. Se così sarà quindi lasceremo liberi tutti gli atleti e
quando saranno tempi migliori ricominceremo a programmare il tutto per l’anno
prossimo. Per ripartire dovremo avere garanzie anche da parte dei nostri
sponsor, che rappresentano la fonte primaria economica della Società, e
purtroppo attualmente i loro fondi li
utilizzano per sopravvivere, per sistemare provvisoriamente i loro primari
problemi. Le tasse si devono pagare pertanto si dovrà rinunciare a qualcosa, ed
il rischio di perdere questi abbinamenti commerciali purtroppo è concreto. Mi
auguro ovviamente in una positiva ripresa, pero’ non sono proprio ottimista.”
La città di Alghero
soprattutto in questi due ultimi giorni ha rallentato in modo consistente il
traffico urbano, chiudendo tutte le attività commerciali, le strade una volta
affollate di tanta vita e serenità sono sempre piu’ deserte, e questa è una
delle poche armi anti-virus.
“ In Sardegna il Coronavirus al momento non è
risultato così devastante come sulla terra ferma – dice il dott. FRANCESCO
BADESSI, Presidente Alghero Rugby, oltre che stimato chirurgo – anche se il
timore che possa presentarsi dalle nostre parti una situazione simile è sempre
presente. Per essere piu’ tranquilli bisogna che passi un poco di tempo
proseguendo su questa strada, senza sottovalutare nulla. A livello rugby siamo tutti in attesa delle decisioni
della Federugby, e mi sembra che la soluzione maggiormente accreditata
sembra indirizzata a sospendere il
campionato sino all’anno prossimo.” (rr)
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