COVID-19 colpisce duro,
senza pietà, e limitandoci ad analizzare ovviamente il movimento della palla
ovale, anche in Liguria tutti i club hanno obbligatoriamente bloccato tutte le
attività, allenamenti compresi.
La domanda sorge spontanea. Quando ci sarà la
tanto attesa ripresa dei giochi cosa sarà cambiato? Ritornerà in auge il puro
spirito dilettantistico? Cosa puo’ essere necessario alle Società per
rimettersi in carreggiata? Anche in casa dell’Amatori Genova, che pratica
attività rugbistica a tutti i livelli, i problemi non mancano, ed il Presidente
PAOLO BARABINO (in foto) esprime le sue idee...
“ Forse con esclusione
dei due principali club, Benetton e Zebre, il rimanente movimento nazionale
puo’ definirsi piu’ un finto/professionismo che altro. Purtroppo rimanendo ai
nostri livelli sono certo che subiremo una riduzione degli introiti a livello
economico.
(In foto Federico Rebora, uno dei tecnici dell'Amatori Genova)
Già all’interno del nostro club, prima dell’arrivo di questa
maledetta pandemia, avevamo qualche idea di effettuare delle migliorie al
nostro impianto sportivo di Sant’Olcese, utilizzando una parte del nostro
budget, ma ragionando sulle possibili problematiche derivate dal calo degli
aiuti provenienti dagli sponsor, saremo invece obbligati a ridurre
drasticamente queste spese.”
L’Amatori Genova come
altri club regionali non naviga certo nell’oro, e i problemi di stampo
economico rischiano di evidenziarsi sempre piu’, ma questo non è l’unico
cruccio per il club azulgrana.
“ Purtroppo a livello
economico dalla Federugby non arriva nulla – ribadisce PAOLO BARABINO – ma
ritengo sia ancor piu’ importante ricevere un maggior appoggio a livello
tecnico. Alcuni nostri allenatori partecipano attivamente ai corsi organizzati
appositamente da FIR, e spesso i nostri tecnici prendono parte a questi
importanti stage, magari recandoci alla Cittadella di Parma, ma il costo di circa seicento euro per esempio
è tutto a carico delle Società. Come dirigente di questo club ritengo
maggiormente importante non tanto ricevere un appoggio economico, e neppure far
girare i nostri pur bravi quattro tecnici regionali nelle varie Società. E’
necessario formare degli allenatori preparati, motivati, che si rechino nei
vari club. Ritengo poco utile utilizzare i nostri pur bravi allenatori
regionali, che in linea di massima possono insegnare ai nostri ragazzi come
quelli del nostro club. Come possiamo crescere in questo modo? Purtroppo con il
passare del tempo mi sembra proprio che tutto ricada sul fardello delle
Società.”
L’Amatori Genova
quest’anno stava partecipando al Campionato di Serie C/1 Girone D, ai tornei
giovanili con gli Under 18, con gli Under 16, al Campionato Regionale Under 14
ed alle attività della Propaganda e con numerose ragazze nelle attività al
femminile. (rr)
Nessun commento:
Posta un commento