domenica 22 marzo 2020

EMERGENZA RUGBY - ROBERTO LIBE' ANALIZZA IL PROBLEMA



E’ lunedì, inizia un’altra settimana di attesa, di attesa fiduciosa con la speranza di vedere calare quei tremendi dati inerenti ai decessi ed ai contagiati della pandemia del COVID-19 che continua a flagellare il nostro caro Paese, le nostre città, i nostri parenti, i nostri amici. 












(in foto all'estrema sin. Roberto Libè allo stadio)

Noi nel nostro piccolo cerchiamo di tracciare e di condividere i pensieri e le opinioni del mondo della palla ovale, che logicamente è bloccata in tutte le sue attività agonistiche.
“Nel lontano 1940 – dice ROBERTO LIBE’, Presidente Pro Recco Rugby e Consigliere C.I.A.R. – le Olimpiadi di Londra non si svolsera per via della Seconda Guerra Mondiale, per poi svilupparsi invece solo nel 1948 sempre a Londra . Noi siamo quasi nelle stesse condizioni.









 Dobbiamo principalmente salvaguardare la salute dei ragazzi, in quanto loro sono il futuro noi  siamo già passati. Potremo anche essere testimoni di esperienza, ma il mondo è loro. Chiudere un campionato come il nostro con la previsione che questo virus potrebbe durare anche un anno, un anno e mezzo, significa intanto cautelare i ragazzi, indirizzarli di portare avanti degli esercizi in casa propria, di non esporli alle malattie,  e andando avanti di questo passo c’è anche il rischio di non poter svolgere nemmeno il campionato 2020/2021.Se la pandemia continua non ci sarà nulla da fare.”
Continua ovviamente il totale blocco alle attività del rugby sia a livello nazionale che internazionale.
“ Tutto in Italia è iniziato due mesi fa – dice LIBE’ – domenica 16 febbraio con il  Recco eravamo a Biella, il 22 ha giocato  a Roma il Sei Nazioni con Italia – Francia, la settimana successiva sono iniziati gli allarmi antivirus con il rinvio del test con il Settimo Torinese. Alcuni hanno poi sottovalutato l’arrivo di questa epidemia che non si è poi rivelata come una semplice influenza invernale. Forse bastava poco per arginarla. La famosa influenza asiatica del 1957 ha avuto una durata di circa tre anni con dieci milioni di decessi a livello mondiale. 










(da sin. Bertamino, Riccio e Libè  con il Medafrica Recco)
Quindi non è certo da sottovalutare queste epidemia, ci siamo dentro e pertanto tutti dobbiamo cercare di collaborare il piu’ possibile. Non possiamo attualmente contare troppo sul vaccino, che dovrà obbligatoriamente essere universale, con sette miliardi di persone da curare. Quanto  tempo ci vorrà per produrlo? Comunque noi nel nostro piccolo della Pro Recco ho forzato le decisioni sulla salute dei ragazzi, la serietà etica della Società, i ragazzi ovviamente non si possono assolutamente allenare, in quanto lo comanda anche  un’ordinanza del nostro Sindaco, e così sia sul campo che in palestra che in piscina. I nostri ragazzi ingrasseranno o dimagriranno? Diventeranno ancora piu’ grintosi quando potranno scendere in campo, ma almeno sicuramente non vivranno nel terrore di contrarre questo tremendo virus.” (rr)

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