E’ lunedì, inizia un’altra settimana di attesa, di attesa fiduciosa con
la speranza di vedere calare quei tremendi dati inerenti ai decessi ed ai
contagiati della pandemia del COVID-19 che continua a flagellare il nostro caro
Paese, le nostre città, i nostri parenti, i nostri amici.
(in foto all'estrema sin. Roberto Libè allo stadio)
Noi nel nostro
piccolo cerchiamo di tracciare e di condividere i pensieri e le opinioni del
mondo della palla ovale, che logicamente è bloccata in tutte le sue attività
agonistiche.
“Nel lontano 1940 – dice ROBERTO LIBE’, Presidente Pro Recco Rugby e
Consigliere C.I.A.R. – le Olimpiadi di Londra non si svolsera per via della
Seconda Guerra Mondiale, per poi svilupparsi invece solo nel 1948 sempre a Londra . Noi siamo quasi nelle stesse condizioni.
Dobbiamo principalmente
salvaguardare la salute dei ragazzi, in quanto loro sono il futuro noi siamo già passati. Potremo anche essere
testimoni di esperienza, ma il mondo è loro. Chiudere un campionato come il
nostro con la previsione che questo virus potrebbe durare anche un anno, un anno
e mezzo, significa intanto cautelare i ragazzi, indirizzarli di portare avanti
degli esercizi in casa propria, di non esporli alle malattie, e andando avanti di questo passo c’è anche il
rischio di non poter svolgere nemmeno il campionato 2020/2021.Se la pandemia
continua non ci sarà nulla da fare.”
Continua ovviamente il totale blocco alle attività del rugby sia a
livello nazionale che internazionale.
“ Tutto in Italia è iniziato due mesi fa – dice LIBE’ – domenica 16
febbraio con il Recco eravamo a Biella,
il 22 ha giocato a Roma il Sei Nazioni
con Italia – Francia, la settimana successiva sono iniziati gli allarmi
antivirus con il rinvio del test con il Settimo Torinese. Alcuni hanno poi
sottovalutato l’arrivo di questa epidemia che non si è poi rivelata come una
semplice influenza invernale. Forse bastava poco per arginarla. La famosa
influenza asiatica del 1957 ha avuto una durata di circa tre anni con dieci
milioni di decessi a livello mondiale.
(da sin. Bertamino, Riccio e Libè con il Medafrica Recco)
Quindi non è certo da sottovalutare
queste epidemia, ci siamo dentro e pertanto tutti dobbiamo cercare di
collaborare il piu’ possibile. Non possiamo attualmente contare troppo sul
vaccino, che dovrà obbligatoriamente essere universale, con sette miliardi di
persone da curare. Quanto tempo ci vorrà
per produrlo? Comunque noi nel nostro piccolo della Pro Recco ho forzato le
decisioni sulla salute dei ragazzi, la serietà etica della Società, i ragazzi
ovviamente non si possono assolutamente allenare, in quanto lo comanda
anche un’ordinanza del nostro Sindaco, e
così sia sul campo che in palestra che in piscina. I nostri ragazzi
ingrasseranno o dimagriranno? Diventeranno ancora piu’ grintosi quando potranno
scendere in campo, ma almeno sicuramente non vivranno nel terrore di contrarre
questo tremendo virus.” (rr)
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