martedì 10 settembre 2024

RUGBY ELEZIONI/ L'Italia del Rugby con Massimo Giovanelli si presenta con programmi concreti!

GIOVANELLI: OBIETTIVO 100.000 TESSERATI IN QUATTRO ANNI. CROWDFUNDING E DESTAGIONALIZZAZIONE PER RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO

L’ex Capitano azzurro, in lizza per la Presidenza FIR, svela alcune idee innovative per concretizzare il suo programma e rilanciare il rugby in Italia.

Settembre 2024 – Crowdfunding, testimonials d’eccezione e “destagionalizzazione”. A pochi giorni dalle elezioni che sanciranno il rinnovo del consiglio direttivo della FIR, Massimo Giovanelli, candidato alla Presidenza della Federazione, approfondisce alcuni aspetti del suo programma delineando una serie di proposte alternative per il rilancio del rugby in Italia e il raggiungimento dell’obiettivo dei 100.000 tesserati entro il primo mandato.

Due i pilastri attorno ai quali ruota la candidatura dell’ex capitano azzurro: sostegno al Rugby di base e allo sviluppo della disciplina nel Centro Sud Italia. È da qui che intende partire per riscrivere le sorti della palla ovale nel nostro paese. «L’impressione - spiega Giovanelli – è che ci si sia dimenticati del rugby di base puntando solo sui livelli più alti. Le vittorie della nazionale sono importantissime, ma in questo momento particolarmente delicato per il nostro sport rischiano di diventare un pericoloso specchietto per le allodole, utile solo a nascondere le grandi problematiche di fondo che peraltro sono le stesse di quattro anni fa. Il Mezzogiorno non fa eccezione da questo punto di vista. Di fatto il tanto acclamato “Progetto Sud” non è mai e partito; progressivamente abbiamo perso per strada tantissime società e alcune regioni sono state completamente abbandonate a se stesse. Come “Italia del rugby” abbiamo definito un piano di sviluppo differenziato per territori che, sfruttando fondi pubblici e privati, ci aiuterà a creare nuove realtà rugbistiche dove oggi mancano e a ottimizzare il potenziale di quelle già esistenti in modo da arrivare entro il mio primo mandato a portare almeno quattro squadre del Centro Sud nella massima serie».

Una delle proposte più innovative messe in campo dall’ex azzurro per raggiungere i suoi traguardi riguarda la possibilità di introdurre il crowdfunding quale strumento complementare di finanziamento: «il crowdfunding -  prosegue -  è una strada ancora poco battuta, ma rappresenta certamente una valida opportunità per raccogliere in tempi brevi preziose risorse da reimpiegare in progetti concreti, come la costruzione di nuovi impianti e clubhouses; un mezzo  di grande valore per coinvolgere in prima persona le comunità locali dando a ciascun appassionato la possibilità di partecipare in modo diretto alla crescita del rugby italiano, e costruendo sinergie di valore in grado di rinsaldare il legame tra sport e territori.

La mia idea prevede la creazione di piattaforme dedicate attraverso cui i club, le società sportive, ma anche le aziende, potranno sostenere il loro sport del cuore. Lo scopo, quindi non è solo finanziario, ma anche “culturale”: un modello di rugby “partecipato”, una community virtuosa che nel tempo contribuirà a far crescere il movimento».

Un altro nodo importante, infatti, riguarda proprio la capacità di attrarre nuovi praticanti e appassionati. «In questo caso – precisa Giovanelli – la soluzione non può che essere rintracciata in una vasta azione di implementazione e rinnovamento della comunicazione. Con la mia squadra stiamo elaborando una strategia capace di rendere la nostra disciplina più accattivante e accessibile. Sappiamo per certo che molti personaggi del mondo dello spettacolo amano il rugby: vogliamo coinvolgerli attivamente come testimonials per ampliare il bacino di utenza, avvicinare nuovi fan e risultare più attrattivi agli occhi delle nuove generazioni, particolarmente esigenti ed affamate di stimoli. Ovviamente questa proposta non va a sostituirsi alla capillare opera di promozione nelle scuole né a quella di formazione di tecnici altamente qualificati, già parte integrante del nostro programma fin dal giorno in cui lo abbiamo reso noto».

Infine un ultimo spunto: «Il rugby a 15, quello che tutti conoscono, termina a fine primavera. Significa che da maggio a settembre abbiamo una finestra scoperta piuttosto ampia. Vorremmo riempirla puntando sul rugby a 7, che peraltro è disciplina olimpica. Del resto, se la destagionalizzazione sta funzionando per il turismo perché non dovrebbe valere la stessa cosa in ambito sportivo? La mia idea è quella di dar vita a un campionato Seven da giocarsi in estate nelle più importanti località di villeggiatura in modo da intercettare pubblico, il più ampio possibile.

A questo vogliamo affiancare, sull'intero arco della stagione, un campionato di Rugby Touch che,  senza  contatto, risulta più facile da approcciare per le utenze le più disparate. Potrebbe diventare per noi quello che il padel è per il tennis e il calcetto è per il calcio: un’alternativa alla portata di tutti capace di avvicinare le masse alla disciplina principale, creando un prodotto nuovo, spinto grazie ad un marketing mirato e coinvolgente.

Tra gli scopi, aumentare il numero di praticanti ed attivare un sistema diffuso di economia circolare presso le clubhouses dei clubs, sedi delle tappe del Torneo».

 

Massimo Giovanelli è una leggenda del rugby italiano: 37 presenze da Capitano in Nazionale, 60 convocazioni come terza linea, 2 Coppe del Mondo disputate e la prima storica partecipazione al Torneo del Sei Nazioni. La sua candidatura alla Presidenza della FIR è stata presentata ufficialmente nel mese di marzo alla vigilia della partita Italia-Scozia del Torneo Sei Nazioni ed è sostenuta dal movimento “L’Italia del Rugby”.

(Valeria Pighini)

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