ALL’ADVENTURE RUGBY CAMP di Acqui Terme sono stati sette giorni di
full immersion con svago, piscina, tornei, giochi serali, ma ovviamente tanto
rugby e friendship.
Anche quest’anno il ben noto camp estivo, giunto all’ottava edizione non consecutivo solo per il problema del COVID 19, ha potuto svilupparsi in una settimana completa coinvolgendo una sessantina di ragazzi dai quattordici ai diciotto anni di eta’, con atleti provenienti da numerosi club piemontesi. Al Centro Sportivo del Mombarone, un complesso all’altezza della situazione, erano presenti giovani del Biella, San Mauro Torinese, Alba, Monferrato Asti, Alessandria, CUS Piemonte Orientale, Acqui Septebrium, Novi, Chieri, Settimo Torinese, CUS Torino ed Ivrea.
Cinque i tecnici impegnati costantemente per
tutta la settimana, ed in primis Chris De Meyer, principale direttore del camp
ed inoltre allenatore e responsabile dell’Ivrea di Serie B, e poi i suoi due
figli Carlo, apertura ed estremo che quest’anno difendera’ in Serie A i colori
del neopromosso Piacenza R.C., CK de Meyer apertura/estremo in Serie A con il
Settimo Torinese, Joaquin Diaz, mediano di apertura dell’ Ivrea, Laura
coordinatrice per i genitori dei ragazzi.
“ Quest’anno ho allenato durante la stagione l’Under 16 del
Monferrato, che era impegnato in un Campione di Elite – afferma PIER PAOLO
RUGGIERO – ed i risultati sono stati veramente ottimi sotto tutti gli aspetti.
In questo periodo estivo sono stato impegnato nei due camp dell’Adventure, uno
a Feisoglio, nell’Alta Langa, dal 23 al 29 giugno, con venti iscritti, e
quest’ultimo appunto ad Acqui con altri sessanta ragazzi. “
La normale giornata del Camp è scandita con allenamenti tematici di
due allenamenti da un’ora e mezza,
riscaldamento mattutino per le 7,20, un allenamento per gli skills, ma
non sono nemmeno mancati bonefire con festa e musica al venerdì sera.
“ Si è lavorato da domenica a sabato con due allenamento al giorno e con gli skills alternando ovviamente il tema – conferma RUGGIERO (foto a sin.) - per esempio il pass, il martedì invece abbiamo fatto evasione, fino ad arrivare al placcaggio, alla ruck, al calcio. I ragazzi giornalmente hanno a disposizione colazione, merende, pranzo e cena, ma soprattutto in questa settimana si sono potute instaurare nuove o consolidare amicizie, e uno dei nostri principali obiettivi è proprio questo, al di la dell’appartenenza della propria societa’. “
Infatti uno dei principali propositi, oltre ovviamente al gioco del
rugby in tutte le sue estensioni, è sempre stato quello di far comprendere
meglio le regole del vivere comune. Oltre tutto Laura è dedita giornalmente a
coordinare gli intensi rapporti con i numerosi genitori dei ragazzi impegnati
nell’ARC, camp fra i primi nati in Italia.
“ Soprattutto per i piu’ grandi utilizziamo anche la palestra, sempre a
nostra disposizione – prosegue PIER PAOLO RUGGIERO – conforta questo impegno in
quanto quando ci presentiamo alle varie Societa’ del rugby sorge spesso molto
interesse, ci appoggiano e ci aiutano in tutti i sensi, e quindi dobbiamo
ringraziare tutte queste Societa’. Con un po’ di orgoglio posso confermare che siamo stati almeno tra i primi in Italia
ad organizzare un camp di questo tipo, ed in effetti si era intuito a suo tempo
che esisteva una specifica richiesta di
andare avanti con l’attività anche durante l’estate. Ora nel mese di luglio
normalmente si andra’ incontro ad una pausa di qualche settimana e poi di
seguito si dovrà pensare a riprendere i consueti allenamenti in quanto a
settembre si dovranno affrontare gli annuali barrage di qualificazione. “
Eravamo presenti ad Acqui Terme sabato mattina e sul verde prato del
Mombarone Chris De Meyer ha portato avanti nel programma degli skills, il
calcio: “ Questo particolare allenamento – dice lo stesso tecnico sudafricano,
ormai in Italia da molti anni – è uno skill dettagliato sul calcio, sul drop,
il grab, il box kick, come lavorare con le gambe, come colpire l’ovale, e come
tenere la posizione giusta del corpo durante l’esecuzione di questo. “
Sembra che non tutti i club seguono questo allenamento, poi pero’
durante i vari campionati, sia seniores che juniores, s’intuisce che spesso
esistono delle carenze in merito.
“ Fra una settimana andro’ in Irlanda in un camp del posto – dice DE MEYER (foto sotto) – e che personalmente lo ritengo fra i migliori in assoluto, in quanto in questo momento stanno lavorando molto sulle macro - micro skills. Su di un eventuale passaggio esistono addirittura quattro/cinque steps prima di completare lo stesso. Ormai il nostro sport è così complesso che è diventato indispensabile possedere una precisa conoscenza, una giusta preparazione ed una vasta esperienza sui calci, sui placcaggi, sui punti d’incontro, sulla difesa; per questo per qualsiasi club è importante e basilare avere piu’ dettagli sugli skills, ed è decisivo formare le abilità dei ragazzi.
Loro potranno utilizzare i giusti strumenti nelle partite. Purtroppo gli skills normalmente in certi club non sono così curati, e questa preparazione non si puo’ portare avanti occasionalmente, bensì si dovrebbe curare giornalmente durante tutta la stagione agonistica. Capisco che certe situazioni possono talvolta risultare anche noiose, ma se questi particolari skills si attuano durante un particolare gioco il discorso cambia, ed i ragazzi possono recepire a modo ed in futuro mettere in pratica cio’ che si è imparato. “
Nel pomeriggio logicamente si è sviluppata una partita conclusiva
sotto gli attenti occhi dei numerosi genitori presenti alla festa finale di
commiato.
(rr)
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