Querelle stadio, Saronno rugby: “L’uso del campo A resta l’unica possibilità. Ecco perchè”.
SARONNO –
Riceviamo e pubblichiamo la nota del Saronno Rugby in merito all’uso dello
stadio comunale Colombo Gianetti.
In questi
giorni FBC Saronno 1910 e Osa, dopo la pubblicazione di una delibera comunale
che autorizza l’Unione Sportiva Saronno Rugby Asd ad utilizzare il campo A
dello stadio Colombo Gianetti, hanno avviato una campagna stampa per contestare
pubblicamente questa decisione.
Nella già
citata delibera si fa riferimento, senza indicare le coperture economiche,
all’intenzione di rendere utilizzabile anche il campo B per il rugby, dopo
opportuni e tempestivi interventi di sistemazione del terreno di gioco.
Abbiamo letto
con attenzione come si sta costruendo il dibattito sulla stampa locale (e sui
social network) su questa decisione tra palesi falsità, omissioni strategiche,
inesattezze, attacchi e calunnie dirette ed indirette alla nostra società e ai
nostri tesserati e crediamo sia arrivato il momento di chiarire, a chi vorrà
leggere, come stanno le cose (siamo disponibili poi ad approfondire
pubblicamente ciascuno di questi aspetti con chi vorrà).
Partiamo dalle
evidenze: da tre anni il rugby
cerca una propria casa e da tre anni sta peregrinando sempre come “ospite” e
sempre indesiderato tra campi, campetti, cortili (Santuario), parchi pubblici
(Lura). Il risultato raggiunto in questi 3 anni è stato assai modesto:
ovvero utilizzare gli spazi concessi da Fbc al Matteotti attraverso la faticosa
mediazione del Comune (un campetto a 5 ed uno ad 11 non omologato) e ottenere
40 minuti effettivi di allenamento allo stadio Colombo Gianetti il mercoledì
sera dalle 19, stando attenti ai lanci dei giavellotti e soprassedendo a
qualche insulto di troppo.
L’Amministrazione,
nonostante l’impegno profuso, non è riuscita sino ad oggi a trovare nessuna
soluzione percorribile e, di volta in
volta, ci sono state prospettate (invano) le seguenti alternative:
– “area circo”
(rivelatasi non utilizzabile perché destinata all’ospitalità degli spettacoli
itineranti e urbanisticamente considerata come un’area di un parco agricolo
sovracomunale);
– campo ad 11
“omologato” del centro sportivo Matteotti (con misure adeguate e la possibilità
di opere ulteriori di ampliamento, su cui l’attuale gestore FBC Saronno 1910
-forte di una concessione di 9 anni -ha posto un veto senza appello);
– area
sterrata antistante ai campi da softball utilizzata oggi come parcheggio
(rivelatasi anch’essa parte di un parco agricolo sovracomunale e su cui non
sarebbe possibile quindi intervenire);
– campo b
dello stadio Colombo Gianetti (su cui attualmente è presente la gabbia per il
lancio del martello, utilizzata da Osa, che non sarebbe riposizionabile per
ragioni di sicurezza);
– ex campo da
baseball di via Fiume (con misure non adeguate e comunque tra i beni che
l’amministrazione intenderebbe mettere in vendita);
– campo del
Prealpi (con dimensioni non idonee e comunque indisponibile per via
dell’assegnazione ad Amor sportiva).
L’assegnazione del
campo A (per un totale di 10,5 h alla settimana) dunque era (e resta,
salvo novità clamorose) l’unica possibilità perché è la sola
struttura non gestita direttamente da una società sportiva anche se, nei fatti,
è utilizzata costantemente da Osa (pista, campo A e campo B, Pala Dozio) su cui
Fbc si “accontenta” di giocare il proprio campionato di eccellenza.
Tuttavia Fbc
continua a fare pressione costante affinché il campo A non venga utilizzato da
altre società per tutelare la qualità del manto erboso (da sempre problematico
e non per colpa del rugby, ma questo è un altro discorso… molto lungo).
La nostra
Società sportiva è arrivata al suo settimo anno di operatività e, nonostante il
covid e l’indisponibilità di un proprio campo da allenamento (e figuriamoci da
gioco!), anche per il prossimo anno consentirà di giocare a rugby a minori dai
5 ai 15 anni, oltre ai piccolissimi iscritti di rugby tots che utilizzeranno la
palestra della scuola San Giovanni Bosco al Matteotti.
Non avendo a disposizione un campo con i pali, le nostre due categorie juniores
(Under 14 e Under 16), sviluppate in collaborazione con rugby Parabiago, si
alleneranno 1 o 2 giorni alla settimana in casa (senza pali) e 1 o 2 giorni
fuori Saronno in altri campi attrezzati. Già nella scorsa stagione la nostra
U14 ha effettuato allenamenti congiunti sul campo del rugby Tradate, vista l’indisponibilità
di una struttura a Saronno, con grande impegno e fatica da parte delle
famiglie, e della nostra Società, per garantire la continuità della presenza
agli allenamenti da parte dei tesserati.
In questi 7 anni i
nostri tesserati e le loro famiglie non hanno mai giocato una partita in casa,
i nostri educatori hanno tenuto l’attrezzatura tecnica nei propri box
(portandola avanti e indietro) e il nostro Direttivo si è riunito sempre in
abitazioni private non avendo una sede.
La nostra
Associazione ha sempre avanzato la richiesta di avere un campo da gioco da
utilizzare in condivisione con altre discipline sportive e, qualora un giorno
fosse possibile creare una nuova struttura (o ampliarne una esistente), ci
piacerebbe che questo ipotetico impianto garantisse la possibilità di praticare
diversi sport, in coerenza con quanto il Coni promuove con i propri programmi
rivolti ai giovani. Ci piacerebbe anche che lo sport fosse considerato un
contesto educativo, quale è, e non solo competizione e scrematura degli atleti
considerati meno promettenti.
Questo è lo
spirito sportivo che contraddistingue la nostra associazione e il rugby, e che
– a nostro avviso – dovrebbe essere condiviso da ogni società che si definisca
sportiva e dai rispettivi tifosi.
Non ci sembra di aver
avanzato richieste fuori luogo: abbiamo chiesto (e stiamo ancora chiedendo) di
avere un campo in cui sia possibile giocare anche a rugby.
Siamo, come
sempre, disponibili a continuare il dialogo con tutti i soggetti coinvolti in
questa vicenda certi di una sola cosa: continueremo a batterci per difendere il
diritto alla pratica sportiva per i nostri tesserati (e per chi lo diventerà in
futuro), garantendo la possibilità di indossare la maglia del Saronno. Anche
noi rappresentiamo la città in cui, oltre a fare sport, viviamo e ci piacerebbe
trovare una soluzione che non sia osteggiata da altre società sportive e/o dai
loro tifosi. Auspichiamo che la
specifica natura del nostro lavoro con giovani praticanti venga apprezzata e
rispettata da Società che – certo – hanno storia e blasone grazie al fatto che
è stato per loro possibile crescere e non solo lottare per la sopravvivenza…
Il Direttivo
dell’Unione Sportiva Saronno Rugby ASD
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