mercoledì 24 luglio 2024

RUGBYTOTALE & SOCIALE/ Il Saronno Rugby senza campo sportivo casalingo!


Querelle stadio, Saronno rugby: “L’uso del campo A resta l’unica possibilità. Ecco perchè”.

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Saronno Rugby in merito all’uso dello stadio comunale Colombo Gianetti.

In questi giorni FBC Saronno 1910 e Osa, dopo la pubblicazione di una delibera comunale che autorizza l’Unione Sportiva Saronno Rugby Asd ad utilizzare il campo A dello stadio Colombo Gianetti, hanno avviato una campagna stampa per contestare pubblicamente questa decisione.

Nella già citata delibera si fa riferimento, senza indicare le coperture economiche, all’intenzione di rendere utilizzabile anche il campo B per il rugby, dopo opportuni e tempestivi interventi di sistemazione del terreno di gioco.







Abbiamo letto con attenzione come si sta costruendo il dibattito sulla stampa locale (e sui social network) su questa decisione tra palesi falsità, omissioni strategiche, inesattezze, attacchi e calunnie dirette ed indirette alla nostra società e ai nostri tesserati e crediamo sia arrivato il momento di chiarire, a chi vorrà leggere, come stanno le cose (siamo disponibili poi ad approfondire pubblicamente ciascuno di questi aspetti con chi vorrà).

Partiamo dalle evidenze: da tre anni il rugby cerca una propria casa e da tre anni sta peregrinando sempre come “ospite” e sempre indesiderato tra campi, campetti, cortili (Santuario), parchi pubblici (Lura). Il risultato raggiunto in questi 3 anni è stato assai modesto: ovvero utilizzare gli spazi concessi da Fbc al Matteotti attraverso la faticosa mediazione del Comune (un campetto a 5 ed uno ad 11 non omologato) e ottenere 40 minuti effettivi di allenamento allo stadio Colombo Gianetti il mercoledì sera dalle 19, stando attenti ai lanci dei giavellotti e soprassedendo a qualche insulto di troppo.








L’Amministrazione, nonostante l’impegno profuso, non è riuscita sino ad oggi a trovare nessuna soluzione percorribile e, di volta in volta, ci sono state prospettate (invano) le seguenti alternative:

– “area circo” (rivelatasi non utilizzabile perché destinata all’ospitalità degli spettacoli itineranti e urbanisticamente considerata come un’area di un parco agricolo sovracomunale);

– campo ad 11 “omologato” del centro sportivo Matteotti (con misure adeguate e la possibilità di opere ulteriori di ampliamento, su cui l’attuale gestore FBC Saronno 1910 -forte di una concessione di 9 anni -ha posto un veto senza appello);

– area sterrata antistante ai campi da softball utilizzata oggi come parcheggio (rivelatasi anch’essa parte di un parco agricolo sovracomunale e su cui non sarebbe possibile quindi intervenire);

– campo b dello stadio Colombo Gianetti (su cui attualmente è presente la gabbia per il lancio del martello, utilizzata da Osa, che non sarebbe riposizionabile per ragioni di sicurezza);

– ex campo da baseball di via Fiume (con misure non adeguate e comunque tra i beni che l’amministrazione intenderebbe mettere in vendita);

– campo del Prealpi (con dimensioni non idonee e comunque indisponibile per via dell’assegnazione ad Amor sportiva).

L’assegnazione del campo A  (per un totale di 10,5 h alla settimana) dunque era (e resta, salvo novità clamorose) l’unica possibilità perché è la sola struttura non gestita direttamente da una società sportiva anche se, nei fatti, è utilizzata costantemente da Osa (pista, campo A e campo B, Pala Dozio) su cui Fbc si “accontenta” di giocare il proprio campionato di eccellenza.

Tuttavia Fbc continua a fare pressione costante affinché il campo A non venga utilizzato da altre società per tutelare la qualità del manto erboso (da sempre problematico e non per colpa del rugby, ma questo è un altro discorso… molto lungo).

La nostra Società sportiva è arrivata al suo settimo anno di operatività e, nonostante il covid e l’indisponibilità di un proprio campo da allenamento (e figuriamoci da gioco!), anche per il prossimo anno consentirà di giocare a rugby a minori dai 5 ai 15 anni, oltre ai piccolissimi iscritti di rugby tots che utilizzeranno la palestra della scuola San Giovanni Bosco al Matteotti.
Non avendo a disposizione un campo con i pali, le nostre due categorie juniores (Under 14 e Under 16), sviluppate in collaborazione con rugby Parabiago, si alleneranno 1 o 2 giorni alla settimana in casa (senza pali) e 1 o 2 giorni fuori Saronno in altri campi attrezzati. Già nella scorsa stagione la nostra U14 ha effettuato allenamenti congiunti sul campo del rugby Tradate, vista l’indisponibilità di una struttura a Saronno, con grande impegno e fatica da parte delle famiglie, e della nostra Società, per garantire la continuità della presenza agli allenamenti da parte dei tesserati.

In questi 7 anni i nostri tesserati e le loro famiglie non hanno mai giocato una partita in casa, i nostri educatori hanno tenuto l’attrezzatura tecnica nei propri box (portandola avanti e indietro) e il nostro Direttivo si è riunito sempre in abitazioni private non avendo una sede.

La nostra Associazione ha sempre avanzato la richiesta di avere un campo da gioco da utilizzare in condivisione con altre discipline sportive e, qualora un giorno fosse possibile creare una nuova struttura (o ampliarne una esistente), ci piacerebbe che questo ipotetico impianto garantisse la possibilità di praticare diversi sport, in coerenza con quanto il Coni promuove con i propri programmi rivolti ai giovani. Ci piacerebbe anche che lo sport fosse considerato un contesto educativo, quale è, e non solo competizione e scrematura degli atleti considerati meno promettenti.

Questo è lo spirito sportivo che contraddistingue la nostra associazione e il rugby, e che – a nostro avviso – dovrebbe essere condiviso da ogni società che si definisca sportiva e dai rispettivi tifosi.

Non ci sembra di aver avanzato richieste fuori luogo: abbiamo chiesto (e stiamo ancora chiedendo) di avere un campo in cui sia possibile giocare anche a rugby.

Siamo, come sempre, disponibili a continuare il dialogo con tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda certi di una sola cosa: continueremo a batterci per difendere il diritto alla pratica sportiva per i nostri tesserati (e per chi lo diventerà in futuro), garantendo la possibilità di indossare la maglia del Saronno. Anche noi rappresentiamo la città in cui, oltre a fare sport, viviamo e ci piacerebbe trovare una soluzione che non sia osteggiata da altre società sportive e/o dai loro tifosi. Auspichiamo che la specifica natura del nostro lavoro con giovani praticanti venga apprezzata e rispettata da Società che – certo – hanno storia e blasone grazie al fatto che è stato per loro possibile crescere e non solo lottare per la sopravvivenza…

Il Direttivo dell’Unione Sportiva Saronno Rugby ASD

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