L’ITALIA DEL RUGBY/2
Continuiamo, quindi come promesso, il nostro report sulla visita a
Cogoleto di Massimo Giovanelli, uno dei candidati alla Presidenza della
Federazione Italiana Rugby.
L’ex capitano della Nazionale Azzurra, dopo sette stagioni disputate
con il Noceto, prosegui’ a Milano, dove venne ingaggiato dal Milan, squadra con
cui vinse tre campionati ed una Coppa Italia. Uno dei vanti della carriera di
Giovanelli è quello di essere stato tra i primi italiani ad essere chiamati a
giocare all’estero, in Francia, prima al Paris Universitè Club Rugby ed in
seguito al Narbonne. Ora pero’ lo stesso Giovanelli è impegnato a promuovere il
suo programma elettorale che si basa su una decina di punti.
“
(Foto sopra: a Cogoleto a sin. Massimo Giovanelli, a dx in piedi Claudio Balconi)
Ci interessano poche idee ma chiare – esordisce l’ex Azzurro – in
sostanza abbiamo lavorato su dieci principali punti. Questo programma non puo’
essere contrariamente ad altri che raccontano lo stesso sound. Se vedete i
programmi elettorali delle presidenze precedenti, dentro di loro hanno tutte
quote e situazioni che trattano gli stessi nostri programmi, ma la differenza
qual’è? Il progetto in questione non puo’ essere realizzato in parte bensì
tutti i punti sono concatenati e tutti devono risultare completati.”
La platea presente nella Club House delle Vespe Cogoleto, non vasta ma
sensibilmente interessata agli argomenti trattati, è intervenuta spesso con
osservazioni che in ogni modo hanno stimolato ancor piu’ lo stesso Giovanelli,
sempre concreto nelle risposte.
“ Intanto dopo quindici anni si è ricostituita la Lega delle Societa’ del rugby – ribadisce lo stesso – ed era logico portare avanti questo progetto, in quanto come i grandi sport di squadra come il calcio, il basket ed il volley tutti posseggono una Lega. In ogni caso la federazione deve fare la federazione, ed oggi la federazione è ancora strutturata come trenta anni fa, prima di entrare nel Sei Nazioni. Non si puo’ pensare che la FIR possegga le competenze e le risorse per portare avanti certi programmi, in quanto, a questo punto potremmo acquisire le risorse economiche disperse ad ogni stagione agonistica. Come tutti sanno la partecipazione nelle coppe europee, sia di Zebre Parma che Benetton Treviso, comportano un sostegno economico di circa nove milioni e ottocento euro, per essere precisi quattro milioni per Franchigia.
La FIR in effetti fa solo da collettore, ed al giorno d’oggi queste due attività possiamo ritenerle quasi un capriccio della Presidenza, in quanto non possiamo definirlo in altro modo se non altro per il motivo che all’inizio proprio le Zebre dovevano risultare una formazione impegnata a formare i nostri giovani di livello i quali uscivano dalla logica filiera formativa generale. Oggi la filiera federale è fallita – ammette MASSIMO GIOVANELLI - in effetti è evidente che la stessa si è ristretta come il brodo; da cinque Accademie e quarantacinque Centri di Formazione, in effetti sono rimaste in piede solo due Accademie che sono al di sotto delle due Franchigie. Sono quattro i milioni in eccedenza quindi che la FIR utilizza come soldi pubblici per mantenere in piedi una squadra che non è una squadra, un team che non ha un feedback del territorio, e come risultati sportivi ha festeggiato, si fa per dire, duecento sconfitte prima della fine della stagione.
E’ una squadra piena di
giocatori di secondo e terzo livello, rinforzata da giocatori in ogni caso
stranieri, utili solo per cercare di mantenere una competizione che è spesso
deficitaria dai 30 ai 40 punti di scarto passivo. E’ un fallimento tecnico
sportivo evidente a cui non vogliamo dare piu’ seguito, e quei quattro milioni
di euro sarebbero il primo taglio verticale che potremo andare a destinare sui
Campionati in generale.”
Zebre Parma e Benetton Treviso secondo l’ex nazionale degli Azzurri sono….. “ due zavorre per la FIR, che deve diventare come un service legata sul territorio, insomma noi abbiamo bisogno di formazione di tecnici, dirigenti, arbitri, nonché l’ammodernamento della struttura operativa federale. E poi non per ultimo partiamo con l’organizzazione ed il potenziamento dei Comitati Regionali a cui noi dobbiamo dare forza. “
(roberto roncallo)
- Nei prossimi giorni altro post -
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