Cinque
generazioni di rugbisti – tra gli ottanta e i vent’anni – abbracciati insieme,
per salutare Marco Minardi. Un lungo pomeriggio e una serata trascorsi con
Marco nel cuore, con commozione, silenzi e sì, anche risate, per onorare un amico.
Un ultimo saluto in Certosa, il
funerale in chiesa e la festa in Club house.
Un succedersi di emozioni.
I commoventi ricordi della figlia minore, sul sagrato della chiesa, e
dell’amico più caro, davanti alla targa che lo ricorderà, nella sua seconda
casa: la sede del rugby bolognese.
Poi la foto di rito, aperta a quanti con Marco hanno giocato… la prima decina
schierata su due file, poi altri dieci, altri venti… tutti hanno giocato con
Marco. Nessuno ha voluto mancare. Una foto che trasmette allegria, la stessa
contagiosa allegria che Marco portava in ogni momento.
Nessun commento:
Posta un commento