La partita vista dagli spalti
Piacenza .vs ASR Milano
Il Piacenza che non ti
aspetti
Una partita in casa di
sabato pomeriggio non la si giocava da parecchio tempo, ma al Beltrametti
accorre comunque parecchio pubblico. Il Piacenza di questa stagione è bello da
vedere giocare e crea aspettative che mancavano tanto. Anche da Milano, al seguito
dell’ASR (la più quotata delle 3 milanesi del girone), arrivano in Emilia un
discreto numero di sostenitori. Vedere i fratelli Lekic (soprattutto Miralem,
Mohamed non è ancora potuto essere schierato in campo) in tribuna innesca una
qualche apprensione, pur se il pacchetto di mischia biancorosso è composto da
giocatori di altissimo valore. Il nostro “dinosauro” è diventato sul campo
l’esempio da seguire da ogni punto di vista, impegno, determinazione, spirito
di sacrificio e attaccamento alla maglia.
Come in tutte le
partite precedenti, pronti, via e il Piacenza ci mette pochi minuti per varcare
la meta avversaria, con quello che sta diventando il marchio di fabbrica della
squadra. La mischia dominante guadagna un calcio a proprio favore che viene
messo in touche nei 22 avversari, palla conquistata, maul perfettamente
costruita e avanzante con Guerra al timone, meta di quest’ultimo.
Trasformazione di Sounders. Ormai ci siamo abituati a questo schema che sta
regalando infinite e continue soddisfazioni. Vero che in tutte le precedenti
partite i biancorossi hanno sempre sofferto di momenti di amnesie e non
adeguata contrazione, che sono costati sempre diversi punti incassati, ma
questi hanno sempre avuto una durata di tempo limitata.
Oggi la squadra sembra non riuscire a venir fuori da queste situazioni di disordine mentale e organizzativo. I ¾ avversari sovrastano i nostri ed esercitano una pressione costante sulla squadra di casa. Sembriamo santa Lucia, babbo natale e la befana tutti insieme, tanti sono i regali che continuiamo a fare ai nostri avversari, non particolarmente bisognosi e meritevoli di tanta manna caduta dal cielo e ricevuta. L’ ASR ne approfitta ed il risultato resta in bilico, quando addirittura la bilancia non va a pendere dalla parte dei milanesi, che riescono a portarsi meritatamente in vantaggio.
Da mettere in conto anche 2 salvataggi
miracolosi, che ci hanno evitato di subire altrettante mete praticamente già
fatte ed un divario di punti praticamente incolmabile. Ingenuità ripetute, scelte
scellerate e lontanissime dal piano di gioco preparato, scarsissima
concentrazione ed un’infinità di errori gratuiti, sia in attacco, che in
difesa.
Questo è quello che il
Piacenza mette in mostra oggi. Irriconoscibili e disuniti. Per fortuna qualche
sprazzo di lucidità rimane ed in questi la tecnica sopraffina dei padroni di
casa, riesce a contrapporre qualcosa di sensato, come nel caso della meta di
Essien Goodnews (la sua prima marcatura in serie A), da poco subentrato. In
altre 2 occasioni i nostri riesco a ripetere il loro marchio di fabbrica da
touche e segnano altrettante mete, sempre con Guerra (oggi ne segna 3). Parità.
Rischiamo anche di riuscire a vincere la partita, quando al minuto 79 Milano,
già in 14, prende il terzo meritato giallo e resta in 13. Così, dopo aver vinto
tutte le nostre touche e moltissime di quelle avversarie, riusciamo a perdere
quella decisiva a 5 metri dalla meta dei lombardi, rei di aver commesso un in
avanti (ma dove?????). In fondo è giusto così, per quello che si è visto sul
campo, non avremmo meritato di vincere. Bisogna ritrovare lucidità e coerenza
con il lavoro della settimana.
Bisogna provare a
seguire con più impegno e voglia di aiutarsi sempre da parte di tutti, quello
che chiede il nostro coach, ieri visibilmente contrariato. Non vogliamo credere
di esserci illusi troppo presto, ma da questi giocatori è lecito attendersi ben
altre prestazioni. 2 punti persi, che speriamo non diventino l’ago della
bilancia in momenti molto più delicati di questo. Domenica a Lecco dovrà essere
un’altra cosa e l’occasione per dimostrare sul campo che questo rocambolesco
pareggio ci ha portato solo più grinta, più voglia di essere una squadra unita
e compatta, umile e determinata a raggiungere tutto quello che i suoi mezzi
tecnici e agonistici possono e devono dare.
E sempre… FORZA PIACENZA!
(Paolo Fernandi)



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