Incontriamo
Luigi Diliberto per tutti Ciccio, anima e cuore dell'under 14 e parte della
famiglia Monferrato da oltre vent' anni.
D- Ciccio hai conosciuto questo sport e questa società quando avevi tredici anni. Oggi ne hai quarantuno...Cosa rappresentano il rugby e il Monferrato nella tua vita?
R- Il rugby
per me e' uno stile di vita , perché proprio come nella vita , non ti viene
regalato nulla senza combattere e senza soffrire.
Il Monferrato
e' casa, e' la maglia con cui ho iniziato a giocare, soffrendo tanto e gioendo
tantissimo.
E' la società
che oggi mi permette di allenare e trasmettere questi valori ai ragazzi .
D- Alleni
degli atleti, che non sono più bambini, ma non sono nemmeno ragazzi o adulti.
Quali sono le difficoltà nel lavorare in una fase così delicata della crescita
?
R- La
difficoltà e' riuscire a capire ognuno di loro , i loro limiti, le emozioni, le
fragilità .
Tutti i
ragazzi sono diversi e con ognuno devo cercare di creare un rapporto unico per
ottenere risultati.
D- Quello
passato, e' stato un anno con poche soddisfazioni e tante sconfitte. Colpisce
però il fatto che non hai perso nemmeno un ragazzo, nessuno dei tuoi ha mollato
.
Come si
educano i ragazzi (e spesso anche i genitori) , alla sconfitta?
R- La vera
soddisfazione dello scorso anno e' quella di essere comunque riuscito a
trasmettere i valori di famiglia, sacrificio e lavoro, che sono poi quelli del
rugby.
I ragazzi sono
cresciuti a livello mentale, di consapevolezza.
Le vittorie
che sono mancate sul campo, sono diventate piccole grandi vittorie personali.
Aver compreso
questo, anche da parte dei genitori, ha fatto si' che nessuno abbia
abbandonato.
D- Quella in
corso invece, e' una stagione partita nel migliore dei modi, con la squadra che
diverte e si diverte in campo....
Come aiuti i
tuoi ragazzi a restare umili, rispettosi di ogni avversario e con i piedi ben
piantati a terra?
R- I buoni
risultati di questa prima fase, sono anche il frutto del lavoro e delle
sconfitte dello scorso anno.
Ai ragazzi
dico quasi ogni giorno che come nella vita, troveranno sempre qualcuno di più
forte. Gli avversari non vanno mai sottovalutati e assolutamente sempre
rispettati. Perché il rugby e' questo alla fine: rispetto.
D- Una delle
frasi che ripeti più spesso, e' che nei due anni di under 14, il tuo scopo e'
fare crescere i ragazzi come rugbysti , ma soprattutto come "persone"
Cosa auguri ai
tuoi giovani atleti per il proseguo delle loro vite, sportive e non?
R- Auguro ai
miei ragazzi di poter arrivare a quello che e' il loro massimo, sia a livello
sportivo che per quanto riguarda la vita fuori dal campo.
Il rapporto
per me, non e' mai concluso dopo i due anni di under 14.
Qualora ne
abbiano bisogno, se lo vorranno, io ci sarò sempre per sostenerli e aiutarli.



Nessun commento:
Posta un commento